PENSIONE, CHE TENSIONE! - NON SI FERMANO LE MOBILITAZIONI NELLE PIAZZE FRANCESI PER PROTESTARE LA RIFORMA DELLE PENSIONI DI MACRON – NONOSTANTE I 368MILA SCESI IN PIAZZA IN TUTTO IL PAESE (PER I SINDACATI PIÙ DI UN MILIONE) SIANO IN CALO RISPETTO I GIORNI PRECEDENTI, LA TENSIONE POTREBBE ARRIVARE ALLE STELLE QUANDO LA RIFORMA SBARCHERÀ ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE - AI LEADER DEI SINDACATI NON È ANDATO GIÙ IL RIFIUTO DEL TOY-BOY DELL’ELISEO A UN INCONTRO...

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Estratto dell’articolo di Danilo Ceccarelli per “la Stampa”

 

proteste contro la riforma delle pensioni in francia 7 proteste contro la riforma delle pensioni in francia 7

«Di chi è la strada? È nostra!». Il coro si leva da piazza della Bastiglia, tappa intermedia della manifestazione parigina contro la riforma delle pensioni del presidente Emmanuel Macron. […] Il testo, che tra le varie misure prevede l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni, continua il suo iter parlamentare a passi serrati nonostante l'ostruzione della sinistra in Senato.

 

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Eppure, ieri la mobilitazione ha registrato la sua prima inflessione: il ministero dell'Interno ha annunciato 368mila persone scese in strada in tutto il Paese, contro il sindacato della Cgt che ne ha contate più di un milione. Cifre in netto calo rispetto a quelle dell'ultima giornata di proteste […] Anche l'adesione agli scioperi nei vari settori che nei giorni scorsi facevano temere un «blocco a oltranza» della Francia sta scemando.

 

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 L'unico elemento sempre presente sono i black bloc nelle piazze: ieri a Parigi un gruppo di individui a volto coperto se l'è prima presa con negozi e mobilio urbano lungo il percorso del corteo, per poi attaccare al termine della giornata il servizio d'ordine della Cgt.

 

Ma la contrazione della protesta era ampiamente attesa dai sindacati, già proiettati verso la prossima giornata di manifestazioni e scioperi fissata a mercoledì prossimo, quando nella Commissione mista paritaria del Parlamento si potrebbe raggiungere un compromesso prima del voto definitivo delle Camere. […]

 

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Ai leader delle principali sigle proprio non è andata giù la porta sbattutagli in faccia da Macron, che ha rifiutato via messaggio un incontro, pur garantendo che il governo è disponibile al «dialogo». Una forma di «disprezzo», ha denunciato l'intersindacale. «È un gesto dell'ombrello ai sindacati e al movimento sociale», ha commentato ieri Philippe Martinez, segretario della Cgt, a margine del corteo parigino. 

 

«Visto che è così sicuro di sé, il presidente della Repubblica non ha che da consultare il popolo», […] Più minaccioso Jean-Luc Mélenchon, leader del partito della sinistra radicale La France Insoumise: «Bisogna trovare una porta d'uscita, ne troveremo quindi una con la forza». Di cedere, nessuna delle parti vuole saperne. 

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[…]l'inquilino dell'Eliseo, che si trova al suo secondo ed ultimo mandato, sul dossier delle pensioni in questi ultimi tempi ha fatto un passo indietro, lasciando al governo il compito di gestire la situazione. La tensione potrebbe però arrivare alle stelle quando la riforma sbarcherà all'Assemblea nazionale, […]

 

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Se il sostegno dei Repubblicani non dovesse bastare, la premier Elisabeth Borne potrebbe far passare il testo a colpi di 49.3, l'articolo della Costituzione che consente di bypassare il voto parlamentare. La mossa verrebbe interpretata da molti come un arrogante atto di forza da parte dell'esecutivo. Una «forma di blocco democratico», ha avvertito Laurent Berger, segretario della Cfdt. Al momento la premier Elisabeth Borne sembra non voler prendere in considerazione questa eventualità, […].

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