ALLEANZA COL MAL DI PANZA – SALVINI EVITA IL PAPEETE MA ALLA FESTA DELLA LEGA DI CERVIA RINTIGNA CON LA SOLITA PROPAGANDA CONTRO I MIGRANTI. L’OBIETTIVO DEL “CAPITONE” È SEMPRE IL SOLITO: TORNARE AL VIMINALE PER CAPITALIZZARE CONSENSI SULL’UNICO TEMA CHE È CAPACE DI CAVALCARE. MA LA MELONI NON È ENTUSIASTA DELL’IDEA (TEME CHE ALLA LUNGA CI POSSA ESSERE UN CONTRO-SORPASSO?)

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Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

matteo salvini alla festa della lega di cervia 2 matteo salvini alla festa della lega di cervia 2

«Matteo? Non c'è». Forse è davvero la fine di un'epoca. O forse, chissà, l'anno prossimo il Capitano sarà di nuovo qui a bere mojito nello stabilimento più famoso d'Italia, quel Papeete divenuto simbolo di un harakiri politico.

 

Ma quest' anno no, Salvini ha mantenuto la promessa: nessuna sosta al lido di Milano Marittima, per timore di un rovescio mediatico nel bel mezzo di una campagna elettorale che il centrodestra può vincere.

 

Il leader della Lega preferisce stare alla larga dalla consolle e dagli ombrelloni da cui nel 2019 lanciò la vana rincorsa dei "pieni poteri", e prova a cancellare qualsiasi traccia delle vulcaniche incursioni del passato. Il suo contro-Papeete l'ha consumato sabato sera a casa Verdini, nel party fiorentino per i trent' anni della fidanzata Francesca. Alla festa, d'altronde, Salvini aveva portato pure Massimo Casanova, il proprietario dello stabilimento balneare che è anche eurodeputato: l'unico legame rimasto, Casanova, con gli eccessi di Milano Marittima.

 

salvini papeete salvini papeete

E proprio l'imprenditore rivela al Foglio che è stato lui a sconsigliare all'amico Matteo nuove apparizioni a petto nudo nel suo stabilimento: «Gli ho detto di non venire per evitare rogne e attacchi».

 

Il programma alternativo di Salvini è sobrio: arriva alle 16 nell'hotel a 5 stelle scelto per la breve permanenza (anche questo diverso dal passato), e via ad assistere a Bellaria all'esibizione delle Frecce tricolori.

matteo salvini alla festa della lega di cervia 1 matteo salvini alla festa della lega di cervia 1

 

Con una parola d'ordine per lo staff: evitare i giornalisti. Il segretario della Lega su un molo, a riprendere con lo smartphone le evoluzioni dei jet, la stampa su un'altra banchina a cento metri di distanza.

 

Poi, al ritorno, l'ultimo slalom che lo tiene lontano dal Papeete: l'aperitivo è in abiti formali e non con i fan in costume, bensì con un gruppo di imprenditori nella sala riservata dell'albergo: «Ti va riconosciuto che ci hai sempre messo la faccia, Matteo, non come quelli di sinistra», una voce di dentro. «Me l'ha insegnato mio nonno a difendere in prima persona le scelte», replica Salvini. Quindi «one man show» alla festa della Lega in riva al canale.

 

matteo salvini alla festa della lega di cervia 5 matteo salvini alla festa della lega di cervia 5

Ed è lì, al tradizionale appuntamento di mezz' estate del Carroccio, davanti a trecento fan fra cui diversi parlamentari a caccia di riconferma, che il segretario rilancia il suo progetto di governo dentro il quale si vede ministro dell'Interno.

 

Non a caso, Salvini torna ad attaccare sull'immigrazione: «A luglio abbiamo superato il numero di sbarchi di tutto il 2019. Non vedo l'ora che in questo Paese si torni a controllare i confini». Le mire sul Viminale si sposano con la richiesta del senatore milanese, fatta agli alleati e ribadita ieri sera, di indicare prima del voto alcuni ministri di peso dell'ipotetico governo di centrodestra.

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Istanza che FdI non ha preso con entusiasmo: «Di ministri parleremo se e quando alzeremo la coppa», dice il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. E anche Ignazio La Russa frena: «Questo dibattito meglio non farlo in pubblico. Ne discuteremo fra di noi».

 

Ma, smessi i panni dell'aspirante titolare degli Interni, Salvini indossa quelli di dirigente di partito. «Il governo - premette - non è caduto per colpa di Salvini o di Putin ma per l'incapacità dei 5Stelle». E il capo del Carroccio torna a smentire con forza un ruolo del presidente russo sulla crisi del governo Draghi: «Solo fesserie».

 

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Oggi cominciano i tavoli per il programma: si parte dal no alla legge Fornero, da uno scivolo per arrivare a Quota 41. «Diffidate da quelli che prometteranno la qualunque », dice lui. E attacca il Pd sul fisco: «Parlare di nuove tasse è da incoscienti: con la Lega faremo il contrario di quanto dice Letta», afferma il numero uno di via Bellerio, commentando la proposta del segretario dem di introdurre una tassa di successione sui grandi patrimoni per dirottare risorse a favore dei diciottenni.

 

SALVINI AL PAPEETE SALVINI AL PAPEETE

Poi alza ancora l'asticella: «Bisogna azzerare l'Iva sui beni di prima necessità: serve un miliardo da prelevare dalla spesa per un reddito di cittadinanza che non funziona. E sulla scuola faremo l'opposto di quello che sostiene Calenda: vogliamo più istituti tecnici, collegati col mondo del lavoro». La chiusura con un moto d'orgoglio («Siamo il partito più votato dagli operai») e con un appello che esplicita la paura dell'astensionismo: «Mancano 55 giorni per convincere la gente ad andare a votare».

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