margherita gianni agnelli caracciolo john lapo ginevra elkann

CHE “CARRAMBATA”: MARGHERITA AGNELLI E I TRE FIGLI JOHN, LAPO E GINEVRA ELKANN SI SONO FINALMENTE RIVISTI. LA POCO ALLEGRA REUNION SI È SVOLTA AL TRIBUNALE DI GINEVRA, NELL’UDIENZA DEL PROCESSO SULL’EREDITÀ DELL’AVVOCATO – LA FIGLIA DI GIANNI HA FATTO CAUSA AI FIGLI PER ANNULLARE GLI ACCORDI DI SUCCESSIONE. YAKI E I SUOI FRATELLI HANNO RIBATTUTO IN AULA CHE PER LORO L’ACCORDO TRANSATTIVO È PIENAMENTE VALIDO, TANTO PIÙ CHE LA STESSA MADRE L’HA ESEGUITO DURANTE TUTTI QUESTI ANNI, GODENDONE I BENEFICI – IL NODO DELLA RESIDENZA IN SVIZZERA DI MARELLA: SE FOSSE PROVATO CHE LA MOGLIE DELL’AVVOCATO VIVEVA STABILMENTE IN ITALIA, CAMBIEREBBE TUTTO

1. EREDITÀ AGNELLI, BATTAGLIA IN AULA MARGHERITA FACCIA A FACCIA CON I FIGLI

Estratto dell’articolo di Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera”

 

MARGHERITA AGNELLI IN TRIBUNALE A GINEVRA

Dopo anni di guerra legale a distanza, ieri mattina Margherita Agnelli de Pahlen si è trovata faccia a faccia con i tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann, al Palazzo di Giustizia di Ginevra, nell’udienza della causa chiamata a stabilire la validità dell’accordo transattivo (e del patto successorio) sull’eredità dell’Avvocato, scomparso nel 2003.

 

Con un’intesa firmata da madre e figlia nel 2004 in Svizzera, in cambio di circa 1,3 miliardi, tra contanti, immobili e opere d’arte, Margherita ha rinunciato a qualsiasi pretesa sul patrimonio del padre e sulle quote societarie nella Dicembre, la società semplice alla testa dell’impero.

 

lapo ginevra e john elkann

Controllata da John Elkann con il 60% e dai fratelli Lapo e Ginevra con il 20% ciascuno, alla Dicembre fanno capo, a cascata, la Giovanni Agnelli BV, Exor, Stellantis, Ferrari, Cnh, Philips, Gedi (La Repubblica), The Economist, Juventus e tutte le altre partecipazioni.

 

Poi però Margherita ci ha ripensato, non ritenendo più adeguato l’accordo del 2004. E nel 2007 ha cominciato la battaglia legale che da 17 anni la contrappone ai tre figli di primo letto, avuti dallo scrittore Alain Elkann.

 

ginevra john lapo elkann

Il procedimento di Ginevra rappresenta perciò un punto di svolta. La causa era stata avviata da donna Marella, per confermare la validità dell’atto transattivo del 2004. Nel 2018, pochi mesi prima della scomparsa della madre, Margherita, che oggi punta sulla nullità degli accordi, ha chiesto di includere anche il patto successorio, che determina l’assetto attuale della Dicembre.

 

Alla morte di Marella, nel febbraio 2019, sono subentrati nel processo gli eredi. Da qui la presenza di John, Lapo e Ginevra, che ieri hanno testimoniato a turno, uno dopo l’altro, nell’udienza a porte chiuse, cominciata intorno alle 9 del mattino e conclusa poco dopo mezzogiorno. In aula è intervenuta anche Margherita.

 

john elkann marella agnelli

Un confronto-scontro durato poco più di 3 ore. Secondo i tre fratelli Elkann l’accordo transattivo è pienamente valido, tanto più che la stessa madre Margherita l’ha eseguito durante tutti questi anni, godendone i benefici, sostengono.

 

E ritengono che sia valido anche il patto successorio, perché fatto nel rispetto della normativa svizzera. «L’attuale assetto della Dicembre così come il ruolo in essa ricoperto da John Elkann riflettono le volontà di Gianni e Marella Agnelli, sono sostenuti da tutta la famiglia e non potranno essere modificati da alcuna azione giudiziaria», hanno sottolineato il 26 novembre i legali in occasione di nuove perquisizioni disposte dalla Procura di Torino, che questa settimana ha aperto un nuovo filone della causa penale in corso, coinvolgendo il notaio Remo Morone, indagato per il reato di falso ideologico in atto pubblico.

 

margherita agnelli e gianni agnelli

Un nodo centrale della vicenda, però, è la residenza di donna Marella: ufficialmente era in Svizzera. Ma nell’ambito dell’inchiesta penale di Torino per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato, inchiesta che vede indagati i tre fratelli Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs von Grünigen, la Procura ha riscontrato che Marella era di fatto residente in Italia, almeno dal 2010. Tanto che i pm torinesi hanno chiesto il sequestro di 74,8 milioni a carico degli indagati. Determinare la residenza effettiva di Marella è fondamentale. Se fosse stata residente in Italia, si applicherebbe la legge italiana, aprendo scenari completamente nuovi per la successione. […]

john elkann marella agnelli

 

GLI ELKANN E LA FIGLIA DELL’AVVOCATO RIUNITI DOPO 20 ANNI, MA IN TRIBUNALE

Estratto dell’articolo di Fabio Amendolara per “La Verità”

 

 L’ultimo incontro di Margherita Agnelli de Pahlen, figlia dell’avvocato Gianni Agnelli e di donna Marella Caracciolo, con i suoi figli John, Lapo e Ginevra Elkann, documentato da fotografie risale al 2005, quando Lapo finì nell’ospedale Mauriziano di Torino per un’overdose.

 

margherita agnelli e gianni agnelli 1

Perfino a Torino durante le udienze del procedimento civile sull’eredità gli unici contatti tra i due fronti sono gestiti tramite avvocati. Ma ieri, a sorpresa, per l’udienza svizzera sull’annullamento del patto successorio con il quale Margherita rinunciò alla sua quota di eredità del padre (comprese le quote societarie della Fiat) in cambio di un ristoro miliardario, mamma e figli si sono ritrovati faccia a faccia in Tribunale a Ginevra.

 

E durante le loro deposizioni si sarebbero di nuovo scambiati accuse a invettive. Margherita avrebbe ricordato che i tre figli avrebbero orchestrato un balletto di manovre con una strategia opaca per nasconderle l’entità del patrimonio del padre, che includerebbe un presunto «tesoro offshore», e avvalorare la tesi della vita vissuta in Svizzera dalla nonna, arrivando addirittura a «ideare» e «modificare» il testo di un libro pubblicato in Italia nel 2014 da Adelphi: Ho coltivato il mio giardino, firmato dalla Caracciolo e dalla nipote Marella Chia (mentre nel resto del mondo è stato diffuso come The Last Swan, edito da Rizzoli).

 

john elkann margherita agnelli

[…] Secondo i legali di Margherita, Marella risiedeva in Italia almeno dal 2010, una tesi che, se confermata, potrebbe ribaltare l’intero impianto successorio e aprire nuovi scenari sui diritti ereditari. Compreso quello sulla Dicembre, la cassaforte di famiglia, che controlla la Exor e quindi Stellantis, Ferrari, Juventus, Gedi e altre grandi realtà. E sulla quale gli investigatori qualche giorno fa hanno acceso i riflettori, chiedendo (e ottenendo) una perquisizione eclatante, quella dello Studio legale Grande Stevens, uno dei santuari della professione legale in Italia.

 

MARGHERITA AGNELLI E JOHN ELKANN

L’ipotesi di falso ideologico in atto pubblico fidefacente sarebbe legata alla formazione della «declaratoria relativa alla composizione e struttura della Dicembre società semplice nel 30 giugno 2021», con rogito del notaio Remo Maria Morone (indagato). L’udienza di Ginevra è insomma destinata a lasciare il segno. John è stato chiamato a testimoniare sulle dinamiche che hanno regolato gli accordi del 2004 e quindi la gestione dell’eredità di nonna Marella (deceduta nel 2019).

 

JOHN ELKANN E MARELLA CARACCIOLO

I legali di Margherita, guidati dall’avvocato Dario Trevisan, hanno tentato di far entrare nel processo le risultanze delle indagini penali torinesi, considerate determinanti per dimostrare l’effettiva residenza di Marella in Italia e aprire quindi la strada alla riapertura del caso a Torino.

 

Tra i documenti, per esempio, ci sono le ricostruzioni investigative su due trust, il «The provvidenza settlement» e il «The provvidenza II settlement», con sede a Nassau, isole Bahamas (un Paese a fiscalità privilegiata) nei quali sarebbero confluiti «i beni della Caracciolo sottratti alla successione e trasferiti in capo ai nipoti» dopo il decesso. La «provvidenza» della Caracciolo, però, non è finita solo all’estero.

 

margherita agnelli 100 minuti la7 2

Gioielli e opere d’arte di Marella, inclusi degli orecchini di diamanti del valore di 78 milioni di euro destinati a Ginevra, sarebbero diventati «regali» per i nipoti quando la nonna era ancora in vita. Un promemoria successivo alla morte della vedova dell’Avvocato avrebbe elencato i presunti doni legandoli a ricorrenze di famiglia (nascite e compleanni). Per gli inquirenti torinesi fu una spartizione studiata a tavolino, postuma, per evitare il peso delle imposte.

 

MARGHERITA AGNELLI

Per Margherita, invece, un modo per nasconderle il quantum dell’intera eredità. E i giudici di Ginevra si sono riservati di decidere sulla possibile acquisizione di quella documentazione, alla quale i legali degli Elkann si sarebbero opposti, facendo verbalizzare il loro disaccordo in quanto si tratterebbe di atti non pertinenti. Ma il processo a Ginevra non è l’unico in Svizzera. I fratelli Elkann, infatti, hanno avviato a Thun un’altra causa per chiedere il riconoscimento del loro status di eredi sulla base dei testamenti di Marella, ovviamente contestati da Margherita per presunte irregolarità. L’ennesimo procedimento giudiziario.

ANNA DE PAHLEN SERGIO DE PAHLEN MARGHERITA AGNELLI MARGHERITA AGNELLI - JOHN ELKANN - EDOARDO AGNELLI - MARELLA CARACCIOLO - GIANNI AGNELLI tatiana de pahlen 3gianni agnelli con la moglie marella e i figli edoardo e margheritajohn elkann margherita agnelli

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?