frances haugen marck zuckerberg big

"IL 6% DEI MINORI È DANNEGGIATO MATERIALMENTE DA INSTAGRAM" - L'AUDIZIONE BOMBA DELL'EX MANAGER DI FACEBOOK FRANCES HAUGEN AL SENATO AMERICANO: "LA LEADERSHIP DELLA COMPAGNIA SA COME RENDERE I SOCIAL PIÙ SICURI, MA NON VUOLE FARE I NECESSARI CAMBIAMENTI PERCHÉ HA MESSO I SUOI ASTRONOMICI PROFITTI DAVANTI ALLA GENTE, E HA SCELTO DI CRESCERE AD OGNI COSTO" - LA DIFESA (DEBOLUCCIA) DI ZUCKERBERG: "DICHIARAZIONI CHE NON HANNO SENSO. FACCIAMO SOLDI CON LE INSERZIONI E GLI INSERZIONISTI CI DICONO CONTINUAMENTE CHE..."

 

Mark Zuckerberg

 

1 - ZUCKERBERG, 'TALPA' HA DIPINTO FALSA IMMAGINE FACEBOOK 

(ANSA) - Mark Zuckerberg ha preso le ferme difese di Facebook in una nota ai dipendenti, dopo le accuse al Senato da parte dell'ex manager (diventata una 'talpa') Frances Haugen, che a suo avviso "non hanno alcun senso".

 

"Noi ci preoccupiamo profondamente - scrive - di questioni come la sicurezza, il benessere e la salute mentale. E' difficile vedere una copertura che rappresenta in modo errato il nostro lavoro e le nostre motivazioni. Al livello piu' elementare penso che molti di voi non riconoscano la falsa immagine della societa' che e' stata dipinta".

 

2 - ZUCKERBERG, ILLOGICO CHE SPINGIAMO SU RABBIA PER PROFITTO

mark zuckerberg

(ANSA) 

"L'argomentazione che deliberatamente spingiamo per il profitto contenuti che rendono le persone arrabbiate è profondamente illogica": lo dice Mark Zuckerberg su Fb dopo le accuse della 'talpa' Frances Haugen.

 

"Facciamo soldi con le inserzioni - spiega - e gli inserzionisti continuamente ci dicono che non vogliono che i loro annunci siano vicino a contenuti dannosi o furiosi. Non conosco alcuna azienda tech che vuole realizzare prodotti che rendono le persone arrabbiate o depresse. Morale, business e incentivi sui prodotti puntano tutti nella direzione opposta".

 

3 - LA LUNGA NOTTE DI FACEBOOK L'ACCUSA: CREA DIPENDENZA

Andrea Andrei per “il Messaggero”

 

 

Frances Haugen al Senato 3

L'incubo più lungo di Facebook è iniziato lunedì alle 17.40 ora italiana, quando come in una puntata della serie tv distopica Black Mirror, i social network più utilizzati sulla Terra sono improvvisamente e semplicemente spariti da Internet.

 

Ed è continuato ieri, con la testimonianza davanti a una sottocommissione del Senato Usa di Frances Haugen, l'ex manager 37enne dell'azienda di Menlo Park che ha deciso, con un tellurico dossier consegnato al Wall Street Journal, di gettare luce sui lati oscuri delle piattaforme gestite da Mark Zuckerberg. «I prodotti di Facebook danneggiano gli adolescenti, seminano divisioni e indeboliscono la nostra democrazia», ha scandito la talpa.

 

 

Frances Haugen al Senato 2

«La leadership della compagnia sa come rendere Facebook e Instagram più sicuri ma non vuole fare i necessari cambiamenti perché ha messo i suoi astronomici profitti davanti alla gente e ha scelto di crescere ad ogni costo».

 

I DISTURBI

Le accuse lanciate dall'ingegnera informatica si sono concentrate soprattutto sul rapporto che i più giovani hanno con i social, a partire da Instagram: oltre il 6% dei bambini, ha sottolineato Haugen, ne sarebbero talmente dipendenti da esserne «danneggiati materialmente» sia nella salute che nel rendimento scolastico.

 

Frances Haugen al Senato 4

Tra questi danni, si parla di disturbi alimentari, del rapporto che gli adolescenti hanno con la propria immagine e di bullismo: «I ragazzi vengono perseguitati fino in camera da letto». Non solo, perché secondo la donna, che ha anche presentato una denuncia alla Sec (l'autorità di Borsa americana), l'azienda avrebbe ingannato gli inserzionisti, distorcendo i dati per farli pagare di più: in particolare, durante la pandemia, il social avrebbe registrato un calo degli utenti più giovani, considerati «una fascia demografica ad alto valore» e addirittura, secondo un'indagine interna citata da Haugen, il numero di utenti giornalieri del social negli Stati Uniti potrebbero ridursi del 45% entro il 2023. Tutti parametri che Facebook avrebbe «falsato».

 

 

Frances Haugen al Senato

«Zuckerberg», ha concluso la donna, «ha un controllo sproporzionato» sull'azienda, «e quasi nessuno al di fuori di Facebook sa cosa succede all'interno di Facebook. È spaventoso». Più volte durante l'audizione in Senato è stato fatto il paragone tra le multinazionali hi-tech e quelle del tabacco: «Proprio come per le sigarette è provato che Facebook sa che i social provocano dipendenza», ha detto il senatore democratico Richard Blumenthal, trovandosi d'accordo anche con i repubblicani.

frances haugen

 

Un altro senatore dem, Ed Markey, ha pure definito Haugen «un'eroina americana del XXI secolo». Facebook, dalla sua, attraverso il portavoce Andy Stone, ha replicato che «Frances Haugen non ha lavorato sulla sicurezza per i bambini o su Instagram o su ricerche su questi temi».

 

FACEBOOK INSTAGRAM WHATSAPP DOWN

La pesantezza delle accuse ha quasi fatto passare in secondo piano l'incidente informatico del giorno prima, quando, probabilmente a causa di un problema con i DNS (Domain Name System), vale a dire i sistemi che associano gli indirizzi generali - come facebook.com, appunto - ai singoli indirizzi IP impiegati dagli utenti, Facebook, Instagram, WhatsApp e tutti i servizi correlati a queste piattaforme sono andati in blackout mondiale per quasi 7 ore.

 

In pratica, è come se la comunicazione tra i siti web di Menlo Park e i dispositivi di circa 3,5 miliardi di utenti delle piattaforme fosse stata interrotta. Un guasto - ma non è chiaro se dietro al problema ci sia stato o meno lo zampino di hacker - che ha scosso tanto le certezze dell'azienda quanto quelle degli stessi utenti.

 

instagram down

E mentre il ceo Mark Zuckerberg chiedeva pubblicamente scusa con un post per «l'interruzione del servizio» insieme ad altri manager del gruppo fra cui il capo di Instagram, Adam Mosseri, l'azienda faceva la conta dei danni, che alla fine ammontano a 6,1 miliardi di dollari.

 

Ma se queste sono le conseguenze calcolabili, poi ci sono le incalcolabili, che hanno a che fare con la quotidianità delle persone, ormai profondamente segnata dalla presenza dei social. Tanto che la domanda che rimbalza di più in queste ore è se sia giusto e tollerabile che un'azienda privata abbia una tale influenza sulla vita degli individui.

 

facebook-down

IL BLACKOUT

Per molti, che attraverso le piattaforme di Facebook vendono prodotti e servizi, il danno è stato economico, l'equivalente di dover chiudere un negozio un giorno intero. Per altri, che utilizzano i social e la chat di Menlo Park per comunicare sul lavoro, il disagio è stato infernale.

 

instagram adolescenti

Ma la maggior parte delle persone si è improvvisamente divisa fra quelli che si sono sentiti orfani, e sono fuggiti terrorizzati su altre piattaforme come Twitter (lì c'è stato addirittura chi in serata, non resistendo al silenzio del proprio smartphone, ha creato dei gruppi solo per chiacchierare) o Telegram e chi invece si è sentito sollevato: niente più notifiche martellanti, niente foto di piatti in tavola o selfie rubati, niente di niente. Solo una serata da riempire, magari riscoprendo gli sms - limitati - per comunicare. E per riflettere sulla differenza, nella tecnologia, tra strumenti utili (come le chat) e i riempitivi. Il giorno più lungo è finito insomma, ma tutto lascia pensare che non sarà l'ultimo.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”