L'ETERNO RITORNO DEL BANANA - SENATORE O MINISTRO, BERLUSCONI PUNTA SULL’AMMISSIONE ALLA CANDIDATURA “CON RISERVA” ALLE ELEZIONI - LA CORTE EUROPEA DECIDERA' IL 22 NOVEMBRE - IN OGNI CASO LA SUA PENA SARA' ESTINTA L'OTTO MARZO 2018 (PER FESTEGGIARE LA FESTA DELLA DONNA...) - SE RIABILITATO DAI GIUDICI, POTREBBE PUNTARE ANCHE A PALAZZO CHIGI...

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Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

BERLUSCONI AL VOTO A ROMA 4 BERLUSCONI AL VOTO A ROMA 4

Quando ne parla, si mostra sicuro. In un modo o nell' altro - da parlamentare, ministro o addirittura premier - Silvio Berlusconi ai suoi interlocutori ripete che lui, nel prossimo Parlamento, ci sarà. I fedelissimi si dividono fra chi pensa che davvero sia convinto di poter tornare candidabile prima delle elezioni, o comunque in grado di assumere incarichi pubblici nei prossimi mesi, e chi invece ritiene che in fondo non ci creda più troppo neanche lui.

 

Ma tutti sono certi di una cosa: il tema della sua candidabilità - che nei fatti significa la «piena riabilitazione» da lui pretesa per sanare «l' enorme ingiustizia che ho subito» - sarà uno dei pezzi forti della campagna elettorale. E forse, se la corte di Strasburgo gli darà anche parzialmente ragione accogliendo il suo ricorso contro la legge Severino che gli vieta di assumere cariche pubbliche fino al 2019, sarà il suo grande cavallo di battaglia.

 

BERLUSCONI OSANNATO BERLUSCONI OSANNATO

Sì, perché Berlusconi ha un sogno, che via via si sta trasformando in un obiettivo: candidarsi a quel Senato che votò per la sua decadenza il 27 novembre del 2013. E i suoi legali sono al lavoro per tentare di realizzarlo seguendo più strade. La prima passa appunto per la Corte europea dei diritti dell' uomo, che terrà l' udienza plenaria (la Grande Chambre ) sul suo caso il 22 novembre. La sentenza non sarà immediata, in genere servono mesi per redigerla ed è dubbio se sia direttamente esecutiva, ma nel pool di avvocati di Berlusconi c' è chi ritiene che il verdetto - o almeno il suo senso - potrebbe essere reso noto subito, magari attraverso «un comunicato, come è già successo», come ipotizza Niccolò Ghedini.

 

SILVIO BERLUSCONI UMBERTO BOSSI SILVIO BERLUSCONI UMBERTO BOSSI

In questo caso, se il ricorso fosse accolto, Berlusconi presenterebbe senz' altro la sua candidatura, che difficilmente potrebbe essere respinta. Ma la novità è che anche se la Corte di Strasburgo non rendesse nota la sentenza prima delle elezioni, gli avvocati dell' ex premier sono pronti a presentare comunque la sua candidatura, nonostante la legge Severino, chiedendone «l' ammissione con riserva», e spingendo ad accoglierla con l' argomento che non si possono coartare i «diritti politici del leader dell' opposizione».

 

Un tema capace di per sé di condizionare l' intera campagna elettorale tra ricorsi e contro-ricorsi, e tale da mettere Berlusconi al centro della scena anche indipendentemente dall' esito della richiesta di candidatura e di una prevedibile battaglia giudiziaria.

 

CORTE EUROPEA STRASBURGO1 CORTE EUROPEA STRASBURGO1

C' è poi l' ultima via che verrebbe percorsa quando tutte le altre fossero esaurite. Se infatti la Corte dovesse bocciare il ricorso, o comunque se la sua candidatura presentata «con riserva» non fosse accolta, Berlusconi non si arrenderebbe. L' altra data segnata in rosso dai suoi legali infatti è quella dell' 8 marzo 2018, quando la sua pena sarà definitivamente estinta. Da quel momento, Berlusconi potrà chiedere ai giudici la riabilitazione penale, che se concessa farebbe cessare gli effetti della legge Severino. Per essere riabilitati, oltre alla ottemperanza degli obblighi di natura civilista (il risarcimento dovuto per la condanna, che è stato da tempo versato), andrà valutata la buona condotta dell' ex premier e probabilmente anche gli altri eventuali processi in corso.

paola severino paola severino

 

Ma se anche la riabilitazione fosse concessa, difficilmente arriverebbe in tempo per una candidatura, anche se si votasse nell' ultima data utile, addirittura il 20 maggio. I tempi potrebbero però rivelarsi compatibili con quelli di una difficile formazione del governo: un Berlusconi riabilitato, insomma, potrebbe essere nominato ministro, o addirittura presidente del Consiglio.

 

Ipotesi complicate ma sulla carta non escluse. E il Cavaliere - che sta aspettando l' esito delle elezioni in Sicilia e delle eventuali trattative sulla legge elettorale per decidere la strategia finale - ha tutte le intenzioni di giocarsi le sue carte da «leader in campo», sia nella trattativa con Salvini che in campagna elettorale.

 

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