giuliano amato

L'ULTIMA LEZIONE DI AMATO E’ UN AVVISO AI NAVIGATI: “SI RISCHIA IL CAOS ISTITUZIONALE” - DOPO NOVE ANNI IL PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE LASCIA L’INCARICO E LANCIA L’ALLARME TRA SOVRANISMO (“LA TENTAZIONE DI AFFERMARE IL PRIMATO DEL DIRITTO NAZIONALE SU QUELLO COMUNE EUROPEO NON È SOLO DI POLONIA, ROMANIA E UNGHERIA”) E DIFFICOLTÀ DI LEGIFERARE SUI NUOVI DIRITTI - LE DIFFICOLTÀ DECISIONALI DEL PARLAMENTO  COMINCIANO A DAR FIATO A TESI CHE…

Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

GIULIANO AMATO

L'ultima lezione di Giuliano Amato, nel giorno del solenne commiato dalla Corte costituzionale, è forse il suo ultimo regalo a questo Paese. Un grido di allarme di chi ne ha viste tante e che sarebbe sbagliatissimo sottovalutare. Da giovane, Amato si era conquistato il nomignolo di Dottor Sottile per la sapienza giuridica e politica. Ora, a 84 anni, si congeda dalle istituzioni con un avviso ai naviganti che lo porta ad usare due parole forti: «Caos istituzionale».

 

Non ci siamo ancora dentro, per fortuna. Ma il caos istituzionale è dietro l'angolo se tutti quelli che hanno potere, non resisteranno alla tentazione della guerra permanente.

Il vecchio mondo sta franando sotto i suoi occhi. E non solo per l'invasione dell'Ucraina, ma perché si aggrovigliano le tensioni pure nell'ambito della civile Europa e tanti sono tentati dalle scorciatoie.

 

Si prenda la storia del primato della giustizia nazionale su quella europea. Sempre più di frequente ci sono episodi che «portano ad innalzare, o a minacciare di innalzare, barriere nazionali contro il diritto comune». E così diventa concreta la domanda «che avremmo voluto lasciare sui libri, su chi abbia l'ultima parola».

GIULIANO AMATO

 

Il primato del diritto nazionale è un cavallo di battaglia della sovranista Giorgia Meloni, ma mica solo suo. La questione esiste e se ne parla molto tra i tecnici del diritto. La Gran Bretagna, per dire, ha sbattuto la porta dell'Ue essenzialmente per questo motivo. E la tentazione tocca anche Paesi insospettabili. «In campo europeo - dice - la tentazione di affermare il primato del diritto nazionale su quello comune europeo non è solo di Polonia, Romania e Ungheria».

 

Amato ha in mente, anche perché oggetto di recenti incontri internazionali di studio, i casi di una controversa decisione del Consiglio di Stato in Francia, o certe pronunce borderline della Corte costituzionale tedesca. L'intera architettura europea traballa, insomma. E lui ne è sinceramente spaventato.

 

Elisabetta II con Giuliano Amato

Così come venti di tempesta attraversano l'Europa, altri potrebbero sconvolgere l'Italia. C'è il nodo dei nuovi diritti che non trovano ancora sistemazione. Ed è innegabile che alle sentenze della Corte è seguito il silenzio del Parlamento «oppure voci discordi al suo interno che bloccano le decisioni».

 

Nel vuoto legislativo, però, qualcuno vorrebbe avanzare a colpi di sentenze. E questo aprirebbe la strada al conflitto permanente. «Le difficoltà decisionali del Parlamento - scandisce - cominciano a dar fiato a tesi che ritenevo ormai sepolte sulla giurisprudenza come fonte del diritto al pari della legislazione». Sarebbe ai suoi occhi l'ultima picconata alle regole, questo potere che qualcuno immagina di dare ai magistrati «sulla legittimazione che ciò avrebbe nella previsione costituzionale secondo cui la giustizia è amministrata in nome del popolo».

 

mario draghi giuliano amato

Ma se si arrivasse allo strappo su questo terreno, ebbene sarebbe «una strada che porta dalle situazioni innegabilmente difficili al caos istituzionali». E quindi questo è il suo messaggio ultimo: «La soluzione non è che ciascuno dei poteri profitti delle difficoltà altrui per fare ciò che gli pare giusto e che tuttavia tocca all'altro. L'esercizio responsabile e certo non timido del proprio potere è un dovere istituzionale.

 

Ma con il rispetto del suo limite, che è parte non rinunciabile della "rule of law", chiunque sia a non rispettarlo, l'esecutivo come il giudiziario». È un saluto alle istituzioni dopo tanti anni in prima linea, insomma, quello di Amato, segnato dal pessimismo. Lo dicono gli occhi ancor più delle parole. «Il mondo è cambiato nel corso dei nove anni che ho passato alla Corte. E non è cambiato in meglio.

 

 

sergio mattarella giuliano amato

Sono aumentati i conflitti fra Stati, dentro e fuori l'Unione europea. Sono aumentati i conflitti entro le nostre società statuali, dove i sistemi politici si sono radicalizzati in particolare sui temi valoriali e identitari». E per chi s' è trovato nel ruolo di giudice delle leggi, è stato sempre più difficile trovare soluzioni condivise. -

Amato Mattarellagiuliano amato mario draghi sergio mattarella amato

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...