conte azzolina

AZZ…OLINA CHE DISASTRO – È SCONTRO APERTO TRA IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE E LE REGIONI SULLE LINEE GUIDA PER LA RIAPERTURA DELLE SCUOLA A SETTEMBRE – BONACCINI È SUL PIEDE DI GUERRA, FONTANA CHIEDE DI RIVEDERE TUTTO E MIRACOLOSAMENTE IL CDM FA SPUNTARE UN ALTRO MILIARDO PER SUPPLENTI E NUOVI SPAZI – LA AZZOLINA SPERA DI STRAPPARE UN ACCORDO OGGI, MA INTANTO SI SMARCA: “TANTE SCELTE NON SONO COLPA MIA..”

1 - SCUOLA LITE AZZOLINA-REGIONI POI SPUNTA UN MILIARDO PER SUPPLENTI E NUOVI SPAZI

Simone Canettieri e Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

azzolina

Alle 11 di mattina Lucia Azzolina si trova con le Regioni che ribadiscono il «no» alle linee guida per la ripartenza della scuola e con Matteo Salvini sotto al ministero della Pubblica Istruzione. Il tutto, con il Pd che sbuffa e la critica (sulla scia dei sindacati), mandandole messaggi in bottiglia in vista di un futuro rimpasto. D'altronde, ammette con i suoi collaboratori, tutte le volte che si avvicina una data chiave inizia questo film. I governatori, con Attilio Fontana in testa, chiedono che le linee guida siano riviste con maggiori rassicurazioni sul ruolo degli enti locali, ma anche sul trasporto, sul personale e sui finanziamenti.

 

AZZOLINA BOCCIATA

L'aria è quella del muro contro muro e così Francesco Boccia, responsabile degli Affari regionali, chiama Azzolina per dirle di attendere altre 24 ore. Slitta così la conferenza Stato-Regioni prevista per il pomeriggio, rinviata appunto a oggi per il sì definitivo. La tensione si percepisce anche dalle parole di Stefano Bonaccini, che a nome di tutti i governatori si prende la briga di dire: «Col Governo bisogna che arriviamo un accordo, o stanzia altri 2 miliardi di euro o interrompiamo le relazioni istituzionali». In ballo non ci sono dunque solo le linee guida - considerate «irricevibili» dall'esponente del Pd - ma una partita molto più vasta che si gioca nel governo e, per molti, anche dentro al Nazareno.

 

conte azzolina

Ma è la scuola il terreno di scontro. E se n'accorge anche il premier che interviene per sminare il campo e cercare di rasserenare gli animi: «Stiamo lavorando tutti i giorni per consentire di ritornare in sicurezza a scuola a settembre, dateci ancora un po' di tempo». Si arriva così al Cdm che vara 1 miliardo in più (che si aggiunge ai 4,6 stanziati da quando è scoppiata l'emergenza Covid). In particolare: per spazi aggiuntivi (riaprire i centri comunali per ospitare le lezioni) e per potenziamento dell'organico (nuovi supplenti).

 

azzolina 3

Anche la ministra dei Trasporti Paola De Micheli dice in Cdm che è pronta a varare un piano per il trasporto pubblico. C'è da garantire anche sui mezzi che portano i ragazzi a scuola il distanziamento. Ne servono di più. Le nuove risorse dovranno arrivare attraverso un altro scostamento di bilancio di cui discutono in serata il premier, i capi delegazione e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.

 

I FONDI

Del miliardo chiesto dalla ministra, 500 milioni verrebbero destinati per i docenti.

scuola rivolta

A completare il presepe ci sono le manifestazioni in 60 piazze italiane di sindacati, genitori, prof e studenti. Da Firenze a Ragusa, da Roma a Varese, da Palermo a Modena, da Milano a Napoli sit-in in contemporanea. Nel mirino c'è sempre lei, la ministra grillina, che il 17 giugno è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come da nota filtrata dal Colle. Una spinta, per alcuni osservatori, ad andare avanti.

 

Di sicuro, la ministra rimane nel mirino dopo che è stata sconfessata sulle riaperture. Possibilità concrete che tra i banchi gli studenti debbano mantenere la mascherina tutto il giorno e il governo sta lavorando con le autonomie territoriali per accompagnare tutte le scuole nella gestione delle situazioni più delicate.

 

LUCIA AZZOLINA

A tal fine, l'amministrazione centrale avvia un apposito monitoraggio, sulla base dei dati emergenti dai Tavoli regionali e dalle conferenze di servizio, per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, prevedendo, ove strettamente necessario, anche ai fini del rispetto delle misure sanitarie contenute nei documenti del Cts gli strumenti indispensabili per garantire la riapertura delle scuole, ulteriori incrementi di organico, aggiuntivi, di personale scolastico per le istituzioni scolastiche statali.

 

2 - LO SFOGO DELLA MINISTRA AZZOLINA "TANTE SCELTE NON SONO COLPA MIA"

Francesca Schianchi per “la Stampa”

 

scuola mascherine

«Avevamo praticamente raggiunto l'accordo con le Regioni, dovevamo dare l'annuncio in giornata». Ieri mattina, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina credeva davvero di poter tagliare il traguardo: dopo le polemiche dei giorni scorsi, la levata di scudi dei presidi e le proteste dei sindacati, sembrava ormai a un passo l'intesa con le regioni sulle linee guida per la riapertura delle scuole a settembre.

 

E invece. «Si è presentato Salvini con quattro parlamentari dei suoi davanti al ministero a fare la sua sceneggiata, con lo striscione "Azzolina bocciata"». Il cartello, gli slogan furiosi - «la ministra non è in grado di gestire la situazione, io mia figlia di sette anni a scuola a settembre in un'aula buia con la mascherina non ce la mando» - i post a social unificati.

lucia azzolina

 

«A quel punto, Zaia e Fontana mi hanno fatto sapere che non potevano firmare l'accordo oggi (ieri, ndr.) per ovvi motivi: firmare poche ore dopo la sua protesta, sarebbe stato come sconfessare il leader del loro partito». Tutto rinviato a stamane, dunque. Ma non si tratta solo dei governatori, critiche sono arrivate anche dagli addetti ai lavori; ieri professori e studenti hanno manifestato in 60 piazze italiane.

 

«Parliamoci chiaro, però: posso essere d'accordo o meno sulle singole misure individuate per la riapertura il 14 settembre, ma non le decido io. La regola del metro di distanza degli studenti tra loro e con i professori, e anche l'uso delle mascherine, sono scelte del ministero della Salute. Così come i fondi per l'edilizia scolastica non li decido io, ma il ministero dell'Economia. Io devo fare lo slalom tra questi paletti».

 

E il paletto più grosso, neanche a dirlo, è il limite alle risorse: troppo esigue, sostengono in tanti. «Abbiamo già un miliardo stanziato per la ripartenza di settembre - si difende la Azzolina - io ne ho chiesti almeno due. Ma il ministro Gualtieri ha fatto resistenza: del resto non c'è un solo ministro del Tesoro che dia volentieri soldi alla scuola». Con le regioni, l'intesa non sembra lontana. Tanto da fare sperare la ministra e tutto il governo di riuscire a firmare un accordo oggi, senza strappi con le regioni.

lucia azzolina

 

«Di fatto, abbiamo accolto praticamente tutte le loro richieste. Ho resistito solo su un paio: avrebbero preferito che non ci fossero rappresentanti degli studenti e delle famiglie al tavolo della trattativa a livello regionale, ho proposto che accettino che famiglie e studenti vengano ascoltati dagli Uffici scolastici regionali. E poi sulla didattica a distanza per le scuole secondarie superiori, quelle dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni: le regioni sono contrarie, ma gli studenti me l'hanno chiesto, perché sbattere loro la porta in faccia? Abbiamo raggiunto un compromesso».

vito crimi

 

Basterà per convincere anche i presidi, che si sono sentiti abbandonati con il peso di tutte le responsabilità, lamentando la mancanza di indicazioni operative nelle linee guida pubblicate nei giorni scorsi? «Ma io sono una dirigente scolastica, so bene quali sono i loro problemi, non li lascerei mai soli!», giura la ministra. «Il problema è come sono filtrate e sono state raccontate le linee guida», è convinta. «Detto questo, però, bisogna tenere conto della realtà della scuola italiana.

 

luigi di maio lucia azzolina

Da me dipendono 8500 istituti scolastici e migliaia di plessi. Ci sono posti come Scampia in cui si fa lezione negli appartamenti, e ci sono a Nord scuole ipertecnologiche. Va bene norme uguali per tutti, ma fino a un certo punto: è ovvio che bisogna tenere conto delle differenze. Noi diamo una regola generale, ma poi può non andare bene per tutti allo stesso modo», tenta di spiegare la necessità di concedere ai singoli un'autonomia che consenta di adeguare le regole alla propria realtà.

 

roberto gualtieri

Nonostante il possibile accordo vicino, la ministra in questo periodo è apparsa isolata anche nel suo stesso governo. Spesso bersaglio delle polemiche fuori e dentro la politica, non è sembrato esserci un coro in sua difesa levarsi dalla maggioranza. «Non è vero, il Movimento cinque stelle mi sostiene con forza». A prova dell'appoggio di cui è certa dal suo partito, ricorda il tweet diffuso ieri dal capo politico Vito Crimi: «Mentre c'è chi chiacchiera senza proporre soluzioni, noi lavoriamo con serietà per far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza. Il governo ha stanziato risorse e fa bene Lucia Azzolina a chiederne ulteriori.

 

lucia azzolina 5

Auspico collaborazione per realizzare questo obiettivo che è di tutti». Ieri le piazze le hanno rimproverato di non aver saputo mettere al centro delle priorità la scuola e l'educazione, di non essere stati ascoltati. Lei si difende, convinta di aver prestato attenzione a tutti: «Parecchi dei miei mi criticano perché dicono che sono troppo morbida nelle trattative: secondo loro dovrei essere più dura».

scuola mascherinelucia azzolina 2salvinilucia azzolina 7

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)