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“ORA VENGO IO A CASA VOSTRA E UNO A UNO VI FACCIO” – “MIRKO ORO” NON SOLO PROVOCAVA I CARABINIERI SU TIKTOK CON VIDEO FASULLI E MESSAGGI TIPO “CIAO POVERI”, MA LANCIAVA ANCHE PESANTI MINACCE AGLI “SBIRRI” – MA AI MILITARI È BASTATO ATTENDERE IL MANDATO D’ARRESTO EUROPEO, TRACCIARLO SUI SOCIAL E PRENDERLO, IN BARBA A QUELLO CHE DICEVA LUI… - VIDEO

 

 

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1 – CIAO POVERI, SONO IN GATTABUIA - HANNO ARRESTATO IN SVIZZERA MIRKO ROSA, ALIAS "MIRKO ORO", L'IMPRENDITORE DI BUSTO ARSIZIO CHE SFIDAVA LA LEGGE SU TIKTOK PROVOCANDO I CARABINIERI: "CIAO POVERI, NON SPRECATE I SOLDI, TANTO NON MI PRENDERETE MAI" - E INVECE L'HANNO PRESO

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ciao-poveri-sono-gattabuia-hanno-arrestato-svizzera-mirko-rosa-260568.htm

 

2 – «MIRKO ORO SBEFFEGGIAVA NOI PERÒ L'ABBIAMO PRESO»

Andrea Cremonesi per il "Corriere della Sera"

 

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Prendeva in giro i carabinieri su TikTok, convinto che lo stessero guardando. Infatti era proprio così. E il sapore della rivincita per chi ha condotto le indagini nasce proprio da quei gesti irriverenti verso l'Arma, conditi da quel senso di impunità nelle parole di Mirko Rosa, alias «Mirko Oro», imprenditore varesino finito in manette lunedì mattina a Mendrisio, in Canton Ticino, dove aveva trovato rifugio per proteggersi da un cumulo di pene da scontare di oltre sei anni.

 

La lista dei reati contestati dai magistrati italiani a Mirko Oro è lunga. Si va dalla truffa ai maltrattamenti in famiglia, e ancora lesioni personali, uccisione di animali, riciclaggio, pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, simulazione di reato e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

 

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L'imprenditore condannato, ex re dei compro oro, nel frattempo però era fuggito all'estero. E invece di mantenere un «low profile», decisamente più appropriato per non farsi notare, ha rilanciato, in un gioco pericoloso, stile «guardie e ladri» virtuale, condotto sui social e finito però con l'arresto (reale).

 

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Scherzi volgari. Sfottò. Collegamenti posticci da località fasulle per sviare le indagini. Una telefonata dal fast food ripresa in video e rilanciata in rete: «Maresciallo, è inutile che vi faccio perdere tempo. Inutile che sprecate soldi, tanto non mi trovate». Immagini in mezzo al mare: «Ciao poveri. Siamo a Melbourne, in Australia», falso grossolano perché il filmino è girato in Danimarca, con tanto di amici sullo sfondo che assicuravano di essere sull'oceano Pacifico invece che nel più vicino mare del Nord.

 

Ma Mirko Oro è andato anche oltre. E rivolgendosi agli «sbirri» ha lanciato contro le divise anche pesanti minacce: «Ora vengo io a casa vostra, e uno a uno vi faccio». E poi continui riferimenti al Kanun, il codice albanese che disciplina tra i vari aspetti anche la vendetta.

 

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I carabinieri, intanto, lo tenevano «sotto tiro» con le armi della tecnologia: è bastato attendere il mandato d'arresto europeo e, grazie al tracciamento della rete social di Mirko Oro, hanno allertato la polizia Cantonale di Mendrisio. «Rispondiamo con i fatti, le indagini e i risultati: nel giro di pochi giorni, grazie anche all'attivazione di canali di cooperazione internazionale e alla pronta reattività della polizia Cantonale svizzera, siamo riusciti a rintracciare il ricercato e a concludere l'operazione», spiega il colonnello Gianluca Piasentin, comandante provinciale dell'Arma, che ha seguito le indagini. Il clima di soddisfazione per il risultato ottenuto è palpabile fra gli uomini del reparto operativo di Varese.

 

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Ma il profilo è istituzionale: «L'unico nostro interesse è quello di assicurare alla giustizia chi ha commesso reati sul territorio nazionale e di portare a esecuzione il provvedimento restrittivo emesso dall'autorità giudiziaria». Del resto, «non siamo interessati, nel merito, alle dichiarazioni sui social, se non per eventuali profili d'indagine o per eventuali ulteriori responsabilità».

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