“POTEVAMO SALVARE MALAGROTTA IN SOLE TRE ORE” - LA RABBIA DEI VIGILI DEL FUOCO PER LA MANCANZA DI UNA DOTAZIONE ADEGUATA. NELLA PRIMA ORA SONO ARRIVATI SUL POSTO SOLO 2 MEZZI E 10 UOMINI, COME PER UN SEMPLICE ROGO IN UNA VILLETTA DI PERIFERIA: “IL ROGO POTEVA ESSERE COMPLETAMENTE CONTROLLATO IN TRE ORE E NELL'ARCO DI 10 ORE L'INTERVENTO POTEVA ESSERE CONCLUSO. INVECE STIAMO ANCORA MUOVENDO I RIFIUTI, CHE LE BRACI CALDE ALLA BASE DELL’IMPIANTO CONTINUANO A INCENDIARE” - VIDEO

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Luca Monaco per roma.repubblica.it

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Nella prima ora del maxi-rogo che mercoledì pomeriggio ha avvolto il Tmb 2 di Malagrotta sono arrivati sul posto soli due mezzi e 10 uomini dei vigili del fuoco: dotazioni tecniche e personale che abitualmente vengono impiegati per estinguere l'incendio di una villetta di periferia, la decina di auto che non di rado vengono date alle fiamme dai piromani di quartiere. Insomma, con un dispiegamento adeguato di forze la storia sarebbe andata diversamente, la città non sarebbe stata appesa per 48 ore alle rilevazioni dell'Arpa Lazio per capire la reale portata dell'impatto ambientale dell'incendio.

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Nessuno mette in discussione l'altissima professionalità dei vigili del fuoco di Roma. "Con una dotazione adeguata di uomini e mezzi - denuncia Costantino Saporito, sindacalista dell'Usb dei vigili del fuoco - il rogo poteva essere completamente controllato in tre ore e nell'arco di 10 ore l'intervento poteva essere concluso. Invece stiamo ancora smassando, muovendo i rifiuti, che le braci calde alla base del Tmb continuano a incendiare".

 

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Cosa non ha funzionato nella macchina dei soccorsi è annotato sul registro delle partenze della sala operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale di Roma.

 

L'incendio, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe), è divampato alle 17.20, quando gli operai hanno visto le prime fiamme. Chiamano il 112, che smista l'allerta in simultanea a tutti gli organi preposti: la prima squadra dei vigili del fuoco a partire alla volta di Malagrotta, alle 17.40, è la 8/a, che arriva sul posto alle 17.45. Il mezzo è concepito per trasportare una quantità ridotta di acqua, ha cinque uomini a bordo e il materiale tecnico per affrontare qualsiasi tipo di soccorso.

 

Alle 17.51 parte la 7/a, un equipaggio analogo. Allo stesso orario, dalla caserma Tuscolano II, al Quadraro, parte la Ab12: con due uomini a bordo, la macchina trasporta una grossa quantità d'acqua. La Ab12 arriva sul posto alle 18.34: un'ora dopo il primo allarme. A questo punto i rifiuti secchi, stipati nella vasca e nel capannone da 30mila metri quadrati, bruciano da un'ora. Le fiamme avvolgono la struttura e in cielo di alza una nube tossica che soffoca la città. Chi lavora sul campo moltiplica gli sforzi per salvare dalle fiamme almeno il Tmb 1. Il resto è irrecuperabile.

 

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I risultati delle rilevazioni dell'Arpa Lazio, attraverso la prima centralina installata a due chilometri e mezzo da Malagrotta, dicono che il livello delle polveri sottili nell'aria giovedì è raddoppiato fino a raggiungere il valore, a Malagrotta, di 31 microgrammi per metrocubo di aria. Sulla Tiburtina il valore è 27, a Eur Fermi 24. In attesa degli esiti del secondo campionamento a Fiumicino, sono le diossine a preoccupare: il 16 giugno hanno raggiunto gli 0,3 picogrammi per metro cubo di aria: 0,3 è il valore massimo orientativo suggerito dall'Oms, non esiste un limite vero e proprio sancito dalla legge. I vigili del fuoco in servizio a Malagrotta ne sanno qualcosa. Il primo carro-schiuma, che trasporta la miscela anti-incendio da diluire nell'acqua, è partito alle 18.36 ed è arrivato sul luogo dell'intervento alle 19.22: due ore dopo l'inizio dell'incendio.

 

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Il personale in forze ad altri distaccamenti cittadini "ha dovuto staccare il turno fradicio: non ha potuto cambiarsi sul posto, come dovrebbe avvenire per regola - rileva Saporito - perché il carro vestiario non c'era e il magazzino vestiario, che non dipende dal comando di Roma, è chiuso". Così i vigili del fuoco, alla fine del turno sono tornati in caserma, ma "non hanno potuto decontaminarsi perché non c'erano i cambi - attacca Saporito - sono montati sulla macchina privata e hanno guidato fradici e contaminati fino al proprio distaccamento".

 

Il corpo romano è sotto organico "di 300 unità: a Roma dovrebbero essere 1.400 i vigili del fuoco - spiega l'Usb - siamo 1.100. Manca il personale anche per ricaricare le bombole ad ossigeno: il laboratorio a Fiumicino è chiuso e a Malagrotta abbiamo lavorato in difficoltà".

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