Berlusconi non si presenterà davanti ai pm di Milano che gli hanno recapitato un invito a comparire per il prossimo fine settimana accusandolo di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby: guadagnerebbe il tempo necessario per mettere a punto la strategia processuale - I legali del premier continuano a ritenere che la competenza per i fatti oggetto delle contestazioni non sia della Procura di Milano....

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La Stampa.it

Silvio Berlusconi non si presenterà davanti ai pm di Milano che gli hanno recapitato un invito a comparire per il prossimo fine settimana accusandolo di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby.

BerlusconiBerlusconi Ghedini - Nonleggerlo

Sarebbe questo l\'orientamento che sta maturando tra i legali del premier dopo l\'incontro ad Arcore di ieri pomeriggio. Anche se la versione ufficiale di questa mattina era ancora «non abbiamo deciso», non è escluso, questa una delle ipotesi al vaglio della difesa, che venga eccepito un legittimo impedimento per il 21, il 22 e il 23 gennaio, le date indicate nella convocazione dei magistrati.

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In questo modo, pare di capire, si guadagnerebbe il tempo necessario per mettere a punto la strategia processuale: il fascicolo, è la tesi dei legali del Presidente del Consiglio, in primo luogo avrebbe dovuto essere trasmesso subito, o comunque entro 15 giorni dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati al Tribunale dei Ministri, senza nemmeno effettuare alcuna attività di indagine come invece è stato fatto con le perquisizioni dell\'altro ieri. I legali del premier, dunque, continuano a ritenere che la competenza per i fatti oggetto delle contestazioni non sia della Procura di Milano.

Intanto dai tabulati telefonici acquisiti dai magistrati della Procura di Milano che indagano sul caso Ruby risulterebbe che la ragazza sarebbe stata ad Arcore 8 volte e non 3 come lei aveva raccontato. A tracciare le telefonate che dimostrerebbero il soggiorno ripetuto più volte, e nei primi tempi anche in tempi piuttosto ravvicinati, gli specialisti del servizio centrale operativo della polizia. La relazione con questi dati che sembrano smentire decisamente le dichiarazioni della giovane marocchina sarebbero stati consegnati ai magistrati il 9 dicembre scorso.

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Dalle verifiche effettuate dallo Sco risulterebbe che Ruby sia stata più volte nell\'abitazione del premier a partire dal 14 febbraio dello scorso anno (come lei stessa ha dichiarato), alla notte tra il primo e il 2 maggio. Poi il 27 maggio finì in Questura. Intere notti, oppure via all\'alba al termine dei festini. Secondo quanto pubblicato dai quotidiani, oltre il 14 febbraio e l\'1-2 maggio, le altre date delle visite ad Arcore sarebbero state le notti tra 20-21 e 27-28 febbraio; il 9 marzo; le notti tra 4-5 e 24-25 aprile e il 26 aprile.

RUBYRUBY COL FIDANZATO

Intanto resta alta la polemica politica. Mentre il Pdl fa quadrato attorno a Berlusconi (che ieri ha accusato i magistrati di Milano di voler gettare «fango» su di lui tramite un «teorema»), interviene anche l\'Associazione nazionale magistrati. Secondo il presidente Luca Palamara «la magistratura applica la legge senza partigianeria, dal 1992 ad oggi la sua azione viene ancora messa in discussione».

«È importante essere tutti testimoni di legalità - spiega - bisogna uscire da una logica dello scontro tra politica e magistratura che non porta da nessuna parte». Secondo il presidente dell\'Anm si rischia infatti «di creare nella nostra società un blocco o un corto circuito. In politica c\'è una maggioranza e un\'opposizione, la magistratura invece ha solo il compito di far rispettare la legge».

 

 

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