CORSI E RICORSI MA NON ARRIVAI – IN PROVINCIA DI BERGAMO UN UOMO FA RICORSO PER OTTENERE UN RIMBORSO DI 5 EURO DI UN TRIBUTO AMBIENTALE MA IL GIUDICE LO CONDANNA A PAGARNE PIÙ DI MILLE – A FAR PARTIRE LA CAUSA È UN EX CONSIGLIERE COMUNALE, CHE NON POTENDO FARE RICORSO (SAREBBE DECADUTO) HA CONVINTO UN AMICO A INTESTARSI LA BATTAGLIA LEGALE. CHI PAGHERÀ IL SALASSO?

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torre boldone torre boldone

Silvia Seminati per https://bergamo.corriere.it/

 

Il caso risale al 2007 e non è la prima volta che finisce in tribunale. Riguarda un cittadino di Torre Boldone che aveva fatto ricorso al giudice perché gli venissero restituiti 5,78 euro. Già quattro anni e mezzo fa, il giudice di pace — pur non entrando nel merito del caso — lo aveva condannato a pagare oltre 300 euro. Adesso il giudice del tribunale ordinario — che a sua volta non entra nel merito — lo condanna a pagare oltre mille euro.

alberto ronzoni alberto ronzoni

 

Molti di più di quei 5,78 euro che il cittadino voleva vedersi restituiti. «Ma è una questione di principio», dice l’avvocato Alberto Ronzoni, ex consigliere comunale e motore dell’intera vicenda.La questione riguarda il tributo ambientale che si paga, con la tariffa rifiuti, alla Provincia. Ma i soldi vanno versati al Comune, che poi li gira all’ente di via Tasso.

claudio sessa claudio sessa

 

«C’è stato un periodo di due anni, intorno al 2007, in cui la legge aveva cancellato la previsione del tributo ambientale (poi ripristinata) — ricorda Ronzoni —. Io avevo rilevato questa lacuna e allora il Comune di Torre Boldone aveva chiesto la restituzione degli importi alla Provincia, che aveva però risposto in modo negativo.

 

Da lì l’amministrazione si era fermata, così avevo deciso di intentare una causa pilota al Comune (difeso dall’avvocato Daniele Zucchinali, ndr). Ronzoni aveva chiesto aiuto a un cittadino, perché se la causa fosse stata a suo nome, sarebbe decaduto dal ruolo di consigliere comunale.

comune di torre boldone comune di torre boldone

 

Così il cittadino si è prestato, prima davanti al giudice di pace, poi a quello ordinario. Ma entrambi hanno rimandato la competenza alla commissione tributaria, decidendo soltanto sulla giurisdizione. «Per me non è una questione da commissione tributaria — sostiene Ronzoni —, perché quel tributo era stato cancellato dalla legge».

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Il giudice, questa volta, va oltre. Dice che l’appellante ha dato origine al contenzioso per un importo irrisorio «determinando un pregiudizio al sistema della giustizia già gravato da consistente arretrato e al rispetto del principio della ragionevole durata del processo». Una frase che trova d’accordo il vicesindaco Claudio Sessa, che spesso — durante i suoi mandati da sindaco — si è trovato a fare i conti con i ricorsi di Ronzoni. «Sono contento per quello che ha scritto il giudice — dice Sessa —, è uno schiaffo a chi ha fatto ricorso. Ora chi paga quasi 1.500 euro? Il cittadino che si è prestato per la causa o Ronzoni?».

alberto ronzoni alberto ronzoni

 

L’avvocato ribadisce che non è una questione di soldi. «Erano 5 euro per un cittadino, quasi 40 mila se si considerano tutti quelli che spettavano agli abitanti di Torre Boldone — dice Ronzoni, che potrebbe proseguire la sua battaglia —. Ora si può ricorrere in Cassazione, ci sta. Oppure andare dal giudice tributario, valuteremo».

 

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