meloni trump biden

L'INESAURIBILE BALLO IN MASCHERA DI GIORGIA MELONI - SULLA SCRIVANIA HA QUATTRO MASCHERE E LE USA CINICAMENTE PER UCCELLARE CHI HA DAVANTI: ROBA DA FAR VENIRE UN COCCOLONE A UN CAMALEONTE - UNA ZELIG IN GONNELLA DOTATA DI FACCIA DI BRONZO CHE DA DESTRA VA AL CENTRO, DA BIDEN RITORNA A TRUMP, SFANCULA DUE VOLTE URSULA E POI INVITA IL PPE AL CONGRESSO DEI CONSERVATORI – LA MELONA CHE UNA VOLTA  RUGGIVA CONTRO I "POTERI FORTI INTERNAZIONALI" E VOLEVA STATALIZZARE L'ITALIA, ECCOLA CHE AFFIDA LA RETE STRATEGICA DI TIM AL FONDO AMERICANO KKR, ED ORA STENDE IL TAPPETO ROSSO AL PIU' MILIARDARIO FONDO DEL MONDO, BLACKROCK, PER FARE CASSA SVENDENDO QUOTE DI ENI, POSTE, FERROVIE - NEL DUELLO CONTINUO LEGA-FORZA ITALIA SI INFILA LA MELONI A TARGHE ALTERNE: UNA VOLTA SPALLEGGIA IL CARROCCIO, LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI, PER MANDARE UN MESSAGGIO AI FORZISTI E AI BERLUSCONI. UN’ALTRA, INVECE, SI AFFIANCA A TAJANI PER RALLENTARE LA RIFORMA DELL’AUTONOMIA CARA A SALVINI - UN BALLO IN MASCHERA PERMANENTE CHE VERREBBE SFRUTTATO DA UN’OPPOSIZIONE DECENTE. SE CI FOSSE...

DAGOREPORT

GIORGIA MELONI - DISCORSO ALL ATLANTIC COUNCIL

Giorgia Meloni ha quattro maschere sulla sua scrivania, e le usa tutte ogni giorno per ucccellare chi ha davanti: un polimorfismo ben identificato da “Politico.eu”, che la definì “Camaleonte”.

 

Eccola che, gettata la maschera di quando andava a tifare negli Stati Uniti Donald Trump, sbarra gli occhioni a nonno Biden, che le dà i bacetti sulla cofana bionda. Altro giro, altra maschera: rieccola che riscopre sfumature trumpiane, flirtando con il pretoriano squilibrato di Donald, Elon Musk, e dimenticando di essere il presidente di turno del G7 se ne frega di partecipare alla cena per discutere dell’Ucraina organizzata alla Casa Bianca. 

 

Il ballo in maschera, una volta ritornata a casa, continua con piroette da Carla Fracci: dopo aver osteggiato il bis di Ursula von der Leyen alla Commissione europea, astenendosi in Consiglio europeo e facendo votare contro gli europarlamentari di Fratelli d’Italia, la sora Giorgia ha deciso: basta, è ora di spostarsi al centro.

 

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 9

E infatti, ha invitato il Partito Popolare Europeo al congresso di Ecr, che si celebra a Dubrovnik in Croazia, dal 18 al 20 ottobre. L’ennesima giravolta che punta a prendere in contropiede Forza Italia, e a sfilarle quel collocamento centrista che i due Berlusconi di primo letto immaginano per il partito di famiglia. 

 

Bisognerà capire quale sarà la risposta del Ppe, alla mano tesa della Ducetta. Poiché la forma è sostanza, il gesto di distensione sarà ben accolto se al congresso di Ecr si appaleserà il presidente del partito, Manfred Weber. Se invece verrà inviata una generica “delegazione” di scartine, sarà il segnale che i popolari non vogliono saperne di apparentamenti con i conservatori. 

 

elon musk giorgia meloni vignetta by osho

Le capriole non si limitano alla collocazione a Bruxelles, ma anche, ad esempio, sulle questioni ideologiche di fondo.

 

Gli  “statalisti” di Fratelli d’Italia, da sempre convinti della necessità di un intervento pesante dello Stato nell’economia, hanno prima affidato la strategica rete di Tim agli americani di Kkr, e ora aprono le porte della “patria” alla finanza internazionale, che gli ex missini consideravano il grande Satana.

 

Larry Fink - BlackRock

Tutto cambia, però, quando c’è da rimpolpare le casse dello Stato attraverso le privatizzazioni. E qualcuno dovrà pur ciucciarsi quote di Eni, Ferrovie, Mps, Poste italiane.

 

E chi meglio dal più grande fondo di investimento del mondo? Favorito dall’ad di Poste italiane, Matteo Del Fante, L’incontro tra Giorgia Meloni e Larry Fink, ad del fondo Blackrock, serviva proprio ad aprire un canale di trattativa su due dossier in particolare: Ferrovie e eventuali investimenti nella gestione dei porti.

 

Nel volteggiare pallido e assorto da una maschera all’altra, Giorgia Meloni deve gestire ''la guerra di attrito'' all’interno della maggioranza di centrodestra. Ogni giorno c’è uno scazzo tra Salvini e Tajani, dallo ius scholae al voto in Austria.

 

HERBERT KICKL MATTEO SALVINI

Sulla vittoria dell’Fpö a Vienna, come scrive Lorenzo De Cicco su “Repubblica”, “non si smorzano le tensioni per i commenti (opposti): Fpö, per Tajani,cavalca «rigurgiti nazisti», per Salvini chi lo dice «ha mangiato pesante ». «Io sono a dieta, digerisco sempre bene», la risposta a tono del ministro degli Esteri”. 

 

Anche una norma apparentemente innocua, come la riforma del codice della strada, diventa oggetto di scazzo, essendo un tema molto caro al ministro dei trasporti. Salvini sperava non ci fossero ostacoli per l’approvazione di quello che considera il “fiore all’occhiello” della sua esperienza da ministro.

 

tajani salvini

Scrive ancora De Cicco: “il vicepremier leghista sperava di chiudere la pratica entro poche settimane, che insomma il Senato si limitasse a ratificare definitivamente quanto già licenziato da Montecitorio a fine marzo. 

 

Invece gli azzurri si sono messi di traverso: nella commissione lavori pubblici di Palazzo Madama si sono presentati con 60 emendamenti che, di fatto, smonterebbero un pezzo importante della riforma salviniana. La mossa ha innervosito i colonnelli del Carroccio e dopo giorni di tensioni sottotraccia […] per provare a limitare i danni hanno organizzato pochi giorni fa, giovedì, un faccia a faccia tra Salvini e il capogruppo di FI in Senato, Maurizio Gasparri.

 

Pace fatta? In realtà si tratta ancora”. Forza Italia chiede correttivi su questioni come “l’obbligo di casco obbligatorio per tutti i passeggeri dei monopattini”, o di “rivedere le sanzioni per chi supera i limiti di 40 km orari”. 

 

GIORGIA MELONI MEME

Nel duello Lega-Forza Italia si infila la Meloni a targhe alterne: una volta spalleggia il Carroccio, come ad esempio per la tassa sugli extraprofitti, per mandare un messaggio ai forzisti e ai Berlusconi. Un’altra, invece, si affianca a Tajani per rallentare la riforma dell’autonomia cara a Salvini. Una guerriglia permanente che verrebbe sfruttata da un’opposizione decente. Se ci fosse. Elly Schlein e Giuseppe Conte, Renzi e Calenda, Bonelli e Fratoianni sono ancora più divisi dell’armata “Branca-Meloni”.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…