vladimir putin scuola kaliningrad

SCUOLA DI PUTINISMO  - “MAD VLAD”, DOPO L’ALGIDO SALUTO A GORBACIOV, È VOLATO NELL’EXCLAVE DI KALININGRAD PER INAUGURARE LE NUOVE LEZIONI “PATRIOTTICHE”, DIVENTATE OBBLIGATORIE IN TUTTI I TERRITORI RUSSI E ANCHE IN QUELLI CONQUISTATI IN UCRAINA – AI POVERI STUDENTI, COSTRETTI A UNA QUARANTENA DI DUE SETTIMANE PRIMA DELL’INCONTRO, HA FATTO LA SOLITA LEZIONE: “A KIEV C’È UN REGIME GOLPISTA”; “NON LI ABBIAMO AGGREDITI, SIAMO ANDATI LÌ PER DIFENDERCI”. I GIOVANI SONO I PIÙ CONTRARI ALLA GUERRA, E VANNO CONVINTI. CON LE BUONE O CON LE CATTIVE…. - VIDEO

 

Anna Zafesova per “La Stampa”

 

vladimir putin in una scuola di kaliningrad 2

Vladimir Putin che guarda, freddo e scettico, la salma di Mikhail Gorbaciov, per poi farsi il segno della croce davanti alla bara di un ateo. Un'immagine che entra direttamente nella Storia, in quella polemica muta ma molto evidente tra il leader più popolare a livello internazionale che il Cremlino abbia mai avuto, e quello più ostracizzato.

 

Il primo che aveva cercato di riportare il suo Paese in Europa, il secondo che si dichiara in guerra con «l'Occidente collettivo», mentre sta restaurando una Unione Sovietica 2.0 che si ispira al 1984, minaccia atomica inclusa. In una giravolta paradossale della storia, Gorbaciov, che ha iniziato la sua carriera politica come dittatore, avrà sabato prossimo a Mosca un funerale quasi da dissidente, e il presidente russo infatti ha scelto di non parteciparvi per un «conflitto di impegni nel calendario», evitando così di scontrarsi con quello che potrebbe diventare una rara occasione di manifestazione di protesta da parte di intellettuali e giovani.

 

vladimir putin alla camera ardente di mikhail gorbaciov 2

Putin ha preferito un algido commiato privato, con un mazzo di rose rosse depositato accanto al feretro, per poi volare a Kaliningrad a celebrare il primo giorno di lezioni nella scuola russa.

 

Il capo del Cremlino ha deciso di dare inizio in persona alle nuove lezioni propagandistiche diventate obbligatorie, le «conversazioni sulle cose importanti» che ogni settimana dovranno indottrinare, fin dalle elementari, i bambini russi.

 

 

 

vladimir putin alla camera ardente di mikhail gorbaciov 3

E per farlo ha scelto l'exclave russa nel Baltico, dalla quale la Russia oggi punta i missili sull'Europa: una regione bottino di guerra, un territorio militarizzato dal quale rivendicare la visione neoimperiale del Cremlino, e oggi anche il punto più a Ovest che il presidente russo riesce a visitare.

 

Agli scolari della ex Koenigsberg prussiana Putin ha raccontato la sua visione del mondo e del ruolo della Russia, ripetendo una lezione di quella pseudostoria che è diventata ormai la giustificazione dell'invasione russa: «l'Ucraina non è mai stata uno Stato», «a Kiev c'è un regime golpista» e soprattutto l'incredibile affermazione «gli ucraini credono che noi li abbiamo aggrediti, ma non è vero».

volodymyr zelensky

 

 A sentire Putin, l'esercito russo è andato in Ucraina per «far finire la guerra e difendere la Russia», oltre a portare ai bambini ucraini - che «non sanno nemmeno che siamo stati tutti insieme nell'Unione Sovietica» - la storia patria secondo la visione russa.

 

Un discorso che diventa ancora più inquietante nel giorno in cui le scuole iniziano anche in Ucraina, in buona parte con la didattica a distanza perché milioni di bambini sono sfollati e centinaia di istituti sono stati distrutti dalle cannonate e dalle bombe.

 

vladimir putin in una scuola di kaliningrad 1

Zelensky è andato a sedersi ai banchi delle elementari a Irpin, uno dei sobborghi di Kiev più devastati dall'invasione russa. Facendosi accompagnare come testimonial dall'idolo dei bambini, il famoso cagnetto-sminatore Patron - al quale ieri le poste ucraine hanno dedicato un francobollo che sta già andando a ruba - il presidente ucraino ha ricordato agli allievi delle scuole la prima lezione da imparare, quella di precipitarsi nei rifugi antiaerei al primo suono della sirena.

 

vladimir putin in una scuola di kaliningrad 3

Ma si è rivolto soprattutto ai bambini ucraini nei territori occupati, costretti ieri a varcare la soglia delle scuole precettate da insegnanti venuti dalla Russia, dove non si insegna più ucraino e i libri di storia e letteratura russi cancellano l'indipendenza dell'Ucraina. Le autorità militari minacciano i genitori che non vogliono mandare i bambini nella scuola russa di togliere loro i figli, e i ragazzi sono costretti ad ascoltare in silenzio la propaganda. Il dilemma scolastico riguarda ora anche molti genitori russi: le "conversazioni sulle cose importanti" sono da ieri obbligatorie, come l'alzabandiera e il canto dell'inno nazionale, spesso in uniformi paramilitari.

 

vladimir putin in una scuola di kaliningrad 4

Se finora molti genitori erano riusciti a evitare le manifestazioni di zelo nazionalista con varie scuse, ora diventano parte della didattica, in attesa che ogni istituto si doti di uno speciale vicepreside addetto alla «educazione patriottica» e di manuali unici imposti dal governo.

 

vladimir putin in una scuola di kaliningrad 5

Le nuove linee guida raccomandano di insegnare già a 8 anni «quanto è bello morire per la patria», probabilmente nella speranza di educare una generazione di soldati più motivati di quelli che oggi si rifiutano in massa di andare al fronte ucraino. Un sondaggio dell'indipendente Levada-Zentr conferma che i giovani sono i più contrari alla guerra: tra gli under 39, il 54% ha il coraggio di dichiarare che vorrebbe un negoziato di pace, contro il 37% che chiedono di proseguire i combattimenti, una percentuale che negli over 55 è ribaltata. -

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)