travaglio conte farina pollari

LA VENDETTA DER BETULLA: "TRAVAGLIO È UNO DI NOI" - DOPO ESSERE STATO PER ANNI UCCELLATO COME GIORNALISTA-SPIA DI POLLARI, RENATO FARINA ADESSO GODE: "È ENTRATO NEL CLUB DEI BENEFICATI DELLO STATO DIVENTANDO UN ‘PRENDITORE’. IL SUO 'FATTO' HA APPROFITTATO DEL DECRETO SUL COVID E HA OTTENUTO DA UNICREDIT UN PRESTITO DA DUE MILIONI E MEZZO DI EURO CON GARANZIA DELLO STATO AL 90%" - AH, BEI TEMPI QUANDO "IL FATTO" RIVENDICAVA: "STIAMO A GALLA SENZA AIUTI PUBBLICI..."

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/39-39-fatto-39-39-finanziato-pure-giornale-travaglio-239197.htm

 

 

LUCA PALAMARA PUBBLICA SU TWITTER LA FOTO CON MARCO TRAVAGLIO AL CONVEGNO DI UNICOST IN PUGLIA

Renato Farina per Libero Quotidiano

 

 

Marco Travaglio è uno di noi. È entrato quatto quatto nel club dei beneficati dello Stato come un furbo gattone, fischiettando per non farsi riconoscere. Il suo Fatto quotidiano ha chiesto e ottenuto l' aiuto di Stato, per di più insaccocciato infilandosi nel novero dei bisognosi strozzati dal Covid-19.

 

 

La società di cui è azionista, la Seif, quotata in borsa, e il cui vero patrimonio è Travaglio stesso, vero capitale umano (e anche un po' disumano) del Fatto, di cui è direttore d' orchestra, primo violino e primissimo trombone, ha approfittato del decreto, ha chiesto e ottenuto un prestito da due milioni e mezzo di euro da Unicredit con garanzia dello Stato al 90 per cento.

renato farina Pollari

 

Cioè, se dovesse andare a gambe all' aria la ditta, nessuno andrebbe a pignorare la sua macchina per scrivere e il suo computer, e neppure gli attrezzi a lui carissimi per il karaoke, ma ce li metteremmo tutti noi contribuenti.

 

 

 

Così va il mondo. Dopo essere diventato editore, medio imprenditore italiano, come direbbero i suoi amici e aficionados del Movimento 5 Stelle, Marcolino è diventato un "prenditore". Dicevano che era un mostro, insensibile ai morsi della fame e della sete (di denaro). Alla fine si è abbeverato.

 

 

Nessuno scandalo. Ma una lezione che possiamo riassumere con un antico slogan pubblicitario: cala Trinchetto, abbassa le alucce Travaglio che ti si spiumano. Marco e i suoi sodali hanno sempre vantato una sorta di immacolata concezione editoriale della loro creatura.

LUIGI DI MAIO MARCO TRAVAGLIO GIUSEPPE CONTE

 

travaglio ingroia

Hanno preteso il brevetto della purezza del loro prodotto, avrebbero usato inchiostro candido come la neve se appena appena si fosse potuto leggere, i loro articoli li hanno stampati sulle guance dei lettori come fossero baci di Biancaneve.

 

Nessun inquinamento dovuto a pubblico aiuto, trattato come un furto al popolo a scopo di prostituzione giornalistica. Ah Il Fatto, così diverso, così unico: vergine di quei costumi denunciati come corrotti e ricattatori per cui i quotidiani chiedono e ottengono "provvidenze".

 

travaglio conte

 

LA PAROLA "Provvidenze". Questa parola a noi è sempre piaciuta, per la sua intensità etica manzoniana. Cosa c' è di più provvidenziale della libera stampa per impedire la cristallizzazione della democrazia in dittatura del pensiero unico? Ci sono beni strategici persino più dell' acciaio.

 

Marco Mancini pollari

 

Guai se si lascia che l' unico criterio sia la brutalità del mercato. Potrebbero permettersi di aver voce solo gli imperi finanziari che se ne fregano delle perdite, perché i quotidiani per loro sono armi di guerra, e danno frutti lontano dalle edicole. In tutta Europa tutti gli Stati, in forme varie, e comunque sempre mettendo mano al borsellino, trovano la maniera di impedire che il campo del giornalismo veda l' egemonia di poche piante carnivore nutrite per servire interessi di élite.

 

renato farina

 

 

Cercano di concimare anche le piantine, in nome di un indispensabile pluralismo. Non ho scritto "libertà" che è un concetto esagerato per descrivere il panorama dei nostri sforzi di penna e di parola. Ma siamo lì.

 

RIPENSAMENTO Negli anni scorsi, questo tipo di intervento era stato bollato come diabolico da Beppe Grillo. Al suo seguito Vito Crimi, sottosegretario all' editoria per conto dei grillini fino all' anno scorso, arrivò a un millimetro dal cancellare questa voce dal bilancio dello Stato. Ora stiamo assistendo a un ripensamento, grazie al sottosegretario Andrea Martella.

Travaglio berlusconi

 

E Travaglio? Non si è espresso a parole ma con gli atti, che valgono più di cento dichiarazioni. Addio al respingimento di ogni aiuto, posto come valore fondativo del Fatto, di cui il primo e ottimo direttore Antonio Padellaro rivendicò il successo, passando il cappello di ammiraglio, con queste parole: «Stiamo a galla senza aiuti pubblici».

 

quotazione del fatto quotidiano marco lillo antonio padellaro peter gomez cinzia monteverdi marco travaglio

Marco si è fatto prestare il salvagente dallo Stato. Non lo accusiamo di incoerenza, la vita è complicata, e la morale specie dei moralisti è di circostanza, si adatta. Primum vivere, deinde philosophari.

 

Così Travaglio, dopo aver riempito ieri di fieno la cascina, siamo certi che oggi filosofeggerà che l' aiuto alla sua società è tutta un' altra storia, versando acido muriatico su tutti gli altri meno che su un angolo della propria coscienza. Ma sì, ti perdoniamo. Benvenuto nel club.

 

MARCO TRAVAGLIO E IL KARAOKE

Come matricola che ha sempre respinto l' ipotesi di allungare la zampetta sull' erario, meriteresti un gavettone; ti starebbe bene un assaggio di nonnismo che è la cerimonia di iniziazione dei pivelli. Ma ci basta la constatazione nuda e cruda di questo tuo infilare pudicamente la mano nelle tasche di Pantalone. Come si chiamava quel personaggio che tu citi sempre del film "I soliti ignoti"? Ah sì: Capannelle. Viva le provvidenze e la libertà.

 

DECADENZA BERLUSCONI RENATO FARINA IN PIAZZA

travaglioDi Battista Travaglio

 

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?