DI BATTISTA IS BACK – “ORA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI. NO AL LIBERISMO, SÌ ALLE NAZIONALIZZAZIONI” – IL MANIFESTO DI ‘DIBBA’ PER DIVENTARE IL NUOVO CAPO POLITICO M5S: “NON VOGLIO POLTRONE. STO LAVORANDO AD UNA PROPOSTA, CON UN GRUPPO DI PERSONE VALIDE - VA COSTRUITA L'ECONOMIA DEL SERVIZIO, NON QUELLA DEL POSSESSO. LA CORRUZIONE DEL XXI SECOLO È QUELLA DELLE CONSULENZE. NON DELLE MAZZETTE…"

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Claudio Bozza per corriere.it

 

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M5S, «Dibba» scende in campo per il dopo Di Maio. Il Movimento, dopo il trionfo alle elezioni politiche del 2018 (primo partito con il 32%), è ai minimi storici nei sondaggi, che lo attestano di poco sopra il 13%. Un quadro talmente drammatico da spingere alle dimissioni Luigi Di Maio, capo politico e ministro degli Esteri. Il timone del Movimento è adesso in mano al reggente Vito Crimi. Ma Alessandro Di Battista, leader dell’ala movimentista dei”duri e puri”, dopo giorni di indiscrezioni sulla sua corsa come nuovo leader, oggi ha rotto a sorpresa gli indugi via social network.

 

Un vero e proprio manifesto politico, lanciato sulla strada di ritorno in Italia dall’Iran (qui l’articolo che racconta la partenza per la delusione dopo la svolta governista del M5S con il Pd), dove l’ex deputato ha fatto un lungo viaggio. «Sono uscito dal “Palazzo” perché non mi ha mai affascinato molto.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA IN IRAN ALESSANDRO DI BATTISTA IN IRAN

Ho vissuto due anni intensi. Belli e tragici per vicende personali. Mi sono ricaricato e soprattutto ho studiato politica e politica internazionale — scrive «Dibba» —. Ho visto ancora una volta gli effetti nefasti del liberismo, del primato della finanza sulla politica, dell’Europa debole ed eticamente corrotta. Io ho voglia di dare una mano. Non chiederò nessuna poltrona. Dirò la mia».

ALESSANDRO DI BATTISTA IN IRAN ALESSANDRO DI BATTISTA IN IRAN

 

 

Di Battista, che sarebbe pronto a correre per la leadership a fianco della sindaca di Torino Chiara Appendino, svela poi apertamente la sua strategia: «Sto lavorando con un gruppo di persone valide a una proposta. Solo idee, progetti, proposte. Il nostro unico futuro — spiega rispondendo ad una attivista pentastellata —: è la terza via. Ma non si può banalizzare tale concetto parlando esclusivamente della collocazione del Movimento alle elezioni. Le elezioni sono il mezzo non il fine».

 

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Dibba spiega poi di aver chiaro il percorso in testa: «Va rafforzato lo Stato sociale. La parola nazionalizzazione deve tornare ad essere una parola bella. Va costruito un multiculturalismo sempre più forte in politica estera. Vanno prese posizioni scomode anche se non convengono. Va costruita l’economia del servizio e non quella del possesso». E poi l’affondo: Va fatta questa c... di legge sul conflitto di interessi. E occorre farla durissima. E’ il solo modo per debellare la corruzione del XXI secolo. Ovvero quella delle consulenza. Non delle mazzette».

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