giovanni tria

BOIA DEF – TRIA IN AUDIZIONE ALLE COMMISSIONI BILANCIO CONFERMA L’AUMENTO DELL’IVA “IN ATTESA DI MISURE ALTERNATIVE”. CHE PERÒ, SALVO DEFICIT AL 3,4%, NON CI SONO. DI MAIO FA FINTA DI NIENTE: "FINCHÉ IL M5S SARÀ AL GOVERNO, NESSUN AUMENTO DELL'IVA" – PER TRIA “LA PREVISIONE DI CRESCITA PER IL 2019 È EQUILIBRATA, IL GOVERNO NON HA PECCATO DI OTTIMISMO”. MA LA STIMA DELL’ESECUTIVO ERA ALL’1% E ORA SIAMO ALLO 0,2 SCARSO…

1 – VIENE GIÙ UN’IVA DI DIO - COME HA SCRITTO DAGOSPIA, ORMAI È IMPOSSIBILE EVITARE L’AUMENTO DELL’IVA, E TUTTI SI RASSEGNANO - MA SE ANDASSE MENO PEGGIO DEL PREVISTO? SECONDO L’ISTAT L’INTRODUZIONE DELLE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA AVREBBERO UN EFFETTO DEPRESSIVO LIMITATO ALLO 0,2% - E ANCHE CONFINDUSTRIA (ADDIRITTURA) APRE A UN AUMENTO SELETTIVO: “POTREBBE AVERE IL SUO PERCHÉ”

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/viene-giu-rsquo-iva-dio-come-ha-scritto-dagospia-ormai-201295.htm

 

GIOVANNI TRIA

2 – DAGONOTA - FERMI TUTTI! L'AUMENTO IVA NON SOLO CI SARÀ, MA È FONDAMENTALE PER TENERE IN PIEDI LE SPARATE DEL GOVERNO

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagonota-fermi-tutti-39-aumento-iva-non-solo-ci-sara-ma-201247.htm

 

3 – DI MAIO: "CON M5S AL GOVERNO NESSUN AUMENTO DELL'IVA"

Da www.tgcom24.mediaset.it

 

"Finché il Movimento 5 stelle sarà al governo non ci sarà alcun aumento dell'Iva, deve essere chiaro". Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio, sottolineando che "l'obiettivo è quello di ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Serve la volontà politica e noi ce l'abbiamo. Mi auguro che l'abbiano anche gli altri, fermo restando che ci sono già soluzioni sul tavolo volte ad evitare un aumento".

 

4 – DEF, TRIA IN AUDIZIONE: "AUMENTO IVA CONFERMATO IN ATTESA DI ALTERNATIVE"

GIOVANNI TRIA

Da www.repubblica.it

 

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, difende in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato il Documento di economia e finanza del governo e le iniziative per la crescita. Intanto, però, conferma quanto messo nero su bianco dal Def: l'aumento dell'Iva da circa 23 miliardi legato alle clausole di salvaguardia per il 2020, per il momento, resta lì.

 

MARIO DRAGHI E GIOVANNI TRIA

"La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative", la formula con la quale il ministro descrive il quadro. Una missione difficile, quella di trovare altre risorse, anche perché - come ha confermato l'Ufficio parlamentare di bilancio - la prossima Manovra partirà già da 25 miliardi di impegni, se si vorranno sterilizzare la clausole. Intanto, "lo scenario tendenziale (del Def, ndr) incorpora gli incrementi dell'Iva e delle accise dal 2020-2021".

 

La partita dell'Iva

Rispondendo alle domande dei parlamentari, Tria ha aggiunto: "Confermo quello che è scritto nel Def: valuteremo misure alternative" all'aumento dell'Iva ma "è inutile pensare che le misure alternative si possano definire oggi". E ha ancora precisato: "Nel Def viene affermato che tutto ciò che verrà fatto dovrà confermare la compatibilità degli obiettivi di bilancio e questo è molto importante ribadirlo".

GIUSEPPE CONTE E GIOVANNI TRIA

 

Confermata anche la vaga intenzione di una tassa piatta: "La legge di Bilancio per il prossimo anno continuerà il processo di riforma dell'imposta sui redditi, la cosiddetta flat tax, e di generale sistemazione del sistema fiscale per alleggerire il carico sui ceti medi".

 

La crescita e i conti pubblici

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria

"Le tendenze dei primi due mesi mostrano dati incoraggianti, la produzione ha invertito il trend negativo e ha segnato due incrementi rilevanti a gennaio e febbraio con l'indice destagionalizzato superiore dell'1,3% al livello medio del periodo precedente", ha ricordato Tria ripercorrendo i dati Istat. "Segnali positivi arrivano anche dall'indice del settore terziario. Tutti elementi che lasciano ritenere che la previsione di crescita per il 2019 sia equilibrata e conferma in tal senso è arrivata ieri dall'Efficio parlamentare di bilancio che ha validato il quadro programmatico". Secondo Tria, insomma, il governo "non ha affatto peccato di eccessivo ottimismo come alcuni sostengono".

 

matteo salvini giovanni tria 2

"La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative". Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, dove ha confermato che "lo scenario tendenziale (del Def, ndr) incorpora gli incrementi dell'Iva e delle accise dal 2020-2021".

giovanni tria 5

 

Tria si è detto convinto che i rendimenti dei titoli di Stato italiani siano ancora troppo alti per i nostri fondamentali, ma per far scendere lo spread "saranno importanti i piani del governo e l'incisività delle riforme, ma anche gli orientamenti che il Parlamento avrà sul Bilancio".

giovanni tria

 

Incalzato sulla traiettoria del debito, Tria ha assicurato: "Quello che noi delineiamo nel Def è un percorso di previsioni e obiettivi che comporta la piena sostenibilità del debito e del rapporto debito-Pil, non c'è una sua crescita esplosiva ma la sua riduzione". Quanto ai tagli automatici da 2 miliardi scattati per non far deragliare i conti pubblici, in accordo con la Ue, che prevedono anche una sforbiciata da 300 milioni al trasporto pubblico locale ha spiegato che "bisognerà fare qualche intervento in sede di assestamento di bilancio, ci sono risparmi di spesa sul pagamento degli interessi dello spread, penso che si potrà intervenire".

 

Sugli attesi decreto crescita e sblocca cantieri, infine, "sono in fase di approvazione" dopo il via libera salvo intese del cdm. "Si stanno chiudendo tutte le bollinature".

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO