FATE LA DANZA DELLA PIOGGIA! – ALLARME IN TUTTA ITALIA: A MARZO È PIOVUTO TROPPO POCO, IN MONTAGNA MANCA LA NEVE E AL MERCATO SI TROVANO CON UN MESE DI ANTICIPO LE FAVE E IL CARCIOFO ROMANESCO – MA SE L’EMERGENZA SICCITÀ ANDRÀ AVANTI POTREBBERO ESSERCI GROSSE RIPERCUSSIONI PER VIGNETI E ALLEVAMENTI DI ANIMALI – PER EVITARE LA CRISI IDRICA MANCA SOLTANTO…

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Maurizio Tropeano per “la Stampa”

 

FIUME PO SICCITA' FIUME PO SICCITA'

Ieri l'allarme idrico ha raggiunto anche le Marche dove il livello degli invasi è sceso sotto la media stagionale. Massimo Gargano, il direttore dell' Anbi, l' associazione nazionale dei consorzi di bonifica, guarda tra speranza e preoccupazioni le previsioni del tempo per le prossime settimane. «Il dato fermo - ragiona - è che in montagna manca la neve. E il fatto che non ci sia manto nevoso in grado di garantire con continuità il flusso di acqua verso i fiumi e i laghi, in assenza di precipitazioni significative, ci dà al massimo un mese, forse un mese e mezzo, prima di dover affrontare una crisi seria».

 

siccita uguale fame siccita uguale fame

Il problema, almeno per Daniele Cat Berro, della Società meteorologica italiana, è che «fino alla fine di marzo non sono previste precipitazioni significative in grado di cambiare la situazione». Dal suo punto di vista «l' anomalia è il caldo. Ieri in Valsusa c' erano 27 gradi e il problema è che non si tratta di un evento singolo. Queste anomalie si ripetono con una frequenza sempre più fitta. Alla fine il mese di marzo potrebbe essere uno dei mesi più caldi in assoluto». Si vedrà. Quel che è certo e che fino ad oggi a Torino la temperatura è stata di 2,5 gradi superiore alla media e nel nord Italia la differenza è tra i due e i tre gradi.

 

giulio cesare sulla siccita a roma giulio cesare sulla siccita a roma

Le prime conseguenze di questa primavera anticipata si vedono già sui banchi dei mercati perché si «vendono già il carciofo romanesco, le fragole e gli agretti. Le prime fave - raccontano gli agricoltori Coldiretti - sono già state raccolte nel Lazio con quasi un mese di anticipo. E precoce è stata anche la raccolta dei piselli in Puglia o degli asparagi in Veneto».

 

Se l' emergenza siccità andrà avanti anche nelle prossime settimane potrebbero essere a rischi anche la raccolta delle principali produzioni nazionali, dagli ortaggi alla frutta fino ai cereali. E le difficoltà potrebbe anche colpire i vigneti, la raccolta del fieno per l' alimentazione degli animali e la produzione di latte.

lago di garda sotto i livelli minimi lago di garda sotto i livelli minimi

 

Per Coldiretti «nel nord Italia ci troviamo di fronte ad una situazione peggiore di quella del 2017 che ha creato difficoltà anche per gli usi civili dell' acqua ed è costata 2 miliardi all' agricoltura». E in caso di un abbassamento repentino delle temperature i rischi si potrebbero moltiplicare.

Ma ci sono anche altre criticità. Per Roberto Bono, professore ordinario di igiene e sanità pubblica all' Università di Torino, «si registra l' aumento delle allergie e delle gastroenteriti, più tipiche dei mesi caldi e quindi inconsuete per il mese di marzo».

lago di como a secco lago di como a secco

 

Dal suo punto di vista «sono da tempo evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute e sull' ambiente» ed è per questo motivo che guarda con preoccupazione agli effetti sulla salute che «si potranno accertare solo nel lungo periodo, anche se mi preoccupano i picchi di caldo dei mesi estivi che possono avere effetti acuti sulle persone anziane e su quelle che soffrono di patologie croniche».

lago di bracciano lago di bracciano

 

Per Bono non si può affermare che «il caldo uccide ma è giusto evidenziare una condizione di maggiore rischio. Nel 2003, anno particolarmente caldo, gli studi degli epidemiologi hanno collegato la morte di circa ventimila persone anziane in tutta Europa agli eccessi di calore».

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