1- PUTIN COME STALIN: DUE ANNI DI GALERA SENZA CONDIZIONALE PER LE PUSSY RIOT, COLPEVOLI DI TEPPISMO E INCITAMENTO ALL'ODIO RELIGIOSO PER AVER CANTATO A FEBBRAIO UNA "PREGHIERA" CONTRO IL PRESIDENTE RUSSO DENTRO LA CATTEDRALE DI MOSCA - 2- GIÀ DIVERSI ARRESTI, TRA CUI IL CAMPIONE DI SCACCHI GARRY KASPAROV, MALMENATO E RINCHIUSO IN UN CELLULARE, E IL LEADER DEL FRONTE DI SINISTRA, UDALTSOV - 3- IN QUESTE ORE MANIFESTAZIONI ANCHE IN TUTTA EUROPA, SGLOGAN "FREE PUSSY RIOT" - 4- IL GRUPPO SERBO DI ESTREMA DESTRA, NASI, HA LANCIATO ONLINE UN GIOCO INTITOLATO "SPARA ALLE PUSSY RIOT - MORTE AI NEMICI", SCRIVENDO SUL PROPRIO SITO CHE LE RAGAZZE DOVREBBERO ESSERE SOTTOPOSTE A UN TRATTAMENTO PSICHIATRICO -

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Repubblica.it

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Colpevoli di teppismo e incitamento all'odio religioso e condannate a due anni di carcere senza condizionale. Per il tribunale Khamovnichesky di Mosca, le tre cantanti punk del gruppo "Pussy Riot", ormai simbolo del dissenso contro Vladimir Putin, hanno infranto la legge cantando una "preghiera" contro il presidente russo dentro la cattedrale Cristo salvatore di Mosca lo scorso 21 febbraio. La loro canzone è stata giudicata "blasfema, insultante" nella cattedrale, commettendo una "grave violazione dell'ordine pubblico, disturbando la quiete dei cittadini e insultando profondamente le convinzioni del fedeli ortodossi", si legge nella sentenza.

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Per la corte presieduta da Marina Syrova, il testo "esprimeva chiaramente l'odio basato su affiliazione religiosa" e l'obiettivo delle ragazze, mosse da "odio religioso", era quello di raggiungere "il circolo più vasto possibile di fedeli, dando pubblicità" al proprio gesto.

Davanti al tribunale, nel distretto di Jamovniki, già diversi arresti, tra cui anche il campione di scacchi Garry Kasparov, malmenato e rinchiuso in un cellulare 1dalle forze dell'ordine, e il coordinatore del Fronte di sinistra, Serghei Udaltsov. Insieme ad altre centinaia di manifestanti, chiedevano la liberazione delle giovani.

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In loro sostegno, manifestazioni anche in tutta Europa. "Free Pussy Riot" è lo slogan diffuso in queste ore in decine di piazze per difendere Nadezhda Tolokonnikova, 23 anni, Maria Alekhina, 24 anni, e Yekaterina Samutsevich, 29 anni, in custodia in carcere da cinque mesi.

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Una situazione che non ha scalfito la grinta delle giovani musiciste, tutte in aula per assistere alla lettura della sentenza. Una di loro, la Tolokonnikova , indossa una maglietta azzurra con un pugno chiuso e la scritta: "No pasaran", e ha rilasciato un'intervista al giornale indipendente Novaya Gazeta - dove lavorava Anna Politkovskaya - fugando ogni ipotesi di pentimento. "Abbiamo già vinto - ha detto - Noi (russi) abbiamo imparato ad arrabbiarci con le autorità e a parlare ad alta voce di politica".

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Le ragazze si dicono felici di essere diventate, involontariamente, l'epicentro di un enorme evento politico che coinvolge diverse forze. "Non credo in una sentenza come questa - ha precisato Tolokonnikova - Questo non è un processo: è un'illusione".

"Davvero non ci aspettavamo un processo - ha aggiunto - perché non abbiamo mai commesso alcun reato. Non sospettavamo neanche che le autorità sarebbero state così stupide da perseguitare delle femministe punk anti-putin, dandoci legittimità nello spazio sociale". Due delle ragazze sono giovani madri e lo stesso Putin aveva detto di sperare che la sentenza non fosse "troppo severa".

Il caso ha scatenato critiche internazionali e da molti è stato visto come l'ennesimo esempio del pugno di ferro del governo e delle autorità statali contro il dissenso. Tra le star scese in campo in favore delle tre artiste, Madonna, Bjork e l'ex Beatle Paul McCartney, e marce di protesta sono previste anche in Svezia, Francia e Germania.

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Il provocatorio gruppo femminista ucraino Femen ha inscenato nel centro di Kiev una manifestazione in sostegno delle colleghe russe, segando una croce 2 in memoria dei milioni di vittime dello stalinismo e chiedendo alla Chiesa di "fermare il sostegno alla dittatura e sostenere lo sviluppo della democrazia e della libertà delle donne".

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A Mosca invece diverse statue sono state incappucciate 3 con "balaclava" - i cappucci spesso usati dai corpi speciali - colorati alla maniera di quelli indossati dalle Pussy Riot. Tra i monumenti, quelli dei poeti Alexander Pushkin e Abai Qunanbaiuli, quello dello scienziato Mikhail Lemonosov e statue di eroi della seconda guerra mondiale.

C'è naturalmente anche chi le contrasta, come il gruppo serbo di estrema destra serba, Nasi, che ha lanciato online un gioco intitolato "Spara alle Pussy Riot - morte ai nemici", scrivendo sul proprio sito che le ragazze dovrebbero essere portate in ospedale per essere sottoposte a un trattamento psichiatrico.

 

 

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