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REGOLE DA RICORDARE - IL MODULO VA COMPILATO ANCHE SE SI VA A PIEDI. NE SERVE UNO PER TRAGITTO. LO SPOSTAMENTO SI PUÒ GIUSTIFICARE VERBALMENTE - IN MACCHINA, MASSIMO IN DUE - SÌ ALLA BOCCATA D’ARIA MA RESTANDO VICINO A CASA E DA SOLI (O DISTANTI) - DOCUMENTI IN SCADENZA, IL GOVERNO PREVEDE UNA PROROGA DELLA DURATA - SOLO SE C’È UN’EMERGENZA SI PUÒ ANDARE NELLA SECONDA ABITAZIONE - PER QUANDO RIGUARDA I PARCHI...

Fiorenza Sarzanini per corriere.it

 

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1 - Il modulo compilato anche se si va a piedi. Ne serve uno per tragitto

Il modulo per l’autocertificazione è scaricabile dal sito del ministero dell’Interno. È disponibile anche sul sito del Corriere della Sera. L’autocertificazione deve essere sempre compilata anche per gli spostamenti a piedi. Se si tratta di spostamenti fissi (ad esempio per andare al lavoro o per l’assistenza a un familiare malato) si può utilizzare sempre lo stesso modulo indicando le cadenze. Se invece si tratta di spostamenti diversi, bisogna compilarne uno ogni volta che si esce. Se al momento del controllo non si è in possesso del modulo si può giustificare verbalmente lo spostamento.

 

2 - Sì alla boccata d’aria Ma restando vicino a casa e da soli (o distanti)

È uno dei punti più controversi del decreto perché il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto ai cittadini di rimanere a casa ma non ha vietato in maniera esplicita le passeggiate . E dunque si sono rincorse le interpretazioni e alla fine è stato spiegato che le passeggiate «sono consentite purché circoscritte alla propria zona e comunque per una durata di tempo limitata».

 

coronaviruspolizia coronavirus

Se si è in due bisogna mantenere una distanza di almeno un metro. Una modalità simile a quella concessa a chi ha necessità di portare a spasso il proprio cane o comunque deve raggiungere un negozio per fare la spesa oppure andare in farmacia o ancora andare a piedi a portare assistenza a un familiare. Anche chi va a piedi deve portare con sé il modulo di autocertificazione e giustificare lo spostamento in caso di controllo delle forze dell’ordine.

caldo coronavirus

 

3 - Per l’attività fisica evitare assembramenti. Sempre più parchi chiusi

È l’altro punto controverso del decreto perché non c’è un espresso divieto ma il governo ha raccomandato di non uscire. Il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa ha twittato: «Per chiarezza in tema di coronavirus e comportamenti: lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti».

 

NAVIGLI PIENI DURANTE L'EMERGENZA CORONAVIRUS

Poco dopo sul sito della presidenza del Consiglio si è deciso di fornire una linea precisa: «Parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro». Si sono moltiplicate però le amministrazioni locali che hanno deciso di vietare l’accesso ad alcuni parchi (qui l’elenco).

 

4 - Documenti in scadenza, il governo prevede una proroga della durata

coronavirus, roma nel secondo giorno di quarantena 48

Migliaia di cittadini hanno alcuni documenti in scadenza, in particolare la patente. Il decreto firmato dal presidente del Consiglio dispone la chiusura delle agenzie di pratiche e in ogni caso anche gli uffici dell’Automobile club d’Italia sono chiusi tanto che sul sito è comparso un messaggio per informare che «dal 16 marzo 2020 sarà attivo un servizio di assistenza destinato ai cittadini privati, finalizzato a rispondere alle richieste di informazioni sul funzionamento degli Uffici Pra del territorio nazionale e sull’espletamento delle formalità Pra in questo periodo di emergenza sanitaria». In ogni caso fonti del governo hanno già fatto sapere che tutti i documenti in scadenza saranno prorogati fino alla durata dei divieti imposti dal decreto. Si è deciso invece disporre il rinvio per il pagamento delle cartelle esattoriali in scadenza.

coronavirus, roma nel secondo giorno di quarantena 12

 

5 - Solo se c’è un’emergenza si può andare nella seconda abitazione

Molte persone erano nelle seconde case, in campagna o in montagna, quando è stato firmato il decreto. Si può rimanere in quelle abitazioni se non si ha necessità di rientrare presso il domicilio principale senza fornire alcuna comunicazione alle autorità. Le regole da seguire sono sempre le stesse e dunque se si esce da casa bisogna avere il modulo di autocertificazione e comunicare il motivo dello spostamento. Quando invece si decide di rientrare presso l’abitazione principale non ci sono limitazioni perché il provvedimento del governo contiene un articolo che recita: «Chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Eventuali spostamenti successivi sono consentiti soltanto per motivi di grave emergenza come una perdita di gas o di acqua, un crollo o altre situazioni di rischio che necessitano interventi di riparazione.

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6 - Necessarie precauzioni per assistere i familiari

Ospedali, visite limitate Andare ad assistere i familiari anziani oppure portare loro la spesa o i farmaci è uno dei motivi che giustificano gli spostamenti. L’importante è mantenere la distanza di un metro e utilizzare i dispositivi di protezione come guanti e mascherine. Ci sono limitazioni molto stringenti anche per andare a trovare i parenti che si trovano ricoverati. E infatti nel decreto è specificato che l’accesso di parenti e visitatori a ospedali, hospice, strutture residenziali per anziani, pronto soccorso è «limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura», che è «tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione». In particolare viene raccomandato di non entrare nelle sale di attesa dei pronto soccorso a meno che il parente non sia autosufficiente proprio perché si tratta di luoghi maggiormente a rischio contagio.

 

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7 - In macchina massimo in due

Per gli spostamenti in auto bisogna essere massimo in due ed è preferibile sedere uno davanti e uno dietro.

 

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