1. LA STORIA DI CHARLAYNE GRENCI, DA MISTRESS “SADICA E DEVIATA” FINITA IN CARCERE NEGLI ANNI ’80 A SESSUOLOGA DI GRIDO CHE FA LEZIONI NELLE UNIVERSITA’ AMERICANE 2. IN 30 ANNI DI CARRIERA HA CONOSCIUTO TUTTI I TIPI DI CLIENTI: DONNE, UOMINI, GAY, ETERO E LO RACCONTA SENZA PELI SULLA LINGUA NEL SUO LIBRO-MEMOIR “QUEEN OF DOMINATION” 3. ALL'INIZIÒ FU MASO: ‘’MI ORDINÒ DI METTERMI CARPONI MENTRE TENEVA UN FRUSTINO IN MANO, POI MI BENDÒ. FU UN’ESPERIENZA CHE VOLLI FARE PER SCAPPARE DALLA ROUTINE QUOTIDIANA, DALLE RESPONSABILITÀ, DAI PROBLEMI. E’ COME DARE VOCE A UN ALTER EGO CHE NON EMERGE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI. E’ UNA VACANZA MENTALE, MOLTO TERAPEUTICA’’ 3. “GLI UOMINI CHE VOGLIONO ESSERE SOTTOMESSI, COSÌ COME LE DONNE DI OGGI, INDIPENDENTI E CARICHE DI RESPONSABILITÀ, CERCANO UN’INVERSIONE DI RUOLO. NELLA VITA E NELLA PROFESSIONE SONO DOMINANTI, NELL’INTIMITÀ DESIDERANO ESSERE UMILIATI”

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CHARLAYNE GRENCI

 

 

Justin Jones per “Daily Beast

 

charlayne grenci charlayne grenci

La sessuologa, ex dominatrice, Dottoressa Charlayne Grenci, ha di recente scritto il suo memoir “Queen of Domination: my secret life”. Racconta: «Mi ordinò di spogliarmi. La sua voce era profonda, il mio corpo era scosso, non sapevo cosa aspettarmi. Mi trovavo al quinto piano di un appartamento dell’East Village, a New York, e per un’ora e mezza fui la schiava sessuale di un Master semi-professionale, conosciuto tramite un amico. Mi ordinò di mettermi carponi mentre teneva un frustino in mano, poi mi bendò. Fu un’esperienza che volli fare per scappare dalla routine quotidiana, dalle responsabilità e dai problemi. E’ come dare voce a un alter ego che non emerge nella vita di tutti i giorni. E’ una vacanza mentale, molto terapeutica».

 

charlayne grenci 9 charlayne grenci 9

Ora Charlayne Grenci non è più una giovincella, ma ha due tatuaggi, porta i capelli blu, indossa collarini che esprimono la sua personalità dominante. Nel 1980 fu lei ad aprire la prima “segreta sexy” della Florida. Lo fece a casa sua, a Pompano Beach, e per anni dominò i clienti sotto il nome di “Mistress Carla”. Ha affrontato problemi legali, è stata ridicolizzata in pubblico, ma alla fine ha conquistato un dottorato di ricerca in sessuologia. E’ un’esperta della materia sadomaso.

 

charlayne grenci 8 charlayne grenci 8

Spiega la Grenci: «Più vai a fondo, più la pratica diventa hardcore, sia fisicamente che psicologicamente. Non è per i deboli di cuore. Fui introdotta a questa sottocultura nel 1979, da un’amica che aveva bisogno di una collega dominatrice per i clienti. Si guadagnava bene, 100 dollari l’ora e non dovevo nemmeno spogliarmi o fare atti direttamente sessuali. Uno dei primi clienti mi chiese di mettergli una scarpa in bocca e uno stivale nel culo. Piaceva anche a me. Mi affascinava il sesso e la psicologia dei clienti. Decisi di aprire il garage di casa e reclutai i clienti attraverso pubblicità messe su riviste underground come “Corporal Punishment” e “Wicked Women”».

charlayne grenci 7 charlayne grenci 7

 

Nel libro ricorda un tale T.J., al quale piaceva la tortura pesante. La sua resistenza al dolore era incredibile. Lei inflisse frustate fino a farsi venire una tendinite. Fu l’esperienza più forte in 34 anni di carriera. Un altro cliente, un professore della “Georgetown University”, volle che lei lo minacciasse con un ago, prima sugli occhi, poi sui capezzoli, infine sullo scroto. Fu durissima. Da allora la Grenci bandì la pratica dalle sue stanze, insieme allo “scat” (defecare sull’altro) e al “fisting” (infilare una mano intera nel retto o nella vagina).

 

mistress carla mistress carla

Aggiunge: «Non tutto il fetish è doloroso. Anche il gioco di ruolo è da considerarsi una pratica fetish. I più appassionati, per la mia esperienza, sono i docenti. Ma ho avuto anche avvocati, amministratori delegati. Alla fine di ogni seduta, parlavo con loro, volevo capire problemi e desideri. Conservavo i file di oltre 500 persone».

 

Ma questo era prima del raid. Il 4 febbraio 1983 la polizia fece irruzione nel suo “dangeon” e si portò via scatole di “sex toys”, materiale pornografico e documenti vari. Fu accusata di prostituzione, la stampa locale la definì “ sadica e deviata”. Ricorda così quel momento: «Ero scioccata. Il fetish ha una enorme componente erotica ma non facevo sesso. Il fatto che prendessi soldi era per loro comunque una forma di prostituzione. Le mie sedute avevano invece scopo scientifico. Come Alfred Kinsey e Masters and Johnson io stavo esplorando una forma alternativa di sessualità. Tutti i soldi guadagnati andavano alla mia ricerca».

mistress carla negli anni ottanta mistress carla negli anni ottanta

 

I file trovati confermavano la sua difesa. Il processo durò tre anni, con tanto di testimonianze, e lei se la cavò con 90 giorni di prigione e cinque anni di libertà vigilata. A quel tempo il sadomaso era ritenuto un disordine mentale. Solo dopo si è fatta la differenza fra il sesso consensuale e quello non consensuale.

libro queen of domination libro queen of domination

 

Nel 1991 aprì il primo dungeon club della Florida chiamato “Command Performance”. In 30 anni ha conosciuto tutti i tipi di clienti: donne, uomini, gay, etero: «Gli uomini che vogliono essere sottomessi, così come le donne di oggi, indipendenti e cariche di responsabilità, cercano un’inversione di ruolo. Nella vita e nella professione sono dominanti, nell’intimità desiderano essere umiliati».

 

lady granci spanking lady granci spanking

Oggi la cultura fetish ha permeato i media maistream. Non è più roba per dannati, anzi ha un che di chic, va di moda, è quasi rispettabile. Da Madonna a Rihanna tutte posano in stile fetish nelle foto o nei video. Il fenomeno è esploso con “Cinquanta sfumature di grigio”, che personalmente l’ ha annoiata a morte: «Quelle sono fantasie, io l’ho vissuto per davvero. Il libro e il film servono solo ad invitare le persone ad esplorare altri desideri».

la dottoressa grenci la dottoressa grenci

 

Oggi più d’uno psicologo ritiene che il sadomaso possa essere utile nelle relazioni di coppia. Nel suo club “Command Performance” la Grenci forniva un ambiente protetto alle coppie, ai singoli, ai veterani di guerra, ai disabili, che volevano cimentarsi nel bondage. Attualmente fa lezioni nelle università e lavora presso la “American Academy of Clinical Sexology”.

il bondage diventa mainstream il bondage diventa mainstream

 

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