ruggero razza nello musumeci

CHE RAZZA DI SCANDALO - ALLA FINE SI È DIMESSO RUGGERO RAZZA, L’ASSESSORE ALLA SALUTE DELLA REGIONE SICILIANA INDAGATO DOPO LE TREMENDE INTERCETTAZIONI IN CUI CHIEDEVA DI “SPALMARE” I MORTI E TAROCCARE I DATI SU TAMPONI E CONTAGI - MUSUMECI: “SI RESTA SORPRESI. NOI LE ZONE ROSSE LE ABBIAMO ANTICIPATE, NON NASCOSTE: È STORIA. HO FIDUCIA NELL’ASSESSORE RAZZA…” (ANNAMO BENE)

 

"I DECEDUTI GLIELI DEVO LASCIARE O GLIELI SPALMO?", "SPALMIAMOLI UN POCO…" - MANETTE AL DIPARTIMENTO REGIONALE SICILIANO PER LE ATTIVITÀ SANITARIE: SONO STATI ALTERATI I DATI SULLA PANDEMIA (MODIFICANDO IL NUMERO DEI POSITIVI E DEI TAMPONI) CONDIZIONANDO I PROVVEDIMENTI ADOTTATI PER IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS - INDAGATO L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA', RUGGERO RAZZA: E' ACCUSATO DI FALSO MATERIALE E IDEOLOGICO…

ruggero razza

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/quot-deceduti-glieli-devo-lasciare-glieli-spalmo-quot-265378.htm

 

DATI FALSI SUI CONTAGI IN SICILIA, INDAGATO L’ASSESSORE ALLA SALUTE DOPO LE INTERCETTAZIONI

Salvo Toscano per www.corriere.it

 

La Sanità siciliana si risveglia travolta da uno tsunami. Che investe in pieno il governo della Regione. Un’inchiesta della procura di Trapani ha portato a tre arresti, facendo luce su alcune presunte irregolarità relative ai dati regionali sulla pandemia da Covid. Numeri falsati, morti «spalmati» su più giorni, tamponi «gonfiati», comunicazioni a Roma inesatte: questo ritengono di avere appurato gli inquirenti che tra gli altri indagano anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il quale ha chiesto al presidente della Regione di accettare le sue dimissioni.

 

Ruggero Razza

Le intercettazioni

«Spalmiamoli un poco…», diceva intercettato l’assessore Razza alla dirigente regionale che avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia. E parlava di morti. «I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?», chiede lei. «Ma sono veri?», chiede Razza. «Sì, solo che sono di tre giorni fa», risponde.

 

E Razza dà l’ok: «Spalmiamoli un poco». «Si è cercato», spiega il gip di Trapani Caterina Brignone, «di dare un’immagine della tenuta e dell’efficienza del servizio sanitario regionale e della classe politica che amministra migliore di quella reale e di evitare il passaggio dell’intera Regione o di alcune sue aree in zona arancione o rossa, con tutto quel che ne discende anche in termini di perdita di consenso elettorale per chi amministra».

Maria Letizia Di Liberti

 

Ai domiciliari

I carabinieri del Nas di Palermo e del Comando Provinciale di Trapani hanno eseguito stamattina l’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Trapani, su richiesta, nei confronti di personale del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’assessorato della Salute della Regione siciliana.

 

I reati contestati sono: falso materiale e ideologico in concorso. Gli arrestati sono accusati di aver alterato, in diverse occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia da Covid modificando il numero dei positivi e dei tamponi. Quei dati falsati dei bollettini quotidiani venivano comunicati all’Istituto superiore di sanità, alterando di fatto la base su cui adottare i provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus.

 

Ruggero Razza

Ai domiciliari sono finiti la dirigente generale del Dasoe, Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano ed Emilio Madonia, dipendente della Pricewaterhousecoopers Public Sector, società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato, i dipendenti dell’Asp di Palermo Giuseppe Rappa e Roberto Gambino.

 

 All’assessore Razza è stato notificato un invito a comparire, con il contestuale avviso di garanzia, ed è scattato anche il sequestro dei telefoni cellulari. A carico di Razza non emerge «compendio investigativo grave», scrivono gli inquirenti ma sarebbe emerso un «parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe». Estraneo all’indagine il governatore Nello Musumeci, di cui Razza è il delfino politico. Il presidente della Regione «pare tratto in inganno» dalle informazioni non veritiere.

Maria Letizia Di Liberti

 

Musumeci e Orlando

«Ho letto le agenzie, inutile dire che in questi casi si resta sorpresi. Noi le zone rosse le abbiamo anticipate non nascoste: è storia. Ma bisogna avere rispetto per la magistratura, ho fiducia nell’assessore Razza, se fosse responsabile da solo adotterebbe le decisioni consequenziali. Bisogna essere sereni e fiduciosi, sono convinto che la verità emergerà prestissimo», ha commentato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci.

 

«Il Comune di Palermo si costituirà parte civile in questo procedimento giudiziario, visto che proprio sui dati si sono basate molte scelte e provvedimenti amministrativi in questi mesi», ha detto in una nota il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. «Chiediamo le immediate dimissioni di Razza», ha chiesto il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.

 

ruggero razza NELLO MUSUMECI

Le dimissioni di Razza

L’assessore Ruggero Razza ha chiesto a Musumeci di accettare le sue dimissioni. Razza dice che la Regione non aveva nulla da nascondere sui dati perché «proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi».

 

«I fatti che vengono individuati – prosegue Razza – si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l’andamento reale dell’epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione. Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell’autorità giudiziaria competente individuata dal Gip.

 

nello musumeci

Ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l’infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia, le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni». Un passo indietro che già era stato invocato dalle opposizioni.

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