laura castelli

ASSEDIO A CASTELLI - LE PAROLE (POI SMENTITE) SUI RISTORATORI DEL VICEMINISTRO ALL’ECONOMIA, LAURA CASTELLI (“POCHI CLIENTI? TROVINO UN ALTRO LAVORO”) SCATENANO UN DELIRIO: “VOGLIAMO LA VITA DI PRIMA, NON CAMBIARE MESTIERE” - ALLA CASTELLI ARRIVANO MINACCE: "PUZZONA SCHIFOSA", "DOVREBBERO GETTARTI NELLA FOSSA DELLE MARIANNE", "SGUATTERA", "TI SI DEVONO SECCARE LE OVAIE"

 

CASTELLI, RISTORATORI CAMBINO LAVORO, È BUFERA

LE OFFESE A LAURA CASTELLI

Fabrizio Finzi (ANSA) - "Bisogna aiutare imprese e imprenditori creativi a muoversi su nuovi business che sono nati. Se uno decide di non andare più al ristorante, bisogna aiutare l'imprenditore a fare, magari, un'altra attività, a non perdere l'occupazione e va sostenuto anche nella sua creatività, perché magari ha visto che c'è un nuovo business". Basta questa frase, che molti sintetizzano in "se i ristoratori non ce la fanno, cambino mestiere", a scatenare una valanga di commenti sdegnati contro l'autrice, cioè il viceministro all'Economia Laura Castelli.

 

Poche parole fortemente riassunte da un'intervista televisiva che scatenano reazioni vivaci, anche se il ragionamento della Castelli è più articolato. "Si dimetta", chiede Forza Italia, mentre un po' tutta l'opposizione ironizza: "L'ultima trovata del Governo arriva dalla grillina Castelli: i ristoratori senza clienti cambino lavoro. E questa gente dovrebbe aiutare l'Italia a ripartire?", attacca la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Critico anche il deputato di Italia Viva Mattia Mor, unica voce vicina alla maggioranza, che chiede le scuse della viceministro: "Una mancanza di sensibilità inaccettabile per uno dei settori cardine dell'economia e della cultura italiana - denuncia - Auspichiamo si scusi perché i ristoratori italiani meritano solo il nostro rispetto".

 

laura castelli con mascherina

A difenderla, invece, ci pensa il Movimento 5 stelle, sottolineando come si tratti di una fake news: "Anche oggi i giornali si divertono a screditare il lavoro del governo. 'Il Tempo' apre il suo giornale con una clamorosa fake news. Il governo sta lavorando h24 per aiutare ristoratori, albergatori, imprenditori per ripartire dopo una crisi senza precedenti. Per questo governo parlano i fatti".

 

Letti i tanti commenti, il viceministro replica su Facebook, chiedendo maggiore serietà: "La citazione del ristorante è un esempio e non un attacco alla categoria, come strumentalmente qualcuno ha voluto far intendere. Dispiace constatare che, pur di attaccare il Governo, alcuni giornali non facciano altro che inventare e fomentare notizie inesistenti, assumendosi anche la responsabilità di generare conflitti sociali". Ma alle associazioni di categoria la precisazione non basta: "Parole irresponsabili e dannose" commenta Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare. "Un'ironia davvero incomprensibile", per Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.

LAURA CASTELLI

 

CASTELLI SMENTISCE "VIRGOLETTATI FALSI" SUI RISTORATORI

 (ANSA) - "Smentiamo categoricamente i virgolettati attributi al Vice Ministro Laura Castelli, riportati anche oggi da alcuni organi di stampa. "I ristoranti? Chiudano", "Pochi clienti, trovino un altro lavoro", "Non hanno più clienti? Allora cambino mestiere", "Siete in crisi? Cambiate lavoro". Sono alcuni dei virgolettati pubblicati totalmente falsi. Parole mai pronunciate dal Vice Ministro". Così, in una nota, l'Ufficio Stampa del Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

 

I RISTORATORI A CASTELLI: VOGLIAMO LA VITA DI PRIMA, NON CAMBIARE LAVORO. LA REPLICA: INSULTATA, MA VADO AVANTI

Da www.corriere.it

 

Non ci stanno. Sono in tanti, 50mila. Tra di loro anche nomi e volti noti, come Gianfranco Vissani, ma soprattutto gente che ama farsi riconoscere dai clienti. I ristoratori italiani hanno replicato alla viceministra all’Economia Laura Castelli che li ha invitati, in caso di chiusura, a cercare un nuovo lavoro. Le hanno mandato una lettera aperta in cui, sostanzialmente, la «bocciano».

LAURA CASTELLI

 

«Se si sbagliano i tempi ed i modi si fa danno. Per noi il commento del viceministro al servizio mandato in onda dal Tg2 è bocciato. Non siamo più disposti a scusare, a capire o giustificare. Siamo diventati intolleranti a questi scivoloni televisivi che mettono alla gogna mediatica un intero comparto».

 

Firmato i ristoratori italiani, quelli aderenti a numerose associazioni, da nord a sud dell’Italia (Treviso Imprese Unite, Ristoratori Milanesi, Associazione ristoratori valle Camonica e Associazione pubblici esercizi alta valle Camonica, Associazione ristoratori Gussago Franciacorta, Associazione Palazzolese Enogastronomica, Movimento impresa Lombardia Liguria Riparte, Ristoratori Emilia Romagna, Ristoratori Toscana, Futuro Ho.re.ca Pisa, RistorItalia, Horeca Ciociaria, Associazione Commercianti per Salerno, Movimento Impresa Puglia, A.I.O.S., ARTHoB).

 

CHIARA APPENDINO LAURA CASTELLI

Gli incassi che non coprono i costi

La difesa si affida anche ai numeri, quelli del Pil che i ristoranti producono. «Ci hanno dato dei pigri, dei rivoluzionari, multati e adesso anche degli incapaci. Tutti questi appellativi — si legge nella lettera — non appartengono alla nostra categoria che rappresenta una importante colonna economica italiana, pari al 13% del Pil». Quindi le richieste, quelle fatte e quelle che non faranno. «I ristoratori non hanno mai chiesto clienti al governo, hanno chiesto sostenibilità per le riaperture.

 

Molte attività, hanno riaperto con la consapevolezza di ricominciare in una situazione emergenziale, dove gli incassi non coprono i costi. Con il coraggio e lo spirito di sacrificio che sempre contraddistingue la nostra categoria abbiano scelto di voler continuare a regalare una serranda alzata in città, di voler essere vicini ai nostri collaboratori, per sopperire a uno stato che ha lascito nell’incertezza centinaia di migliaia di lavoratori del settore. Nonostante tutto — proseguono — troviamo la positività e la dignità di non mollare e tentare di preservare occupazione e conservare la tradizione enogastronomica, elemento trainante del Made in Italy.

PAOLA SEVERINO LAURA CASTELLI ENZO MOAVERO MILANESI

 

Abbiamo chiesto aiuti concreti e sufficienti a salvaguardare le nostre attività, disposti a farci carico di ulteriori indebitamenti non voluti e non previsti che toglieranno altri anni nostra volontà di crescita, sviluppo ed innovazione. Ci siamo solo ritrovati con un pacchetto di promesse su promesse ancora non mantenute. A tutto ciò cosa si aggiunge l’incapacità della comunicazione politica. Mai ci saremmo aspettati una dichiarazione del vice ministro Castelli totalmente fuori focus».

 

La vita pre-Covid

Per ritornare agli incassi precedenti occorre tornare alla vita precedente. E i ristoratori lo dicono in maniera chiara. «Da quando è cominciata l’era dell’impresa 4.0 — scrivono ancora — avete propinato alle aziende digitalizzazione, robotica, e-commerce, app tecnologiche, ecologia, monopattini, delivery e tanto altro, ma nulla di tutto questo rappresenta l’essenza dei principi fondamentali della ristorazione fatto di ospitalità, accoglienza e relazione. Ci volete vedere mangiare tutti davanti al pc in smartworking? Così siete liberi di ingabbiarci a casa e negli uffici e lasciare le città in balia del degrado e delle attività clandestine.

laura castelli

 

Senza lavoratori, senza studenti, senza turisti — avvertono i firmatari della lettera — migliaia di alberghi, musei e pubblici esercizi a breve abbasseranno le proprie serrande per non rialzarle più. Non sforzatevi ad analizzare il mercato che cambia nella domanda ed offerta, lo sappiamo fare bene anche noi. In questo momento non abbiamo bisogno di sentirci dire nulla di tutto questo, abbiamo bisogno che turismo e mobilità tornino a vivere nelle nostre vie. Abbiamo bisogno che portiate a termine le vostre promesse, poi parleremo se vorrete della ristorazione 4.0».

 

La viceministra: io insultata, ma vado avanti

Anche la viceministra è tornata sull’argomento con un post su Facebook , in cui ha pubblicato anche alcuni degli insulti e delle minacce ricevute via social. «Da ieri ricevo questo genere di insulti, che lascio giudicare a voi. Un attacco, senza precedenti, alimentato da una campagna di disinformazione montata ad arte da quella parte di opposizione che racconta di voler collaborare, ma preferisce falsificare le mie parole, piuttosto che favorire un dibattito positivo di confronto economico e politico su un tema estremamente importante come quello del sostegno alle imprese che si vogliono innovare, cosa di cui ho realmente parlato.

laura castelli by gian boy

 

Questo becero modo di interpretare la politica fa molto più male al Paese, generando tensioni sociali, di quanto faccia male a me e alle persone che mi stanno accanto». Uno sfogo che si allarga, poi, dal caso specifico fino all’Europa. «Dispiace, però, vedere che per qualche like, o per qualche click in più, ci sia invece chi è disposto a tutto questo. Media e opposizioni, soprattutto in questo preciso momento storico, hanno un ruolo estremamente importante.

 

Per questo, da parte di tutti, serve maggiore responsabilità e coesione, nel rispetto della corretta dialettica politica. Non ci fermiamo certo a causa di questi attacchi, sono altri i problemi del nostro Paese. C’è una trattativa fondamentale in Europa, che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta portando avanti per tutti noi, su cui dobbiamo raggiungere il risultato auspicato, e ci sono i problemi degli italiani da continuare a risolvere, senza lasciare nessuno indietro. Andiamo avanti».

 

 

laura castelli 4laura castelli 5giancarlo giorgetti laura castellilaura castelli

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...