COSA VOGLIONO GLI AGRICOLTORI? – LA PROTESTA DEI TRATTORI, DILAGATA IN TUTTA EUROPA, IERI HA AVUTO IL SUO APICE NEL CAOS A BRUXELLES, DAVANTI AL PARLAMENTO EUROPEO: MA LE RAGIONI SONO DIVERSE PAESE PER PAESE. IN GERMANIA, DOVE SONO COMINCIATE LE MANIFESTAZIONI, RIGUARDAVA LO STOP AD ALCUNE AGEVOLAZIONI. IN ITALIA INVECE GLI AGRICOLTORI LAMENTANO I COSTI DI PRODUZIONE E I PREZZI FINALI AI CONSUMATORI TROPPO ALTI…

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1. PERCHÉ PROTESTANO? NEL MIRINO RINCARI E IMPORT

Estratto dell’articolo di Emanuele Bonini per “La Stampa”

 

1. Perché la protesta?

protesta degli agricoltori a bruxelles 20 protesta degli agricoltori a bruxelles 20

Diversi i motivi della mobilitazione. Rincaro dei prezzi del carburante agricolo, concorrenza sleale, accordi commerciali con Paesi terzi che immettono sul mercato prodotti agroalimentari ottenuti con standard sanitari meno stringenti.

 

Nel mirino in particolare l'accordo che l'Ue sta negoziando con il Mercosur e i Paesi del blocco (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay più il Venezuela sospeso), visto come potenzialmente lesivo del "made in" europeo. Critiche anche per il Green Deal europeo e per l'agenda Ue per la sostenibilità che impone oneri […].

 

 

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Uno su tutti l'obbligo di lasciare terreni incolti in nome della biodiversità a scapito di resa e produzione agricola. Protesta anche per i ricavi insufficienti per gli operatori […], che chiedono un adeguamento dei margini per remunerare meglio i produttori, e troppi oneri amministrativi che si chiede di ridurre. Ragioni diverse a seconda dello Stato membro […]. L'Italia, presente con una delegazione di Coldiretti, critica anche le aperture dell'Ue al cibo sintetico […].

 

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2. Chi ha partecipato?

Agricoltori, allevatori e produttori di latte di tutta Europa. Erano presenti sigle sindacali di Belgio, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, oltre alla Copa-Cogeca, la principale confederazione europea delle imprese e delle cooperative agricole.

 

3. Ci sono stati incidenti?

La mobilitazione ha […] causato disagi per la mobilità urbana di Bruxelles […]. Nel corso della giornata però tensioni si sono registrate sulla piazza antistante l'ingresso del Parlamento europeo. Dimostranti hanno dapprima dato fuoco a letame, legno e anche copertoni usati di trattori, costringendo l'arrivo dei vigili del fuoco. Poi è stata presa d'assalto la statua che campeggia al centro della piazza. È stata staccata dal basamento la rappresentazione del lavoratore dell'acciaio Beaufort. […]

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2. Dai costi del gasolio all’Irpef sulle strade le sigle inedite dei contadini anti Europa

Estratto dell’articolo di Raffaele Ricciardi per “la Repubblica”

 

Chi sono gli agricoltori in piazza?

“Siamo il Coordinamento nazionale riscatto agricolo”, hanno risposto quelli che hanno bloccato l’A1 nei giorni scorsi, a Milano. I colleghi che già avevano inscenato la protesta a Orte, sempre sull’Autosole, rimandavano ai “Cra, i Comitati riuniti agricoli-agricoltori traditi”.

 

Il minimo comun denominatore è il rifiuto delle bandiere che solitamente li rappresentano: la Coldiretti, assente dalle proteste in Italia ma presente a Bruxelles, ma anche la Cia o la Confagricoltura. Nel mirino: la destra al governo e, soprattutto, l’Europa.

 

 

Come è nata la loro protesta?

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L’ondata di malumore, un fuoco sul quale soffiano i gruppi anti-sistema attenzionati dalle intelligence europee, è arrivata anche per emulazione. Dalla Germania, soprattutto, dove la protesta […] è nata per una ragione contingente: lo stop ad alcune agevolazioni, a cominciare da quelle sul gasolio, per puntellare il bilancio pubblico.

 

Quali sono le ragioni?

Il fronte che varca i confini nazionali è quello con l’Europa. La Politica agricola comune (Pac) è storicamente la prima voce di bilancio della Ue, oltre il 30%, ma in calo negli anni.

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Per le sigle che hanno asserragliato Place du Luxembourg, però, bada troppo alla sostenibilità ambientale (in nome del Green Deal) dimenticando quella economica della filiera. […] Si chiede poi lo stop definitivo all’intesa commerciale col Sudamerica (Mercosur) che comporterebbe una concorrenza sleale […]. Nel mirino anche il piano di dimezzamento dell’uso di fitofarmaci al 2030.

 

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Da ultima, è esplosa la problematica degli obblighi di messa a riposo dei terreni mantenendone il 4% incolto come requisito per accedere ai contributi comunitari. La Commissione ha mediato proponendo un altro anno (il 2024) di deroga, insufficiente per gli agricoltori.

 

E cosa chiedono in Italia?

Si lamenta il boom dei costi di produzione, scoppiati con la guerra in Ucraina per voci quali mangimi, energia, carburanti. Si punta ad assicurarsi anche oltre il 2026 lo sconto sul gasolio, mentre pesa il fatto che la Manovra per il 2024 non ha esteso l’esenzione Irpef sui redditi dominicali e agrari dei terreni, introdotta nel 2017 e via via prorogata fino all’anno scorso.

 

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Nei volantini dei manifestanti entrano poi la richiesta di riformare l’Iva sui prodotti agricoli e il vino (con il taglio al 10%), la preoccupazione per i cibi sintetici e a base d’insetti, l’etichetta Nutriscore, il contrasto alla fauna selvatica e la tutela del Made in Italy. Su tutto, la garanzia di un giusto prezzo per i prodotti.

 

Riso e latte gli esempi più frequenti: “A noi un chilo viene pagato 40 centesimi, sugli scaffali arriva a cinque euro”, si lamentava fuori dal capoluogo lombardo. Un litro di latte è indicato a poco più di 50 centesimi alla stalla, oltre i 2 euro al supermercato.

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