A BRUXELLES GIRA UNA DOMANDA: SARÀ CONFERMATA LA RAPPRESENTANTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN ITALIA? PARE DI NO - BEATRICE COVASSI SCADE A METÀ APRILE, MA FONTI COMUNITARIE LAMENTANO CHE SI SAREBBE FATTA NOTARE PER UN ECCESSO DI APPASSIONATO E COMPETENTE PROTAGONISMO, CHE SAREBBE SPETTATO A FIGURE CON UN MANDATO (E BENEFIT DI SERVIZIO) DIVERSI...

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Michele Arnese per www.startmag.it

 

Sarà confermato o no il capo della rappresentanza della Commissione europea in Italia?

È la domanda che circola da giorni nei palazzi europei e che sta rimbalzando a Roma.

Beatrice Covassi scade a metà aprile: è capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea dal 16 aprile 2016.

 

“Il suo ruolo consiste nel rappresentare la Commissione europea e il Presidente Jean-Claude Juncker in Italia, interfacciandosi con le Istituzioni, nazionali e regionali, gli stakeholder, i media e i cittadini”, si legge sul sito della Commissione europea.

 

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Covassi, laureata con lode alla Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze con una tesi sul diritto amministrativo comparato e dell’Unione europea, dal 2010 al 2014 ha coperto la carica di Primo Consigliere presso la delegazione dell’UE negli Stati Uniti a Washington DC, dove era responsabile dell’allora nuovissimo portafoglio economia digitale e cybersicurezza transatlantica, si legge sul curriculum: “In questa veste ha coordinato le attività dirette alla governance di Internet, alla cybersicurezza e alla tutela della vita privata in rete, compreso il coordinamento politico con gli Stati membri dell’UE.

 

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Sin dal 2000 Beatrice Covassi ha ricoperto diverse cariche presso la Commissione europea a Bruxelles e a Lussemburgo volte principalmente alla promozione dello sviluppo del mercato unico digitale. In particolare, ha svolto la funzione di assistente alle politiche della direzione delle comunicazioni elettroniche nel periodo dell’apertura del mercato delle telecomunicazioni sfociato nella nascita di nuovi servizi, nell’abbassamento dei prezzi al consumo e nella creazione di posti di lavoro in tutta Europa. Covassi ha inoltre presieduto il gruppo incaricato del passaggio al digitale ed è stata capo unità aggiunto delle unità strategiche per l’agenda digitale europea e per l’economia basata sui dati”.

 

Il suo ultimo incarico “l’ha vista alla guida dello sviluppo di politiche in materia di dati aperti e di un partenariato pubblico-privato sui big data. Oltre all’italiano, la sua lingua madre, Beatrice Covassi parla correntemente anche inglese, francese, portoghese e spagnolo”, è scritto sul suo cv.

 

Alla domanda iniziale – sarà confermato o no il capo della rappresentanza della Commissione europea in Italia? – fonti europee rispondono no. E’ così?

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Diverse le ragioni alla base della mancata, eventuale, riconferma di Covassi.

Fonti bruxellesi convergenti dicono: Covassi si è fatta notare talvolta per un eccesso di appassionato e competente protagonismo, sovente anche in occasioni in cui doveva semplicemente affiancare membri della Commissione europea in Italia a colloquio con istituzioni e ministri.

 

Tra l’altro si lasciava a volte chiamare “ambasciatrice” (come si può vedere anche sul sito della Camera in occasione di una recente audizione), il che negli ambienti europei ha suscitato quanto meno una certa sorpresa. Uno status – quello di ambasciatore – che prevede attività e benefit di servizio differenti rispetto a quelli che spettano al capo della rappresentanza della Commissione europea in Italia, come sarebbe emerso da alcune verifiche interne.

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