terry broome francesco d'alessio alberto genovese

COSA È CAMBIATO DAL DELITTO DI FRANCESCO D’ALESSIO NEL 1984 AD OPERA DELLA MODELLA TERRY BROOME ALLA VIOLENZA SADICA DI GENOVESE NEL 2020? – DOPO 35ANNI DI FEMMINISMO, POLITICALLY CORRECT, QUOTA ROSA ETC. SIAMO ANCORA A UNA MODELLINA CHE PER CERCARE DI FARSI LARGO FREQUENTA LA “MILANO BENE”, DI QUELLI “IMPORTANTI” DOVE “CI SI SBALLA” – LEI, A PARTIRE DALLE ORE 22, È SOLO LA VITTIMA DEL MOSTRO. MA DOVE SONO LE PENNE CHE HANNO ATTACCATO PUPO CHE AL ‘’GF VIP’’ HA DETTO “TUTTE SPOSEREBBERO UN MILIARDARIO”?

 

francesco d’alessio 2

 

DAGONEWS

Cosa è cambiato dall’appartamento di Francesco D’Alessio in corso Magenta nel giugno del 1984 alla terrazza di Alberto Genovese in Piazza Santa Maria Beltrade nell’ottobre 2020?

 

Dopo 35anni di neofemminismo, politically correct, quote rosa, lotta all’uso del corpo della donna, attacchi a chiunque la pensi diversamente (come Pupo) siamo ancora a una modellina che per cercare di farsi largo frequenta la “Milano bene”, di quelli “importanti” dove “ci si sballa”, dove si consuma droga: lo spaccio è un reato e un buon cittadino dovrebbe avvertire la polizia, come se assistesse a una rapina, e non chiedere accesso nei luoghi dove il reato si compie e favorire il diffondersi del reato attraverso il consumo (che è legale) perché “così fan tutti”.

terry broome con il fidanzato giorgio rotti

 

Lei, a partire dalle ore 22, è solo la vittima. Ma dove sono le penne che hanno attaccato Pupo (reo di aver detto al Gf Vip“Tutte sposerebbero un miliardario”) per descrivere i comportamenti della modella sino alle ore 22, quando entra nella camera del mostro? Terry Broome, che uccise D’Alessio, fu condannata a 12 anche per vizio parziale di mente.

 

LA MODELLA CON LA PISTOLA

Lorenzo Viganò per il “Corriere della Sera - ed. Milano”

 

«Questo è un delitto imbecille, popolato da gente imbecille». Così un Umberto Simonetta tranchant definiva a distanza di dieci anni esatti «il delitto della Milano da bere»: la fragile, aspirante modella che uccide il ricco playboy senza scrupoli, tra locali notturni, feste alla cocaina e passerelle. Un giudizio duro e impietoso, quello dello scrittore e drammaturgo che, a freddo, ne metteva in evidenza la vuota crudeltà.

 

 «Non è una storia di umanità, ma di ottusa, feroce bestialità». Eppure all'epoca, quando si consumò, a colpire l'opinione pubblica fu soprattutto la cornice nella quale quel delitto era maturato: la «città che non dorme mai».

 

Era il 1984, titolo del romanzo più famoso di George Orwell, anno che, a differenza di quello previsto nelle sue pagine, appariva come portatore di un nuovo boom, creativo ed economico; l'anno dell'«edonismo reaganiano», del made in Italy che conquistava il mondo e di cui la moda era la locomotiva.

 

francesco d’alessio 3

Ciò che solleticò curiosità e voyerismo fu la luce che quell'omicidio accese sull'ambiente patinato delle passerelle, non tanto su quello degli atelier, cuore dell'operosità, quanto sul loro sottobosco, fatto di sesso, droga e ostentazione.

 

Tutto comincia - meglio: finisce - intorno alle 7 di mattina di un giorno di fine giugno, quando, in appartamento in corso Magenta 84, risuonano cinque colpi di Smith & Wesson calibro 38. A esploderli contro Francesco D'Alessio, un playboy romano di 40 anni, sarebbe stata una giovane americana, aspirante modella, Terry Broome, 26 anni.

 

residence principessa clotilde

Lui, figlio dell'avvocato Carlo D'Alessio, proprietario di una delle più famose scuderie italiane di cavalli purosangue, è un uomo amante della bella vita; ex tennista, ex rugbista, ex marito della modella Cheryl Stevens, «giocatore assatanato e predatore di cover girl» lo definiscono i giornali; lei, originaria della Carolina del Sud, è una ragazza fragile, con un passato doloroso alle spalle: un abuso sessuale di gruppo quando era adolescente, un tentato suicidio, un matrimonio fallito.

 

terry broome 1 copia

È arrivata a Milano sulle orme della sorella Donna, modella di successo. Da principio vive con lei, poi si trasferisce da Giorgio Rotti, un gioielliere di 31 anni che ha promesso di sposarla. E Francesco? Terry lo incontra per la prima volta a una festa nella villa di Casorezzo del finanziere Carlo Cabassi. D'Alessio la corteggia, ma lei lo respinge.

 

Da quel momento, ferito nell'orgoglio, si vendica e comincia a perseguitarla. Le fa avance esplicite, la umilia pubblicamente. L'ultima provocazione, la sera del 25 giugno nei bagni del night club Nepentha, quando si abbassa i pantaloni di fronte a lei, mimando gesti volgari. Quello che accade dopo, lo racconterà lei stessa alla polizia di Zurigo quando verrà arrestata il giorno dopo. Tornata al residence Principessa Clotilde, Terry è agitata, annebbiata dall'alcol e dalla cocaina.

 

terry broome 10

E, soprattutto, è irritata dal comportamento di D'Alessio che sta compromettendo il suo rapporto con Rotti. Casualmente trova la pistola (del fidanzato), la mette in borsa, esce e in taxi va in corso Magenta, a casa di Francesco. «Sono arrivata intorno alle cinque-sei del mattino. Ho suonato il citofono e per farmi aprire ho detto che ero Diana».

 

Lui la fa entrare, le presenta una ragazza seduta nel soggiorno, poi passa all'azione. «Ha cominciato a mettermi le mani addosso dappertutto, dicendo che sapeva che avrei cambiato idea e che ci saremmo divertiti». Finché, dopo un secondo «assalto», lei prende la pistola e spara in aria per intimidirlo.

 

i funerali di francesco d’alessio

Nasce una colluttazione e partono altri colpi di pistola. Due di questi lo colpiscono alla tempia e al petto. Sconvolta e impaurita, scappa in Svizzera. Al processo, nel 1986, Terry Broome verrà condannata a 14 anni di reclusione, ridotti in Appello a 12. Dopo due tentati suicidi, troverà la serenità nel carcere di Bergamo; uscirà nel 1992 e tornerà in America, sparendo per sempre. Solo il padre della vittima, Carlo D'Alessio, non crederà mai a quella versione dei fatti. «Terry Broome è innocente, non è stata lei ad ammazzare mio figlio», dirà. «Lei ha soltanto sparato tre colpi a vuoto contro il soffitto della camera da letto, costretta dal vero colpevole che le ha fatto impugnare la pistola e poi premere il grilletto». Ma nessuno tornerà più sulla vicenda.

terry broome 4terry broome 2terry broometerry broome 3 copiaterry broome 8discoteca nephentaterry broome 2 copiasotto il vestito nienteterry broome 6terry broome 7

 

terry broome 1terry broome 9terry broome e il primo maritofrancesco d’alessio 1terry broome 3

 

terry broome 5francesco d' alessio

 

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...