giulio regeni

QUELLO DI REGENI FU UN OMICIDIO DI STATO: FU TRADITO ANCHE DALLA SUA AMICA NOURA – LE CONCLUSIONI DEI PM DI ROMA ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLA MORTE DEL RICERCATORE IN EGITTO: IL SEQUESTRO FU CONCEPITO E MESSO IN ATTO DA CINQUE UFFICIALI DEI SERVIZI SEGRETI DEL CAIRO E I DEPISTAGGI FURONO ALMENO QUATTRO - ORA CADE OGNI ALIBI PER PARLAMENTO E GOVERNO ITALIANO…

 

Carlo Bonini e Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

Giulio Regeni

Dopo quattro anni, per la prima volta, la Procura di Roma, con i crismi di un atto ufficiale, rassegna di fronte al Parlamento, nell' aula di palazzo san Macuto dove la Commissione parlamentare di inchiesta sul sequestro e omicidio di Giulio Regeni ha avviato ieri i suoi lavori, le conclusioni «univoche» di un' inchiesta il cui destino è ora solo e soltanto nelle mani delle decisioni di Palazzo Chigi, se mai deciderà di assumerne.

 

Sono conclusioni che il procuratore reggente Michele Prestipino e il sostituto Sergio Colaiocco declinano, per oltre due ore, con il rigore dei fatti raccolti in un' indagine che non ha precedenti per contesto, interlocutori, impiego di capacità investigative (Sco della Polizia e Ros dei Carabinieri). Che i lettori di "Repubblica" conoscono bene.

 

PASSAPORTO DI GIULIO REGENI

E molto semplici da riassumere: quello di Giulio fu un sequestro e un omicidio di Stato. Perché concepito e messo in atto da almeno cinque ufficiali della National Security Agency, il Servizio segreto civile del Regime egiziano. E perché sono stati almeno quattro i depistaggi con cui la stessa Nsa ha tentato di coprire le proprie responsabilità.

michele prestipino

 

A cominciare dall' autopsia del corpo di Giulio (le cui conclusioni, "morte per emorragia cerebrale", dovevano accreditare un incidente stradale mai avvenuto), per proseguire con il ritrovamento del suo cadavere denudato (utile a sostenere la pista del movente sessuale), con la testimonianza farlocca di un ingegnere egiziano che voleva la morte di Giulio esito di una lite avuta al Cairo, fino alla cruenta messa in scena che, il 24 marzo 2016, doveva accollare la responsabilità della fine di Giulio a un banda di rapinatori del Cairo che altro non erano che innocenti "fucilati" a freddo dalla Nsa per simulare un conflitto a fuoco.

 

E tuttavia la mattina di san Macuto non è stata una semplice ricognizione del "noto".

roberto fico

Al contrario. E non tanto per l' emersione di alcuni nuovi dettagli che hanno svelato come all' elenco di chi tradì Giulio nei suoi ultimi mesi di vita si aggiunga ora anche quello dell' amica di cui Giulio più si fidava in Egitto: Noura, studentessa conosciuta a Cambridge. Ridotta a delatrice dei suoi spostamenti e incontri (ne riferiva a un operatore turistico del Cairo, tale Rami, che, a sua volta, le girava al maggiore Sharif della Nsa).

giulio regeni

 

Ma perché con la testimonianza dei procuratori Prestipino e Colaiocco cade ora, definitivamente, ogni ulteriore alibi per Parlamento e governo. Nessuno potrà più pensare di guadagnare tempo rispetto alle decisioni da assumere con il Cairo. A maggior ragione dopo che Colaiocco ha spiegato come la già difficilissima cooperazione giudiziaria con la magistratura egiziana si sia interrotta a novembre dello scorso anno.

 

giulio regeni paola regeni

Quando «la Procura del Cairo, pur di fronte a circostanze indizianti univoche nei confronti dei cinque ufficiali della Nsa, ha ritenuto che queste non fossero sufficienti a sottoscrivere un comunicato congiunto che desse conto di come l' indagine aveva ormai circoscritto il perimetro delle responsabilità». Da quel novembre di un anno fa, nulla infatti è più accaduto.

 

FIORI PER GIULIO REGENI

Nessuno, insomma, da oggi, potrà più dire «lasciamo lavorare la magistratura » . Perché quel lavoro è di fatto chiuso. A meno che - e l' ipotesi appare al momento assai improbabile - un annunciato nuovo incontro tra i magistrati egiziani e la Procura di Roma in gennaio non dovesse improvvisamente vedere la consegna di nuovi atti o evidenze. È il tempo delle decisioni, insomma, per vincere l' arrocco egiziano. E il primo a doverle prendere è il ministro degli esteri Luigi Di Maio. La Commissione, per voce del suo presidente, Erasmo Palazzotto, ha promesso ieri il massimo sforzo («Non faremo sconti a nessuno»).

 

FIACCOLATA PER GIULIO REGENI

Mentre la famiglia Regeni, con una nota alle agenzie, ha giustamente ricordato quale è la posta in gioco: «L' intangibilità dei corpi e della vita umana, la tutela dei diritti inviolabili e tra questi il diritto dei cittadini ad avere verità e ottenere giustizia, la dignità di persone e governi, sono valori irrinunciabili che devono prevalere su qualsiasi opportunismo politico o personale» .

 

I procuratori di Roma al Parlamento: 5 ufficiali dei Servizi egiziani coinvolti. Ora le decisioni toccano a Di Maio Il video Giulio Regeni al Cairo, ripreso dal leader del sindacato degli ambulanti, Mohamed Abdallah che lo aveva segnalato come "spia" agli 007. Regeni, dopo le torture, fu trovato cadavere il 3 febbraio 2016.

GIULIO REGENIgiulio regenigiulio regeni Giulio Regeni Giulio RegeniGIULIO REGENI E AMICIGiulio Regeni Il New York Times annuncia che gli Usa solleveranno il caso di Giulio Regeni con l Egitto

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."