cesare mirabelli giuseppe conte

“LO STATO D’EMERGENZA NON È UN PASSEPARTOUT” – FATE SENTIRE A CONTE COSA DICE IL PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE CESARE MIRABELLI: “IL DOCUMENTO DI FEBBRAIO SUL CORONAVIRUS SECRETATO? DEVE ESSERCI UNA MOTIVAZIONE PIÙ FORTE DEL PANICO PER TENERE RISERVATI QUESTI DOCUMENTI. NON SI PUÒ CONSIDERARE IL POPOLO BUE. LA NON CONOSCENZA DEGLI ATTI ERA UN PRINCIPIO CARDINE DELLO STATO AUTORITARIO….”

 

 

Francesco Bechis per www.formiche.net

Cesare Mirabelli

 

La trasparenza salva la democrazia. A volte può anche salvare vite. Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, lancia un monito in direzione Palazzo Chigi: “Lo stato di emergenza non è un passepartout”.

 

Un documento del 12 febbraio, ha svelato Repubblica, informava il ministero della Salute delle stime da vertigine della pandemia da Covid-19 in Italia: tra i 60mila e i 120mila contagi, 10mila posti letto mancanti nelle terapie intensive, almeno 35mila morti. È stato tenuto riservato fino ad oggi. Ora qualcuno dovrà spiegare perché.

GIUSEPPE CONTE MEME

 

Presidente, non si tratta di un documento qualsiasi.

Mi sembra che da quella ricerca emergesse chiaramente il fabbisogno delle terapie intensive. Un’esigenza che è stata trascurata, e si poteva ricavare già dal divario fra Italia e altri Paesi europei, come la Germania.

 

È stato tenuto riservato. Andava reso pubblico?

andrea urbani

Penso di sì. La trasparenza della Pubblica amministrazione è ancorata a un principio della Costituzione, quello di imparzialità e buon andamento. Non solo la conoscenza, ma la conoscibilità delle informazioni e degli atti amministrativi di interesse generale, come questo, è uno degli elementi che concorrono a qualificare una democrazia. La non conoscenza degli atti era un principio cardine dello Stato autoritario.

 

Per portare alla luce il rapporto ci sono voluti mesi di tiro alla fune. Il governo non riteneva di renderlo pubblico durante l’emergenza.

giuseppe conte roberto speranza

Lo Stato d’emergenza non è un passepartout. Non impone la non diffusione di notizie o documenti del genere. E deve essere rapportato a un’emergenza reale, limitata nel tempo.

 

A maggio il direttore della programmazione del ministero della Salute Andrea Urbani disse che il piano nazionale d’emergenza prevedeva tre scenari, e che il peggiore non poteva essere divulgato per non “scatenare il panico fra i cittadini”.

conte fico caffè

Deve esserci una motivazione più forte per tenere riservati questi documenti. Se si prevede un’eruzione del Vesuvio, non se ne dà notizia anticipatamente per non diffondere il panico? Non si può considerare il popolo bue. Il panico, semmai, può derivare dall’assenza di trasparenza, da informazioni frammentate e inesatte, che riguardano la generalità.

 

Quelle cifre erano perfino superiori a quelle registrare in seguito. Non c’era il rischio di creare confusione?

giuseppe conte meme

Tutt’altro. Le informazioni, anche quelle gravi, concorrono non solo a dare trasparenza all’azione della Pa ma anche a sollecitare l’adesione dell’opinione pubblica a comportamenti idonei allo stato d’emergenza, a renderla consapevole. Qui devo fare un appunto al Parlamento.

 

Ovvero?

Mi pare che da questa vicenda l’istituzione esca indebolita. Non c’è stato alcun segreto di Stato, ma semmai un segreto d’ufficio, che certo non è opponibile al Parlamento. Le Camere hanno tutti i poteri necessari per conoscere cosa fa il governo e indirizzarne l’azione.

 

Mirabelli, lo stato d’emergenza prima o poi deve finire?

Ripeto, è per definizione limitato nel tempo, e proporzionato. Ho dubbi, pur comprendendone le ragioni, su atti amministrativi come i Dpcm usati come strumento di limitazione delle libertà.

CESARE MIRABELLI

 

Fin dove si può comprimere un diritto? È una domanda che altrove si sono posti. In Germania il Tribunale costituzionale ha ritenuto eccessiva la limitazione degli accessi ai luoghi di culto islamici. In Francia il Consiglio costituzionale ha ben spiegato la distinzione fra limitazione proporzionale e soppressione dei diritti.

 

Alla base di tutto c’è un cortocircuito italiano. Tecnici o politica, chi decide?

La politica deve decidere. I tecnici devono essere ascoltati, ma possono dare elementi di conoscenza difformi, come in effetti è successo. La gravità della crisi ha portato spesso a decisioni immediate, ci ha trovati impreparati. Non c’è nulla di scandaloso. Ma spetta alla politica assumersene le responsabilità

giuseppe conte meme

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…