franco gabrielli elisabetta belloni marco mancini

UN BEL SERVIZIETTO AI SERVIZI - DOPO IL SILURAMENTO DI MARCO MANCINI, ELISABETTA BELLONI RIMETTE IN RIGA LE BARBA FINTE: “NON VOGLIO PIÙ AVERE CASI DI FUNZIONARI E SEMPLICI AGENTI CHE PARLANO CON I POLITICI, COLTIVANO RELAZIONI PUBBLICHE” - LA LEGGE SULL'INTELLIGENCE CONTIENE MOLTE LIMITAZIONI PER GLI 007 MA NULLA DICE SU QUESTO TIPO DI RAPPORTI. UNA LACUNA CHE GABRIELLI VUOLE COLMARE CON UNA DIRETTIVA CHE FISSA LE REGOLE: OBBLIGO DI RICHIEDERE UN'AUTORIZZAZIONE SCRITTA AL CAPO DELL'AGENZIA DI APPARTENENZA, OPPURE AL VERTICE DEL DIS…

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

marco mancini

Le regole sono le stesse imposte quando era segretario generale della Farnesina. Elisabetta Belloni, 62 anni, prima donna a guidare i servizi segreti italiani, le ha chiarite sin dai primi giorni del suo insediamento al Dis, il Dipartimento informazione e sicurezza, avvenuto il 12 maggio scorso: «Non voglio più avere casi di funzionari e semplici agenti che parlano con i politici, coltivano relazioni pubbliche. Il nostro obiettivo è soltanto uno: lavorare in silenzio valorizzando esclusivamente i risultati operativi». Se questa è stata la premessa, il pensionamento anticipato di Marco Mancini, lo 007 certamente più chiacchierato degli ultimi anni, ha mostrato come dalle parole si sia passati ai fatti. E il messaggio a tutti gli altri è stato inviato.

 

marco mancini e matteo renzi

Raccontano che non ci sia stata alcuna trattativa tra Belloni e Mancini. Peraltro la strada era già stata spianata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Franco Gabrielli che dopo aver concordato con il premier Mario Draghi il licenziamento dell' ex capo del Dis Gennaro Vecchione, aveva inserito nella lista delle uscite proprio il caporeparto finito al centro delle cronache per essere stato filmato durante un incontro con il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un autogrill nel dicembre scorso.

 

Quel filmato è stato poi trasmesso da Report su Rai3, diventando un caso politico. E così sarebbe toccato al capo del personale comunicare a Mancini che c' erano soltanto due opzioni: tornare nella pubblica amministrazione (lui è un carabiniere), oppure andare in pensione. Ieri è arrivata la firma: smaltimento ferie e da luglio Mancini sarà pensionato. Probabilmente pronto a un incarico nel settore privato.

 

ELISABETTA BELLONI

Del resto la linea di Belloni è quella di curare l' organizzazione e l' operatività dei Servizi in squadra con il capo dell' Aise Gianni Caravelli e quello dell' Aisi Mario Parente. Sono amici di vecchia data, hanno già lavorato insieme quando lei era alla Farnesina, si vedono almeno una volta alla settimana proprio per pianificare il lavoro e la strategia. Lei lo ripete ogni volta: «Dobbiamo mostrare capacità ed essere trasparenti. Ma nello stesso tempo invisibili. Agiamo senza clamore. Guardiamo al futuro e alle sfide che ci aspettano, consapevoli che non saranno affatto semplici. Dunque non dobbiamo mai mostrarci indeboliti».

elisabetta belloni

 

La prima riguarda le nomine dei vicedirettori in scadenza a fine mese. Negli altri settori Draghi ha deciso in maniera autonoma, scegliendo personalmente i vertici di Ferrovie e Cassa Depositi e prestiti ed è prevedibile che anche in questo caso si consulterà esclusivamente con Gabrielli e Belloni prima di procedere.

 

La gestione dei soldi del Recovery Fund, la cybersicurezza, ma anche la questione libica, i rapporti con Paesi potenzialmente ostili, il controspionaggio sono le emergenze da affrontare. «L' importante - è la linea di Belloni - è farlo stando lontani da polemiche e imbarazzi, imponendo la massima riservatezza agli operativi e anche a chi lavora negli uffici». Evitando soprattutto gli incontri con i politici a i parlamentari, a meno che non ci siano reali ragioni di servizio.

 

gabrielli

La legge sull' intelligence contiene numerose limitazioni per gli 007 ma nulla dice su questo tipo di rapporti. Una lacuna che Gabrielli si è già impegnato a colmare con una direttiva che fissa le regole. La principale prevede l' obbligo - per questo tipo di appuntamenti - di richiedere un' autorizzazione scritta al capo dell' agenzia di appartenenza, oppure al vertice di Dis. Belloni la sta già applicando. «Parliamo nei briefing - ripete - quando si è fuori meglio stare zitti». Sconsigliati anche i convegni, gli eventi, le cene e le feste. «Non sarà un caso se i servizi sono segreti», dice con un sorriso tutt' altro che divertito.

franco gabrielli foto di bacco

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….