IN COSA CI HA TRASFORMATO LA QUARANTENA? IN DELATORI CON LA PANZA - TRE ITALIANI SU QUATTRO SONO INCOLLATI ALLO SPIONCINO DI CASA, SONO PRONTI A DENUNCIARE CHI VÌOLA LE REGOLE, TRASCORRONO SEI ORE AL GIORNO SEDUTI SUL DIVANO E SI INGOZZANO DI CIBO - “LIBERO”: “CI SIAMO INCATTIVITI, COME AI TEMPI DELLA GERMANIA EST”

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Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”

 

controlli al tempo del coronavirus controlli al tempo del coronavirus

Come sta trasformando gli italiani la prolungata e apparentemente interminabile quarantena? Dagli ultimi studi, non c' è da stare allegri. Stiamo diventando qualcosa a metà tra il bulimico sedentario televisivo, incollato con le terga alla poltrona a vedere una trasmissione qualsiasi, e il delatore spontaneo e quindi ancor più incattivito, che nell'ex Germania Est o in Unione Sovietica aiutava i servizi segreti ufficiali, già perfidissimi, a sbattere in galera i vicini di casa presunti dissidenti. Un sondaggio Coldiretti/Ixè rivela infatti che per 3 italiani su 4 è giusto segnalare alle forze dell' ordine comportamenti scorretti durante la quarantena.

 

La Coldiretti vede il lato positivo del dato, parla di "elevato livello di responsabilizzazione" (in Italia? Siamo sicuri?) e commenta: «Un risultato incoraggiante dopo diverse settimane di forti restrizioni e all' indomani dell' annuncio del prolungamento delle misure strette di contenimento fino a dopo Pasqua. A sostenere un comportamento virtuoso da parte degli italiani costretti a rimanere a casa sono molte le iniziative promosse che vanno da internet alla tv fino alla tavola che è diventata un momento centrale della vita delle famiglie». Delazioni, televisione e cucina dunque, questo sembra essere il triplice farmaco che, in mancanza di quello contro il Covid, sta sostenendo le giornate degli italiani nell' era del lockdown.

controlli delle forze dell'ordine 1 controlli delle forze dell'ordine 1

 

L'OFFERTA

Delle spiate "virtuose" abbiamo già detto; per la televisione c'è il dato di 6 milioni di spettatori in più, rivela Sorrisi e Canzoni TV, spettatori che in media passano 6 ore al giorno davanti allo schermo, un' ora e 40 in più rispetto ai giorni in cui si poteva uscire di casa liberamente. L'offerta televisiva del resto è amplissima, e ha goduto negli ultimi giorni di performance già mitiche e assai dibattute come l' omelia di papa Francesco in una piazza San Pietro deserta e cupissima, per non parlare dei canali streaming che ci vanno giù pesante con l' offerta di film catastrofici e pestilenziali pure molto brutti, ma comunque in linea con lo spirito del tempo.

 

uomo sul divano uomo sul divano

Si fa anche molto la spesa online (sempre che si riesca) e qui si riafferma la tradizione gastronomica italiana. In tempi gramissimi, almeno mangiare e bere decentemente. Così nell' ultimo mese, rivela sempre Coldiretti, è raddoppiata la spesa a domicilio e anche l' attenzione alla qualità dei cibi, e c' è la possibilità di avere prodotti a chilometri zero dal sito www.campagnamica.it che offre prodotti stagionali da oltre quattromila aziende agricole. La fotografia, dunque, è quella di un' Italia non tanto trasformata, quanto esasperata in certi suoi tratti tipici, e non tutti positivi.

 

PANTOFOLE E PIGIAMA

Dopo un gran parlare di runners e joggers, si scopre che l' 88% degli italiani, perlomeno stando alle dichiarazioni (di certo non veritiere) rispetta le restrizioni, e in effetti non è che uscendo per fare la spesa si veda poi questo pullulare di sportivi. Forse se nelle famiglie non sono già scattate carneficine, è perché l' italiano poltrone e sedentario lo è di natura. Stare a casa in pigiama e pantofole a vedere la televisione, cucinare, desinare e spiare i cavoli privati del vicino immorale erano attività che lo attraevano pure prima della peste. Adesso semplicemente ha fatto di necessità virtù, e certi vizietti tornano utili per trascorrere ore interminabili di tedio e reprimere conflitti domestici.

 

uomo sul divano uomo sul divano

Poi si potrebbe anche tentare una sofisticata analisi delle abitudini di quarantena secondo classi sociali o culturali. Gli intellettuali, lo sappiamo perché ce lo dicono sui social dove sono imbullonati, stanno tutti leggendo moltissimo (nonostante i social), scrivendo libri usa e getta e forse anche un poco speculativi sul "Contagio", e in generale lanciando sconclusionate accuse al capitalismo al suon di «ce lo meritavamo il virus, dovevamo fermarci, fare penitenza», rubando il lavoro ai religiosi più retrivi, come loro abitudine.

 

Altre categorie avranno altri passatempi, tutti tangenti comunque la delazione, la televisione, i social, le fake news («la vitamina C fa miracoli quando sei intubato») e il nutrimento. Si può dire che il Coronavirus ci ha ridotto ai minimi termini. Non è vero che siamo virtuosi, siamo i soliti italiani che, come in altre epoche tragiche non così lontane nella memoria storica, aspettano che arrivi un salvatore, un messaggero, e ci dica: «Ragazzi, è finita, potete uscire dalle tane».

 

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