giandavide de pau

MENTRE ERA BRACCATO DALLE FORZE DELL’ORDINE, GIANDAVIDE DE PAU, E’ ANDATO ALLA DISCOTECA “JACKIE O'” PER TROVARE QUALCUNO CHE POTESSE AIUTARLO NELLA LATITANZA - LI’ INCONTRA LA PROSTITUTA CUBANA JESSICA A CUI, SPORCO DI SANGUE, DICE: “SONO UNO MOLTO CATTIVO, HO UCCISO TANTE PERSONE. HO BISOGNO DI UN POSTO DOVE ANDARE A DORMIRE, NON POSSO ANDARE IN ALBERGO” - LEI ACCETTA DI PORTARLO NELLA SUA CAMERA IN UN B&B VICINO LA STAZIONE TERMINI - DALL’INGRESSO NEL PALAZZO DI VIA RIBOTY ALLA CATTURA: LE 48 ORE DA FOLLE DI DE PAU…

1 - ORE 10.39, DE PAU INIZIA A UCCIDERE. E REGISTRA ECCO IL FILM DELL'ORRORE

Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera – ed. Roma”

 

giandavide de pau

Alle 9.58 del 17 novembre scorso Giandavide De Pau viene inquadrato per la prima volta da una telecamera del supermercato Pim e poi nel bar «Carletto», in via Riboty, a Prati. È il primo documento ufficiale che colloca il killer delle tre prostitute nella zona dove di lì a poco sarebbe scattata una gigantesca caccia all'uomo, conclusa ieri con la convalida dell'arresto da parte del gip Mara Mattioli a Regina Coeli del 51enne, ex autista del boss di camorra Michele Senese. La cronologia delle 48 ore di fuga di De Pau è impressionante. Ma ci sono ancora buchi temporali e punti da chiarire.

LIA - UNA DELLE DUE PROSTITUTE CINESI UCCISE DA GIANDAVIDE DE PAU

 

Ore 10.01 De Pau entra nel palazzo al civico 28 di via Riboty dopo aver prenotato alle 9.29 per telefono un incontro sessuale con Li Yanrong e Yang Yun Xiu, 55 e 45 anni. Le ha già chiamate il 25 ottobre.

 

Ore 10.23 e ore 10.39 Sono gli orari dei due video girati con il telefonino del killer, intestato alla sorella Francesca, nei quali si sentono le grida delle due donne mentre vengono uccise.

 

Ore 10.41 De Pau esce dal palazzo e si allontana: non fa freddo, ma è più coperto di quando è entrato nell'edificio: cappuccio nero della felpa, sotto il giubbotto azzurro, scaldaorecchie, mascherina e occhiali da sole. Insomma, a volto coperto.

 

GIANDAVIDE DE PAU

Ore 11.21 De Pau giunge in via Durazzo, parcheggia l'auto, una Toyota IQ color melanzana intestata alla madre, in via Gomenizza. Un minuto più tardi entra al civico 38 dove abita Martha Castano Torres. L'altra prostituta che ha già frequentato il 22 ottobre.

 

Ore 11.39 Dopo aver ucciso la 65enne, il killer torna a prendere l'auto e, in retromarcia, scappa ancora. 18 novembre ore 2.30 Dopo aver trascorso buona parte della giornata e della serata di giovedì in giro per Roma, De Pau si presenta «in evidente stato di alterazione da droghe», nella discoteca «Jackie O'» di via Boncompagni, vicino a via Veneto.

 

GIANDAVIDE DE PAU

Ore 3.30 Il killer, che indossa gli stessi vestiti della mattinata, con aloni sospetti sul giubbotto blu elettrico, forse macchie di sangue, avvicina la prostituta cubana Jessica R., che si trova con la sua amica Miriam, chiedendole ospitalità in casa sua, in un b&b in via Milazzo, presentandosi con un falso nome: Eudo Giovanoli.

 

Ore 4.30 La sorella Francesca riceve la visita a casa sua a Ottavia di una «prostituta sudamericana», forse Miriam, con un biglietto dal fratello: le chiede soldi. Alle 11.48 la sorella avverte i carabinieri.

 

Ore 5.50 De Pau prende un taxi e si allontana dal b&b con destinazione sconosciuta.

 

Ore 12 De Pau abbandona la Toyota in via dell'Acqua Vergine, al Collatino, dopo aver avuto un incidente. Nell'auto c'è un coltello: non è chiaro se è l'arma dei delitti. Come dove fosse diretto il 51enne.

 

GIANDAVIDE DE PAU

19 novembre ore 4 De Pau giunte in via Esperia Sperani, a casa della sorella alla borgata Ottavia. È stravolto, si mette a dormire su una poltrona.

Ore 6 La polizia entra nell'appartamento e lo arresta.

 

2 - AL JACKIE O' INSANGUINATO ALLE ESCORT: «AIUTATEMI»

R.Fr. per il “Corriere della Sera”

 

L'episodio non è secondario. Anzi. Dimostra che Giandavide De Pau, nonostante fosse braccato dalle forze dell'ordine, non si è fatto problemi a recarsi, a notte fonda, alla storica discoteca «Jackie O'», in via Boncompagni, per trovare qualcuno che potesse aiutarlo nella latitanza appena cominciata. Chi? Una ragazza cubana di 25 anni, Jessica R., che secondo gli accertamenti della polizia, ripresi dal gip Mara Mattioli, si prostituisce nel locale.

 

GIANDAVIDE DE PAU

Una escort che De Pau incrocia alle 3.30 della notte del 18 novembre, circa 15 ore dopo aver assassinato le tre donne a Prati e aver girovagato per Roma, forse cercando appoggi per fuggire altrove.

 

Alle 2.30 entra in discoteca, vestito com' era al mattino, con il suo giubbotto blu elettrico, con aloni che potrebbero essere macchie di sangue, indicato qualche ora dopo dalla sorella Francesca ai carabinieri come uno dei suoi indumenti preferiti. Il 51enne è, secondo la testimonianza di Jessica, «in evidente stato di alterazione da droghe». Mentre la ragazza esce dal locale con la sua amica Miriam, lui la ferma, le dice di chiamarsi Eudo Giovanoli e le mostra una carta d'identità.

 

IL CASO DEL SERIAL KILLER DI PRATI A ROMA

«Sono uno molto cattivo, ho ucciso tante persone...», le confessa. «Ho bisogno di un posto dove andare a dormire, non posso andare in albergo», aggiunge. Jessica accetta di portarlo a casa sua, una camera nel b&b di via Milazzo 3/B, alla stazione Termini, dove - racconta la giovane - rimane fino alle 5.50 quando prende un taxi per andare via.

 

In quelle due ore circa di permanenza nel palazzo, De Pau propone alla 25enne un rapporto sessuale a pagamento, che lei rifiuta, quindi alle 4.30 chiede a Miriam, che era rimasta con loro nella stanza, di recarsi dalla sorella - in zona Tiburtina, e non alla borgata Ottavia, dove invece abita con la madre - per farsi dare la carta di credito.

IL CASO DEL SERIAL KILLER DI PRATI A ROMA

 

Le due donne respingono Miriam, che arriva con un taxi e che lascia loro il numero di Jessica: Francesca la contatta subito dopo esortandola a mettere a sua volta De Pau su un taxi per farlo andare da lei. Il 51enne rifiuta, e anzi chiede ancora a Jessica di aiutarlo ad andare a prendere il passaporto.

 

«Sto vendendo casa, voglio andare via», le avrebbe detto. Un'intenzione rimasta tale, perché alla fine, come sostiene la cubana, che la notte successiva chiamerà il 112 per segnalare un'auto sporca di sangue proprio sotto casa sua collegata agli omicidi, forse per depistare le indagini, De Pau si allontana da solo.

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