san marco in lamis

QUATTRO CONTAGIATI E UN FUNERALE: L'INCREDIBILE CASO DI SAN MARCO IN LAMIS DOVE PER UNA LEGGEREZZA SI RISCHIA UN NUOVO FOCOLAIO - SOTTO ACCUSA IL MEDICO LEGALE CHE HA AUTORIZZATO LE ESEQUIE DEL RAGIONIERE 74ENNE COLPITO DA CORONAVIRUS: NON AVREBBE ATTESO IL REFERTO - OLTRE AI QUATTRO POSITIVI, 70 IN ISOLAMENTO - IL GOVERNATORE MICHELE EMILIANO PARLA DI “CATASTROFE” E CHIEDE LA ZONA ROSSA...

Stefano Filippi per “la Verità”

 

san marco in lamis

Nell' Italia delle colpe, oggi il dito di tutti è puntato contro di lui, il medico legale. In ogni giallo che si rispetti ci vuole sempre il colpevole. E a San Marco in Lamis, paese del Foggiano a pochi chilometri dalla San Giovanni Rotondo di Padre Pio, il reo è il dottore che avrebbe dato un via libera intempestivo a un funerale. Dalle serie tv americane avevamo imparato ad apprezzare i medici legali come supereroi capaci di far parlare i morti.

 

Una volta Maigret risolveva i suoi casi fumando la pipa al Quai des Orfèvres e interrogando fino allo sfinimento gli indagati; ora le inchieste subiscono le svolte nelle sale autopsie, dove si scoprono sui cadaveri indizi nascosti che immancabilmente portano a individuare l' assassino. Ma la vita reale non è un set di Csi. Ora il killer è un virus maledetto e inafferrabile e il medico legale un travet della sanità che per una svista rischia di trasformare un paesone del Gargano nella Codogno del Sud.

 

Succede che a San Marco in Lamis muore un ragioniere conosciuto da tutti, l' ex responsabile dell' economato dell' Azienda sanitaria. Un uomo buono e pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno.

 

san marco in lamis

Aveva 74 anni ed era in buona salute. Ai primi di febbraio era andato al Nord, a Cremona, per trovare alcuni parenti che non vedeva da tempo. Si era fermato qualche giorno ed era tornato a casa il 16 del mese.

 

Erano giorni in cui ancora non si sapeva che la zona della Lombardia tra Lodi, Cremona e la Bassa bergamasca covava il coronavirus. Il ragioniere avverte qualche sintomo di influenza, tosse, raffreddore, un po' di febbre. Chiama il medico di base e gli spiega la situazione, compreso il fatto di essere reduce da quella che stava per trasformarsi nella zona rossa del contagio lombardo.

 

Passa qualche giorno e la malattia degenera portando alla morte del ragioniere per una grave crisi respiratoria. È la notte tra il 27 e il 28 febbraio.

 

A quel punto il medico di base segnala alle autorità sanitarie il sospetto che il suo assistito fosse contagiato dal coronavirus. Ed entra in scena il medico legale, che ordina di effettuare il tampone faringeo sul corpo del defunto. Qui accade qualcosa che dovrà essere chiarito dalla magistratura: la Procura di Foggia ha aperto un fascicolo conoscitivo chiedendo ragguagli all' Azienda sanitaria cittadina.

 

san marco in lamis

Il tampone parte per l' ospedale Spallanzani di Roma dove vengono effettuate le controanalisi. Ma nel frattempo i familiari fremono e il medico legale, sempre lui, avrebbe autorizzato lo svolgimento delle esequie prima di conoscere gli esiti degli esami condotti nei laboratori della capitale.

 

È il 3 marzo, martedì, quando il feretro parte dalle celle mortuarie dell' ospedale Umberto I di San Marco in Lamis per percorrere le poche centinaia di metri fino alla chiesa della Collegiata, dove una folla di 300 persone si è data appuntamento per dare l' ultimo saluto al ragioniere tanto amato e così repentinamente sottratto ai propri cari.

 

La moglie, i figli, i parenti che hanno accompagnato gli ultimi giorni dello scomparso, senza mai staccarsi da lui, sono nei primi banchi, ancora increduli. Il parroco nell' omelia ne traccia un profilo che commuove tutti. E al termine della cerimonia, sul sagrato della basilica, nel cuore del paese della Daunia, centinaia di braccia stringono i congiunti affranti per rincuorarli e assicurare la loro vicinanza.

coronavirus 1

 

Ma quel diavolo di virus incoronato è lì, negli abbracci, nelle strette di mano, nelle lacrime che rigano i volti l' uno dell' altro. Passano un paio d' ore e il dolore per la dipartita si trasforma nell' incubo dell' epidemia. L' ospedale Spallanzani fa sapere all' Azienda sanitaria di Foggia che il tampone sul ragioniere conferma l' infezione da coronavirus. I tecnici dell' Asl si precipitano a casa della vedova e sottopongono anche lei al prelievo in gola, precauzione che nessuno prima aveva suggerito. Assieme alla donna vengono controllati tutti coloro che erano stati a stretto contatto con il povero ragioniere, responsabile del contagio a sua insaputa.

 

Risultato: due familiari sono risultati positivi, la moglie e una figlia, così come il medico di base e pure la moglie di quest' ultimo, dottoressa del 118. Quattro contagiati, 70 persone in isolamento domestico. E ora tutto il paese trema appena a qualcuno scappa uno starnuto. Il governatore dem, Michele Emiliano, in piena campagna elettorale, ha convocato una conferenza stampa indossando la maglietta non della salute ma della Protezione civile per tuonare che «è successa una cosa gravissima, un errore catastrofico», che «temiamo che la situazione ci sfugga di mano», che «il governo deve dichiarare San Marco in Lamis zona rossa».

GIUSEPPE CONTE MICHELE EMILIANO

 

Il sindaco, Michele Merla, ha immediatamente chiuso scuole e mercato settimanale. La gente si è chiusa in casa in una quarantena autoinflitta. Il premier, Giuseppe Conte, che da quelle parti è di casa, si è interessato della situazione ma - per fortuna dei residenti - i numeri del contagio non sono ancora tali da autorizzare l' istituzione della zona rossa. Per ora, dunque, niente cordone sanitario stile Codogno nelle terre di Padre Pio, forse l' unico che può fare il miracolo di tenere lontano il virus.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?