Estratto dell’articolo di Riccardo Ricci per www.repubblica.it
In Russia “non c’è sesso e siamo categoricamente contro!”. Rischiano di tornare in voga le battute sovietiche nate dalla famosa gaffe di un’attivista del Comitato femminile che in una trasmissione televisiva dell’86 tentò maldestramente di difendere l’austera società sovietica. Lo staff di Kinky Party, progetto artistico che organizza serate a tema erotico, ha infatti annunciato la sospensione delle attività in Russia.
IL FESTINO “QUASI NUDO”
“Agenzie governative” non meglio specificate hanno avvertito gli organizzatori che "qualsiasi evento legato a temi sessuali non sarà tollerato". Sono trascorsi poco più di due mesi dallo scandalo del festino “quasi nudo” che ha coinvolto personalità di primo piano del mondo dello spettacolo, ma sembra non si sia placato l’impeto moralizzatore delle autorità o, almeno degli elementi più conservatori. Non sono bastate le epurazioni dai canali nazionali, le pubbliche scuse delle star e le opere filantropiche a favore dei compatrioti al fronte.
In quel caso, la fuga in rete di immagini del festino ancora in corso aveva reso impossibile per le autorità chiudere un occhio, tanto sui comportamenti troppo liberi delle star, quanto sull’ostentazione del lusso in un contesto difficile per gran parte del Paese.
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[…] Per ora tutte le attività sono state trasferite in Georgia, dove si è già tenuto un evento il 3 febbraio. “Se le nuove norme siano una misura temporanea o permanente, non lo sappiamo ancora”, si legge nel comunicato sul canale Telegram per gli iscritti di Kinky Party. […]
LA DECISIONE DELLA CORTE SUPREMA
Altri gruppi che organizzano eventi per scambisti e serate a tema erotico per il momento non hanno cancellato gli eventi in programma nelle prossime settimane. In un’intervista rilasciata all’emittente Rtvi, Aleksej Melnikov, segretario della Commissione pubblica di monitoraggio di Mosca e membro del Consiglio per i diritti umani, […, tali eventi contraddicono soprattutto le norme morali: “Sono in contrasto con l’etica cristiana”.
Il nuovo giro di vite delle autorità sulla vita privata dei russi ha però un chiaro legame con la decisione di fine novembre della Corte Suprema di dichiarare “estremista” il cosiddetto “movimento internazionale Lgbt”. […] sono stati avviati i primi procedimenti amministrativi per esposizione di simboli “estremisti”.
Una ragazza di Nizhnij Novgorod ha trascorso cinque giorni in cella per aver indossato un paio di orecchini con i colori dell’arcobaleno, un’artista di Saratov è stata multata per foto con la bandiera Lgbt che risalgono a sei anni fa, due studentesse sono state costrette a scusarsi per il post sui social di un bacio scambiato in una pizzeria a Krasnodar. Gli eccessi di zelo delle istituzioni chiamate ad applicare la legge hanno attirato l’attenzione persino del Cremlino e il portavoce presidenziale Dmitrij Peskov si è trovato a dover precisare che i colori dell’arcobaleno non sono di per sé vietati.
IL SESSO DEI RUSSI
Per contro, dopo l’inizio dell’operazione militare speciale la società russa ha mostrato crescente interesse per la vita sessuale, per alleviare lo stress e evadere dal contesto. Un’inchiesta di The Insider di fine 2022 ha rivelato un cambiamento nei consumi dei servizi erotici da parte dei russi che nell’anno della mobilitazione e dell’esodo di massa: da un lato, i tradizionali professionisti del sesso risultavano in difficoltà, dall’altro, il contesto aveva aumentato la domanda di serate a tema e i proventi delle agenzie specializzate. […]
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