luca palamara luca lotti sergio mattarella

“ENTRO L'ESTATE CHIUDETE SULLE NOMINE?” - L'ACCORDO PER LA SPARTIZIONE DELLE PROCURE NON PREVEDEVA SOLO I MAGISTRATI DA NOMINARE, MA ANCHE LE DATE IN CUI IL CSM DOVEVA DECIDERE - LE INTERCETTAZIONI DEI COLLOQUI CONFERMANO IL RUOLO PRIMARIO DI LOTTI E FERRI - LE PAROLE DI PALAMARA SU PIGNATONE, CONSIDERATO IL REGISTA OCCULTO DI UN' OPERAZIONE AI SUOI DANNI, E LO SFOGO SU SIRI: "ANDAVA ARRESTATO"

Giovanni Bianconi e Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

 

lotti mattarella

L' accordo per la spartizione delle Procure non prevedeva solo i magistrati da nominare, ma anche le date in cui il Consiglio superiore della magistratura doveva decidere. Per le poltrone più importanti - Roma, Perugia, Torino, Brescia - volevano chiudere entro l' estate. È il giudice-deputato del Pd Cosimo Ferri, nell' ormai famosa riunione notturna del 9 maggio, a dare la linea: «Se va lo schema Viola (il loro candidato come procuratore nella capitale, ndr ) noi poi dobbiamo avere il nome per Perugia, e poi dobbiamo vedere quando inizia la storia degli aggiunti», vale a dire i vice-procuratori, sempre a Roma. Uno dei quali doveva essere Luca Palamara.

 

Le intercettazioni dei colloqui confermano il ruolo primario di Ferri e dell' ex ministro renziano Luca Lotti negli accordi sui vertici degli uffici giudiziari. Ma gli sfoghi di Palamara rivelano anche guerre e veleni interni alla magistratura su poltrone e inchieste in corso: dalle indagini sul suo amico Fabrizio Centofanti a Consip, fino a quella sull' ex sottosegretario leghista Armando Siri.

LUCA LOTTI

 

Luca Lotti immaginava che la scelta del procuratore di Roma entrasse in un unico pacchetto con gli aggiunti, e domanda: «Ma perché, non possono essere più insieme, secondo voi?». Il presidente della commissione Incarichi direttivi del Csm, Gianluigi Molini , risponde di no, e Ferri conferma: «Semmai si fa prima il procuratore». Morlini e Palamara spiegano che per nominare gli aggiunti «politicamente bisogna sedimentare, creare le condizioni». Lotti ha fretta: «Però entro l' estate li chiudete?», Palamara spera nella «fine di maggio, una volta che fai il procuratore».

 

Palamara Lotti Ferri

Cartoni: «Palamara lo facciamo a giugno, dai», e ride.

Consigliere: «Poi è tutto a scendere, fatto quello è tutto a scendere». Ferri: «Ma faresti solo Roma o anche Perugia?».

Spina: «Solo Torino è la cosa». Morlini: «Io vorrei fare Roma e magari ci metto Brescia».

Spina: «Penso pure Salerno dovrebbe essere abbastanza semplice». Ma la partita più importante è sulla Procura di Roma, nella quale Spina garantisce che i «laici» grillini si schiereranno dalla loro parte: «Gigliotti (uno dei tre indicati dai Cinque stelle, ndr) a Catanzaro ha ricevuto l' indicazione di votare Viola, punto».

 

Lotti però insiste su ciò che potrebbe far sapere attraverso le sue presunte entrature al Quirinale: «Allora vi ripongo la domanda: cosa deve arrivare al presidente della situazione di Roma, perché la discon». Stava per dire discontinuità con l' ex procuratore Pignatone, probabilmente, ma Spina lo interrompe: «Poco, perché formalmente noi ancora poco sappiamo, perché c' è quel c...

LUCA LOTTI MATTEO RENZI

di Cd che sta in cassaforte». Il riferimento è ai documenti che il pm di Roma Stefano Fava ha allegato al suo esposto inviato al Csm contro Pignatone e il procuratore aggiunto Paolo Ielo. La denuncia contro i vertici dell' ufficio romano diventa la chiave di volta per vincere la partita, deve diventare lo strumento per screditare la vecchia gestione e insediare un procuratore che giri pagina: Marcello Viola, per l' appunto, considerato più distante e indipendente dall' ex procuratore rispetto agli due candidati, Francesco Lo Voi e Giuseppe Creazzo.

COSIMO FERRI

 

Quando il 16 maggio Palamara viene a sapere da Spina che al Csm è arrivata la comunicazione dell' indagine per corruzione a suo carico, avviata a Perugia dopo le segnalazioni giunte da Roma sui suoi rapporti con l' imprenditore Fabrizio Centofanti arrestato nel 2018, lancia accuse pesantissime contro i colleghi che l' hanno messo sotto inchiesta. Del procuratore di Perugia Luigi De Ficchy, andato in pensione il 1° giugno, dice: «Il migliore amico di Centofanti». E in un altro colloquio: «La cosa che mi inquieta di più è De Ficchy, che poi improvvisamente da amico diventa nemico È telecomandato Gli faccio una causa per danni, una causa civile».

 

luca lotti david ermini luca palamara

Il bersaglio numero uno, tuttavia, resta Pignatone, considerato da Palamara il regista occulto di un' operazione ai suoi danni, che da tempo lo «ricattava» - così dice - alludendo a ciò che poteva uscire sul suo conto a Perugia. «È una cosa fatta a tavolino Lo so da Pignatone a dicembre 2017 a casa sua mi chiama e mi dice: "che sei stato fuori una notte con una persona?", a dicembre 2017», racconta a Spina. E continua: «Centofanti ha pagato tutte le vacanze alla Balducci (ex consigliera del Csm insieme a Palamara, ndr) la Balducci non compare perché Pignatone andava a mangiare dalla Balducci».

 

giuseppe pignatone

Si sfoga anche con Lotti: «Il rapporto con lui lui si è seduto a tavola con te lui ha voluto parlà con Matteo (forse Renzi, ndr ) lui ha voluto fa' quelle cose lui crea l' affidamento mi lascia col cerino in mano io mi brucio, loro si divertono». E lancia il sospetto di inchieste condotte con due pesi e due misure: «La vicenda Siri fidate Siri veniva arrestato in condizioni normali! De Vito (presidente del Consiglio comunale grillino, ndr ) è stato arrestato per molto meno! È una trattativa, che vogliono fare con Salvini, fidati io non mi sbaglio». Al collega Stefano Fava, altro «avversario» di Pignatone e Ielo, confida: «Io pago l' operazione Viola, pago l' operazione Ermini», cioè l' elezione del vice-presidente del Csm condotta gestita proprio sull' asse Magistratura-indipendente-Unicost sponsorizzato da Lotti e Ferri. E riferendosi alla denuncia di Fava al Csm aggiunge: «C' è tutto un giro però loro adesso con la cosa tua succede un macello».

 

Dai rapporti della guardia di finanza risulta che Palamara avrebbe parlato dell' esposto firmato da Fava anche con il procuratore aggiunto di Roma Antonello Racanelli, altro supporter di Viola come capo dell' ufficio e segretario di Magistratura indipendente. Il quale si sarebbe detto d' accordo con l' operazione suggerendo di far convocare al più presto il collega al Csm per confermare le sue accuse contro Pignatone e Ielo.

PAOLO IELOIELO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, IL PREMIER CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)