matteo salvini intervistato da bruno vespa al papeete

ANCHE “IL CAPITONE” SI È RASSEGNATO AL VOTO NEL 2023 - SALVINI, INTERVISTATO AL PAPEETE DA VESPA, DOPO I SOLITI SCAZZI CON LETTA GIURA FEDELTÀ A DRAGHI: “IL GOVERNO NON RISCHIA, SONO I GRILLINI CHE MINACCIANO DI FARLO CADERE” - BERLUSCONI PROMETTE DI CREARE “UN PARTITO UNICO” DEL CENTRODESTRA IN VISTA DELLE ELEZIONI, MA STANGA IL LEADER DELLA LEGA SUI NO VAX: “I VACCINI SIANO OBBLIGATORI”

“SALVINI PIÙ VOLTE HA SABOTATO DRAGHI E IL GOVERNO” - DAL PD RISPONDONO ALLE SPARATE DEL LEADER DELLA LEGA

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ldquo-salvini-piu-volte-ha-sabotato-draghi-governo-rdquo-278304.htm

 

1 - ACCUSE INCROCIATE TRA SALVINI E LETTA, IL PD DISERTA LA FESTA

Alberto Mattioli per “La Stampa

 

MATTEO SALVINI AL PAPEETE

Il duetto fra Matteo Salvini e Bruno Vespa sul palco della festa leghista di Cervia diventa un trio quando si collega al telefono Silvio Berlusconi. E qui, dopo i complimenti e i saluti affettuosi all'amico Matteo, il cavaliere parla del centrodestra, che è «unico», quindi con gli alleati «non bisogna guardare a cose minori».

 

E subito fornisce la traduzione concreta: «Non sarà un consigliere in Rai a far venire meno l'accordo nel centrodestra», però sì, «abbiamo fatto uno sgarbo a Fratelli d'Italia e speriamo di rimediare presto».

 

MATTEO SALVINI AL PAPEETE

Di più: Silvio promette fra gli applausi che «creeremo un partito unico del centrodestra in vista delle elezioni del 23», il che è una notizia. Tempi e modi, però, restano nebulosi: «Prima lo facciamo Silvio e io e poi ve lo raccontiamo».

 

MATTEO SALVINI AL PAPEETE

Restano però le differenze, perché poi Berlusconi dice chiaro e tondo di essere favorevole all'obbligo di vaccinazione mentre Salvini dice che «se vogliono vaccinare i ragazzini devono passare sui nostri corpi». Insomma, le differenze restano; la voglia di marciare separati e colpire insieme, anche.

 

Queste corrispondenze d'amorosi sensi arrivano dopo una giornata difficile sulla linea Papeete-Nazareno, dove sono volati gli stracci, un botta e risposta fra Enrico Letta e Matteo Salvini che magari non è stato seguito con entusiasmo dalle parti di Palazzo Chigi.

 

ENRICO LETTA

Battute velenosissime, e per fortuna che sono al governo insieme. Tutto nasce dall'affondo di Salvini: se Conte è «il sabotatore» del governo, Letta «gli fa il palo». Quest'ultimo non ha gradito, soprattutto il paragone malavitoso: «Linguaggio con il quale probabilmente sei abituato a parlare con i tuoi consiglieri dalla pistola facile, Adriatici a Voghera o Aronica a Licata», il riferimento è ai leghisti sparatori protagonisti delle cronache degli ultimi giorni.

 

Repetita iuvant: le solite «fonti del Nazareno» hanno poi fatto sapere che «il Papeete evidentemente continua a dare alla testa» a Salvini, che «più volte ha sabotato Draghi e il governo». E poi, in crescendo: «A Salvini l'arrivo di agosto non fa mai benissimo» (Emanuele Fiano), «linguaggio da Far West, Salvini da mesi boicotta l'azione del governo di cui fa parte, con i suoi dirigenti che sfilano con i no vax» (Simona Malpezzi), «da Salvini falsità e toni inaccettabili» (Debora Serracchiani), «deliri fatti di frasi offensive e scomposte, il Papeete gli fa quest'effetto» (Francesco Boccia), eccetera.

alessia morani con la mascherina 2

 

Intanto Alessia Morani, attesa oggi alla festa della Lega di Cervia per duettare sull'immigrazione con il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, annullava la sua partecipazione, «inopportuna» dopo le dichiarazioni di Salvini. Peccato: per la prima volta la festa prevedeva qualche dialogo accanto ai consueti monologhi.

 

Già, Salvini. La risposta alla risposta arriva dalla spiaggia, dopo il bagno e prima di una sessione di selfie con i ragazzotti tatuati del Papeete, dove peraltro faceva un curioso effetto vedere sbucare Bruno Vespa, qui per l'intervista pubblica al segretario.

 

MATTEO SALVINI PAPEETE

Salvini, ovvio, la butta sul sarcasmo: «Vedo che Letta l'ha presa bene, evidentemente ho toccato un nervo scoperto. All'esordio del governo insieme si è messo la felpa di chi vuole mandarmi in galera, quindi oggi non può fare il permaloso».

 

Telegrafico sul gran rifiuto di Morani: «Sopravviveremo...» (e Jacopo Morrone, il deputato di Forlì organizzatore della festa: «Speriamo che ci sia qualche altro esponente di sinistra per confrontarsi. Non vorremmo che Letta passasse da fare il palo a Conte a fare l'uomo in fuga»).

 

ENRICO LETTA MATTEO SALVINI

Fin qui le battute. Ma segretario (intendiamo Salvini), il governo può reggere questa conflittualità permanente fra i suoi azionisti di maggioranza? «Per me il governo non rischia. Draghi non si spazientisce per le polemiche, ma se gli fanno perdere tempo. I Cinque stelle negli ultimi giorni hanno minacciato di far cadere il governo almeno tre volte. Frenano su tutto, sulle infrastrutture, sul codice degli appalti, sulla scuola».

 

ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

In effetti, Salvini indica sempre come priorità del governo quelle misure che fanno al M5S lo stesso effetto del panno rosso al toro. E per buona misura ci aggiunge pure la riforma del reddito di cittadinanza: «Negli ultimi giorni tutti gli imprenditori che ho incontrato mi dicono che non trovano gente da assumere. A settembre dovremo rivedere il reddito di cittadinanza».

 

Allora ha ragione Renzi! «Già, capita perfino a lui». Ma insomma ufficialmente Salvini è ottimista sul governo, benché i suoi luogotenenti facciano notare che, con il semestre bianco, viene a mancare la minaccia di sciogliere le camere, «e questo scatenerà tutti i gruppuscoli».

 

2 - BERLUSCONI ALLA FESTA LODA SALVINI, MA SUI VACCINI: «SIANO OBBLIGATORI»

Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera

 

silvio berlusconi a letto

Silvio Berlusconi si tiene il carico per l'ultima battuta: «Io sono favorevole all'obbligo di vaccinazioni». Il fondatore di Forza Italia risponde alle domande di Bruno Vespa, che gliele pone a fianco di Matteo Salvini sul palco della festa della Lega di Cervia. Il fondatore della Casa delle libertà non esita un istante a mettere in discussione la libertà di non vaccinarsi.

 

silvio berlusconi

Perché, spiega, «il vaccino è l'unica arma efficace per limitare i danni. Come tutte le cose umane, possono non essere uno strumento perfetto. Possono causare sofferenza e persino qualche vittima. Ma molte meno delle sofferenze portate dal Covid, altrimenti si rischia di saturare ancora una volta gli ospedali».

 

SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9

Ma non sono solo le vaccinazioni a marcare la differenza tra le posizioni del leader azzurro e quello leghista. Anche sul green pass c'è una divergenza, che Berlusconi apparentemente minimizza: «Il green pass è uno strumento e sugli strumenti si può discutere. Se non ci fossero delle visioni diverse, il centrodestra sarebbe un partito unico».

A cui Berlusconi non ha smesso di pensare, nella prospettiva delle elezioni del 2023. Anche per questo, il fondatore di FI apre al massimo a Giorgia Meloni. Vespa sottolinea il problema della Vigilanza Rai, chiede se non sarebbe giusto dare la presidenza a un esponente dell’opposizione.

 

BERLUSCONI MELONI SALVINI

Berlusconi risponde magnanimo: «Non saranno le polemiche di piccolo cabotaggio, un consigliere Rai o altro, a far venire meno il nostro rapporto». Però, «lì ha ragione la signora Meloni, a cui abbiamo fatto uno sgarbo a cui rimedieremo presto».

 

In realtà fonti di FI a stretto giro precisano che il partito non lascerà la Vigilanza, ma FdI riceverà compensazioni. Per il resto, il leader azzurro è molto affettuoso con Salvini, a cui è legato «da un rapporto assolutamente onesto e a cui riconosco una grande capacità di leadership, che ha accentuato negli ultimi mesi da quando ha deciso di rappresentare l'intero centrodestra».

 

matteo salvini silvio berlusconi

Un'alleanza di cui Berlusconi elenca i «valori fondanti: libertà, cristianesimo, garantismo, un'Europa forte con un'unica politica estera e forze armate uniche per essere a fianco degli Usa, anche per resistere alle mire espansionistiche della Cina». In ogni caso, Berlusconi è convinto che nel 2023 il centrodestra arriverà alle elezioni da partito unico. Salvini dice che «prima facciamo, poi ve lo raccontiamo».

 

meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

Il leader leghista si dice però «rassegnato a votare nel 2023, perché la metà dei parlamentari 5 Stelle voterebbe anche il governo Topolino per non andare a casa». Salvini risponde a distanza anche su In Onda.

 

Alla trasmissione di La 7 rivela un dettaglio non piccolo su un tema che negli ultimi giorni ha creato tensioni nel governo: «Non il presidente Draghi ma il signor Tabacci ha preso la Fornero. Non ne sapeva niente Draghi, non ne sapevo niente io, ne ho parlato con il premier: anche sul figlio di Tabacci assunto a Leonardo non sapeva nulla e se avesse dignità Tabacci si dovrebbe dimettere».

 

salvini berlusconi

Il gran finale è un coro di Romagna mia a cui si unisce Vespa, che nel pomeriggio era stato anche in quella che chiama la «San Pietro della Lega»: la disco beach Papeete in cui Salvini trascorre le vacanze. E da cui semina una mina sulla strada del governo: «Il reddito di cittadinanza va rivisto a settembre. È un inno al lavoro nero».

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)