astrazeneca coronavirus vaccino vaccini

INIEZIONE DI SFIDUCIA – LO STOP AD ASTRAZENECA HA MINATO LE CERTEZZE CHE GLI ITALIANI RIPONEVANO NEL VACCINO COME VIA D’USCITA PER TORNARE ALLA NORMALITÀ. GHISLERI: “10 GIORNI FA IL 60.4% DELLA POPOLAZIONE SI DICEVA CERTA DI VOLERSI VACCINARE. IL 20.2% ERA INDECISO, MA BEN PROPENSO A FARSI IMMUNIZZARE. OGGI I CONVINTI SONO CALATI AL 45.6% A CUI BISOGNA SOMMARE QUEL 9.3% CHE HA GIÀ RICEVUTO UNA O DUE DOSI. QUESTI DUE DATI ADDIZIONATI RAGGIUNGONO IL 54.9% RILEVANDO UN CALO DEL 5.5% RISPETTO A DIECI GIORNI FA…”

Alessandra Ghisleri per “La Stampa”

 

vaccino covid

Nelle intenzioni di voto, che rileviamo settimanalmente ci siamo accorti oramai da un paio di anni che, in media, un italiano su tre si «astiene» o si reputa «indeciso» nella sua scelta di voto. Tuttavia è risaputo che vivere nella totale incertezza per tutti rappresenta una vera condanna per alleviare la quale molti si affidano, illudendosi di essere nel giusto, a scelte «di intuito» che qualcuno definisce «di pancia» o «di getto». Più la situazione è complessa e confusa, cioè meno si conoscono i possibili esiti futuri e ci si sente smarriti, più le scelte irrazionali emergono feconde.

 

Mario Draghi visita il centro vaccinale anti Covid dell'aeroporto di Fiumicino

Così con il procedere della campagna vaccinale 10 giorni fa il 60.4% della popolazione si diceva certa di volersi sottoporre all' inoculazione del vaccino e il 20.2% era ancora indeciso, ma ben propenso a farsi immunizzare, insomma un buon 80.0% si sentiva responsabilizzato e sicuro della strada da intraprendere per poter tornare a quella normalità quotidiana tanto agognata. Il 7.6% degli intervistati si dichiarava fermo sulle sue posizioni no vax, mentre l' 11.8% rimaneva nell' area dell' incertezza, ma fortemente orientato a non vaccinarsi.

ghisleri

Oggi all' indomani del fermo e della nuova riapertura per AstraZeneca i convinti a sottoporsi all' iter per l' immunizzazione sono calati al 45.6% a cui bisogna sommare quel 9.3% che ha dichiarato di aver già ricevuto una o due dosi.

 

Questi due dati addizionati insieme raggiungono il 54.9% rilevando un calo del 5.5% rispetto a dieci giorni fa. Anche le altre indicazioni legate all' indecisione crescono: +2.5 indecisi ma propensi; +2.1% indecisi ma non propensi e +0.9% il rifiuto del vaccino. E se il 45.8% è convinto che tutti i vaccini siano sicuri e, nonostante i possibili rischi, il miglior strumento per combattere il virus; il 29.8% fa emergere i propri dubbi sulla loro efficacia, mentre il 15.9% li ritiene inutili e dannosi per la salute. Insomma lo smarrimento dovrebbe invece essere sostituito da una buona dose di incoraggiamento visto che esiste sempre una relazione diretta tra «incentivi» e «performance».

 

VACCINI

La campagna di vaccinazione è troppo importante per lasciarla cadere nel vuoto, tuttavia dopo il caso AstraZeneca confusione e paura si sono nuovamente impossessate di molte persone e a domanda diretta ben il 33.1% ha dichiarato di non volersi assolutamente vaccinare con AstraZeneca. Di fronte al caso AstraZeneca si sono sommate una serie di complicazioni che non lo hanno fatto percepire dal principio come un vaccino sicuro.

 

vaccino astrazeneca

Tra i ritardi nell' approvazione, il numero di possibili inoculazioni per singolo paziente - da 1 a 2 e addirittura a 3 - e i balletti per le limitazioni anagrafiche; di fatto il vaccino che viene dal Nord Europa non ha convinto gli italiani fino in fondo. Già il 9 marzo infatti AstraZeneca con il 2.7% delle indicazioni risultava quinto nel ranking di preferenza dei vaccini surclassato da Pfizer (23.6%) e superato anche da Johnson&Johnson (8.6%) - non ancora presente sul nostro mercato -, Moderna (7.6%) e Sputnik (7.3%). Davanti solo a brand più o meno sconosciuti ai più.

 

centro vaccinazione coronavirus roma termini

Oggi, dopo giorni di grande chiasso mediatico, AstraZeneca scende al 6° posto nella graduatoria con lo 0.6% delle preferenze superato anche da Reithera (2.2%). Il grande salto in avanti riguarda proprio il vaccino che ancora non è stato distribuito: J&J che in dieci giorni registra un + 9.7%. Il sospetto per il 51.2% del campione intervistato è che sia in ballo una guerra geopolitica tra multinazionali del farmaco dove le responsabilità di quanto sta accadendo siano direttamente associate all' intreccio politico-affaristico internazionale. Purtroppo questo rende ancora più difficile riconquistare la fiducia dei cittadini anche perché è in gioco la salute di ciascuno e sono troppe le voci contraddittorie che si contendono l' agorà mediatica.

 

vaccini a roma termini

È sicuramente complicato e difficile stabilire la causa effetto tra vaccino e morti e a quanto ci dicono i numeri Pfizer, AstraZeneca, la pillola anticoncezionale, e molte altre cure hanno le stesse problematiche; tuttavia anche se i numeri rappresentano percentuali irrisorie diventano spaventosi se parliamo di uomini. Non esiste il rischio zero e nessuno vuole essere un topolino da laboratorio, ma è necessaria una buona motivazione perché, laddove forti spinte e stress dominano la scena, non c' è più molto spazio per la ragionevolezza.

vaccinazioniCORONAVIRUS - VACCINAZIONE A MILANOVACCINI 1CORONAVIRUS - VACCINAZIONE A MILANOVACCINIINFERMIERI VACCINAZIONE 4sergio mattarella e nicola zingaretti al centro vaccinale della nuvola a romavaccinazioni anti covidcentro vaccinazione coronavirus roma termini 1

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")