marcello viola michele prestipino

SOTTO A CHI TOGA - MARCELLO VIOLA HA CHIESTO AL CSM DI VOTARE LA SUA NOMINA A PROCURATORE DI ROMA, DOPO CHE IL CONSIGLIO DI STATO GLI HA DATO RAGIONE CONTRO MICHELE PRESTIPINO - A MAGGIO DI DUE ANNI FA VIOLA ERA IL PROCURATORE DI ROMA IN PECTORE (MANCAVA SOLO IL PLENUM), MA L' ESPLOSIONE DEL CASO PALAMARA E LE INTERCETTAZIONI ALL' HOTEL CHAMPAGNE AVEVANO FATTO TORNARE IN COMMISSIONE LA PRATICA. ORA PERÒ TUTTO È CAMBIATO – IL DAGOREPORT: LA PROCURA PIÙ GRANDE D’EUROPA RESTA ACEFALA, MA STA PRENDENDO FORMA LA CANDIDATURA DI PAOLO IELO…

marcello viola procuratore generale firenze 2

1 - CHI BALLA IL TOGA TOGA? - IL CICLONE PALAMARA HA SPAPPOLATO IL CSM: TUTTI CONTRO TUTTI, E TRA MATTARELLA E IL SUO VICE ERMINI E' SCESO IL GELO - LA PROCURA DI ROMA RESTA ACEFALA: STA PRENDENDO FORMA LA CANDIDATURA DI PAOLO IELO, CON IL SOSTEGNO DI UNA PARTE DI "MAGISTRATURA INDIPENDENTE" - IN AUTUNNO VA IN PENSIONE IL CAPO DELLA PROCURA DI MILANO, FRANCESCO GRECO. NESSUNO RIESCE A INDIVIDUARE UN NOME. L'UNICO CHE SI E' FATTO AVANTI E' NICOLA GRATTERI MA L'AMICO DI MARCO MANCINI HA POCHISSIME CHANCE

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/chi-balla-toga-toga-ciclone-palamara-ha-spappolato-csm-tutti-270628.htm

MICHELE PRESTIPINO

 

2 - VIOLA E LA PROCURA DI ROMA «IL CSM VOTI LA MIA NOMINA»

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

Gli attacchi esterni e le guerre intestine alla magistratura. Mentre il deputato di Azione, Enrico Costa, ci riprova con l' annosa questione delle separazione delle carriere e deposita in commissione Giustizia alla Camera un emendamento al decreto Covid (firmato da tutto il centrodestra) per distinguere il concorso degli aspiranti pm e quello degli aspiranti giudici, le polemiche tra le toghe non si placano. Ieri, il pm milanese Paolo Storari, indagato per violazione del segreto d' ufficio e interrogato per quattro ore a Brescia, ha accusato il procuratore di Milano Francesco Greco, per le mancate indagini sulla loggia Ungheria.

 

luca palamara al csm

Mentre Marcello Viola ha mandato un invito formale al Csm, perché la sua nomina a procuratore di Roma venga votata dal plenum, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che due settimane fa gli ha dato ragione contro Michele Prestipino.

 

Viola non ha rinunciato all' incarico che si è visto sfuggire nel maggio del 2019, quando, la maggioranza della quinta commissione lo aveva indicato. Non intende retrocedere per andare a Palermo come procuratore generale, facendosi da parte per consentire al Csm di nominare una seconda volta Prestipino capo dell' ufficio giudiziario più grande d' Europa. Il segnale e chiaro.

david ermini

 

LA VICENDA

A maggio di due anni fa mancava solo il plenum, Viola era il procuratore di Roma in pectore. E, invece, l' esplosione del caso Palamara e le intercettazioni all' hotel Champagne avevano fatto riavvolgere il nastro: la pratica era tornata in commissione e il nome di Viola era stato depennato. La sentenza del Consiglio di Stato ha confermato il pronunciamento del Tar sul ricorso dell' attuale procuratore generale di Firenze, annullando la nomina di Michele Prestipino a capo dell' ufficio giudiziario della Capitale, ma sembrava scontato che Viola avesse perso interesse all' incarico a Roma.

sergio mattarella e luca palamara

 

E fosse proiettato verso la procura generale di Palermo, per la quale concorre. Ma l' istanza presentata ieri al Consiglio dimostra il contrario e, visto che gli equilibri, all' interno del Csm, sono cambiati, nulla sembra più scontato.

MARCELLO VIOLA

 

Palazzo dei Marescialli non affronterà la questione prima che i giudici amministrativi di secondo grado si pronuncino su un altro ricorso, presentato contro la nomina di Prestipino, quello di Francesco Lo Voi, anche lui candidato, escluso, dalla corsa per la procura di Roma. Però l' energica presa di posizione del procuratore generale di Firenze potrebbe significare che la riconferma di Prestipino potrebbe essere di nuovo impugnata al Tar.

 

L' INVITO

luca lotti david ermini luca palamara

 L' invito notificato al Csm è firmato dai legali di Viola, Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, che chiedono di riattivare, in esecuzione alle pronunce del giudice amministrativo, «il procedimento volto alla nomina del Procuratore di Roma procedendo, previo il necessario concerto ministeriale, a sottoporre al plenum le proposte originariamente formulate dalla quinta commissione il 23 maggio 2019». Quella di Viola.

 

michele prestipino e giuseppe pignatone (1)

Gli avvocati sottolineano che le sentenze hanno annullato la decisione del settembre , quando la commissione incarichi direttivi ha disposto la revoca della proposta originariamente formulata a favore di Viola «Per effetto delle sentenze - scrivono i legali - il procedimento non potrà che essere riattivato a partire dall' ultimo atto legittimo» formulato dalla quinta commissione del Csm nel 23 maggio 2019. Non solo, secondo i legali, bisognerebbe procedere con celerità perché, «per effetto delle sentenze, l' importantissimo Ufficio direttivo di Procuratore presso il Tribunale di Roma risulta privo del suo titolare».

 

L' EMENDAMENTO

L' emendamento presentato da Costa è solo una premessa per portare avanti il progetto della separazione delle carriere tra pm e giudici che il centrodestra coltiva da tempo. La norma del decreto Covid prevede una prova semplificata per il prossimo concorso in magistratura, con due scritti sorteggiati tra diritto civile, penale e amministrativo. L' emendamento propone invece che i candidati indichino nella domanda quale funzione (giudicante o requirente) vogliano svolgere e che le materie siano scelte di conseguenza. Se la norma passasse, avrebbe l' effetto di separare in partenza le funzioni, ma riguarderebbe il singolo concorso.

LUCA PALAMARA DA GILETTI

 

L' emendamento, però, sembra preludere al dibattito che si aprirà nell' ambito della riforma dell' ordinamento giudiziario sull' ipotesi più generale di inserire la separazione delle funzioni.

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)