claudia rivelli ghb droga dello stupro

“LA VOCE ERA ARRIVATA AL SUO ASSISTENTE, E QUANDO GLI SERVIVA LA MERCE CHIAMAVA ME” - CHI È IL POLITICO TIRATO IN BALLO NELLE INTERCETTAZIONI DI UNA DELLE IMPUTATE A PROCESSO PER IL TRAFFICO DI DROGA DELLO STUPRO? IN PASSATO SI ERA PARLATO DI UN SENATORE CHE ABITA VICINO AL "PALAZZACCIO" DELLA CASSAZIONE, A ROMA - TRA LE 32 PERSONE PER CUI LA PROCURA DELLA CAPITALE HA OTTENUTO IL GIUDIZIO IMMEDIATO C’È ANCHE CLAUDIA RIVELLI, LA SORELLA DI ORNELLA MUTI, CHE SI ERA DIFESA SOSTENENDO CHE USAVA IL GHB PER PULIRE L’ARGENTERIA

Valentina Errante per "il Messaggero"

 

DROGA DELLO STUPRO SEQUESTRATA ROMA

Tutti a processo. A ottobre scorso l'inchiesta sul traffico di droghe sintetiche, incluso il Ghb (la cosiddetta droga dello stupro) aveva portato all'arresto di 39 persone, svelando un mercato che coinvolgeva una rete di insospettabili. Adesso in 32 finiscono direttamente in tribunale, tra loro c'è anche Claudia Rivelli, attrice e sorella di Ornella Muti.

 

Il procuratore aggiunto Giovanni Conzo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato cautelare, per gli altri indagati, che intanto erano stati scarcerati, si procederà per via ordinaria.

claudia rivelli ornella muti

 

«Una famiglia romana» l'aveva definita il gip, in grado di muoversi nel dark web, per ordinare decine di flaconi di droga e di sostanze nuove e potentissime da rivendere sulle piazze di spaccio di tutta l'Italia. Un gruppo costantemente alla ricerca di clienti, molti eccellenti. «La voce era arrivata all'assistente del politico, e quando gli serviva la merce chi chiamava? Chiamava me», raccontava una delle imputate nelle intercettazioni.

 

LE ACCUSE

DROGA DELLO STUPRO 4

Per Rivelli erano stati disposti i domiciliari. In particolare, l'ex attrice di fotoromanzi si sarebbe fatta spedire la droga dall'Olanda con cadenze trimestrali. Importava vari flaconi di Gbl e una parte l'avrebbe spedita al figlio, residente a Londra, sostituendo però a confezione e l'etichetta.

 

claudia rivelli

Le bottiglie, apparentemente, erano di shampoo, in modo da superare senza problemi i controlli doganali. A incastrarla, però, sono state le chat con proprio il figlio: «Pacco arrivato e nascosto», «fammi sapere notizie mano a mano, se no mi agito troppo fino a giovedì», scriveva l'attrice.

 

Per il gip, «il tenore delle conversazioni WhatsApp e la circostanza che l'indagata camuffasse il reale contenuto delle spedizioni appaiono elementi oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e della volontà di realizzare condotte penalmente rilevanti».

 

La donna era stata già fermata a settembre e, nella sua casa della Camilluccia, durante una perquisizione, gli agenti della Polaria avevano trovato tre flaconi con un litro di sostanza Ghb.

 

droga dello stupro

Era finita a processo per direttissima e, davanti al giudice, si era difesa sostenendo che il figlio utilizzasse quella sostanza chimica per pulire l'auto, per lei invece era il detergente ideale per l'argenteria. Durante le indagini, il Nas aveva registrato 16 nuove sostanze mai sequestrate prima Italia e tracciato 290 spedizioni per un volume di affari che sfiorava i 5 milioni di euro.

 

GLI IMPUTATI

CLAUDIA RIVELLI CON LA SORELLA FRANCESCA IN ARTE ORNELLA MUTI

A processo andranno anche Danny Beccaria, che, frequentando locali della movida, era riuscito a creare una rete di clienti.

 

Per rifornirli, avrebbe importato «oltre 16 litri di sostanze», quindi il suo braccio destro Clarissa Capone, il giardiniere Giovanni Bortolotti, e ancora Cristiano Coccia, il funzionario dell'Ater Pietro Fabbri, considerato dal gip «vero e proprio motore delle importazioni, si occupa di formulare gli ordinativi, provvedere ai pagamenti e ricevere le spedizioni, sia presso il luogo di lavoro», Luca Grillini, difeso dall'avvocato Daniela Bondi, Emanuele Patriarca, Abdellah Tacherifte, difeso dall'avvocato Massimiliano Pica, Rosa Trunfio, medico odontoiatra.

 

droga dello stupro 4

E anche Marco Locatelli, che aveva già precedenti per sfruttamento della prostituzione, assistito dall'avvocato Domenico Naccari.

 

Per il gip, nel suo caso «l'importazione di rilevanti quantitativi di droga dello stupro» potrebbe essere legata proprio «al contesto della prostituzione».

 

Gli episodi di vendita contestati sono decine. Tra gli acquirenti più assidui, ci sarebbe stato anche un senatore che, però, non sarebbe stato identificato. «Io amore sto andando dal politico quello lì che abita davanti alla Corte di Cassazione mi è uscita sta cosa qui al volo», diceva uno dei pusher.

 

 

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