vecchione conte

CAMERE CON SERVIZI - GIRA E RIGIRA QUANDO SI PARLA DI GIUSEPPE CONTE CI SONO SEMPRE DI MEZZO GLI 007 - NEL NUOVO LIBRO DI BRUNO VESPA LA RIVELAZIONE SULL'AGENTE DELL'INTELLIGENCE CHE TENTÒ DI CONVINCERE LORENZO CESA, APPENA PERQUISITO DALLA DDA DI CATANZARO, A FAVORIRE LA NASCITA DEL CONTE-TER: "QUESTA COSA SI RISOLVE, MA CERCA DI COMPORTARTI CON SAGGEZZA" - LE ACCUSE DI MASSIMO GIANNINI A CONTE E VECCHIONE, IL CAPO DI GABINETTO DELL'AISE ALL'INCONTRO CON LUCA DI DONNA, IL RUOLO DI MARCO MANCINI, LE RIVELAZIONI DI BENOTTI SU ARCURI E LA SPIFFERATA DAI SERVIZI…

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/tutti-uomini-quot-giuseppi-quot-massimo-giannini-ldquo-258307.htm

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/come-riuscira-franco-gabrielli-autorita-delegata-289083.htm

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ci-mancava-spy-story-dietro-mancata-nascita-conte-ter-libro-289017.htm

 

Claudio Antonelli per "la Verità"

 

giuseppe conte gennaro vecchione

Il libro di Bruno Vespa (Perché Mussolini rovinò l'Italia e come Draghi la sta risanando) fa emergere un altro fantasma del Conte ter e del probabile uso dei servizi e delle agenzie di intelligence per stringere nuove alleanze dentro e fuori il Parlamento. A sottolineare la paginetta è un articolo di Antonio Polito pubblicato, o meglio imboscato, dal Corriere della Sera. Nelle poche righe si racconta la vicenda giudiziaria di Lorenzo Cesa, già deputato ed europarlamentare dell'Udc. Il centrista decise di dire no alle offerte di Conte, motivando il diniego in un modo molto semplice. Niente supporto, senza prima aprire una crisi di governo.

 

lorenzo cesa

«Cinque giorni dopo», si legge nel testo, «uomini della Dda di Catanzaro coordinati dal procuratore Nicola Gratteri perquisiscono l'abitazione romana di Cesa contestando l'accusa di associazione per delinquere». Fatto fin qui pubblico e avvenuto il 21 gennaio. Fatto di cui lo stesso Gratteri parla in almeno due interviste, spiegando che le tempistiche sono state dettate da esigenze investigative e che comunque lo stesso Cesa aveva già pubblicamente fatto sapere di non voler sostenere un eventuale Conte ter. Come dire, nessuna interferenza politica. Il fatto nuovo è però riportato poche righe sotto.

 

intervento di massimo giannini (1)

«Subito dopo la perquisizione, il segretario dell'Udc riceve la visita di un agente dei servizi che conosceva da tempo che gli avrebbe detto più o meno: non preoccuparti, questa cosa si risolve, ma cerca di comportarti con saggezza». L'articoletto esplosivo ieri non ha suscitato reazioni. Cesa non ha replicato. Silenzio anche da parte di Conte. Eppure il direttore della Stampa, Massimo Giannini, aveva dedicato a metà gennaio un dettagliato articolo di accusa contro l'allora premier. Si descriveva un probabile utilizzo di alcuni generali della Gdf e di rappresentanti delle agenzie di intelligence per perorare la causa del terzo mandato.

 

FRANCO GABRIELLI

Palazzo Chigi smentì seccamente. Negando qualunque tipo di fondatezza. Giannini incassò facendo capire che sapeva altre cose e poi il mese successivo, il 13 per la precisione, a ricevere la campanella di Palazzo Chigi è ufficialmente Mario Draghi. Segue la nomina di Franco Gabrielli a sottosegretario con delega all'intelligence e a metà maggio il cambio di passo drastico al vertice del Dis, dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Gennaro Vecchione, uomo di fiducia di Conte, viene sostituito da Elisabetta Belloni.

conte vecchione

 

Con il trascorrere dei mesi da diverse inchieste giudiziarie o giornalistiche emergono pezzetti di notizie che ogni volta riportano a quell'editoriale di Giannini. Uomini vicini a Conte e Vecchione spuntano con costanza. Nell'inchiesta sulle presunte influenze di Luca Di Donna, ex partner di studio di Conte, è emerso il nome dell'allora capo di gabinetto dell'Aise, il generale Enrico Tedeschi.

 

LUCA DI DONNA

Presente insieme a un suo sottoposto a un incontro con un broker di mascherine cinesi. In un'altra inchiesta che riguarda Mario Benotti , mascherine cinesi e i rapporti con l'ex commissario Domenico Arcuri, è lo stesso Benotti a evocare i servizi quando afferma di avere avuto alert su possibili inchieste. La pax draghiana che ha sistemato con molta moral suasion anche la tensione che si era creata tra Lega e Fratelli d'Italia all'interno del Copasir ha avuto un effetto diretto anche su un'altra figura storica del Dis. Marco Mancini, celebre ai tempi di Pollari, è stato accompagnato alla porta dal neo direttore Belloni all'indomani di una inchiesta di Report che ha svelato un incontro tra lo 007 e il senatore Matteo Renzi.

 

marco mancini

Un elemento che porta a unire i puntini e spiega quanto sia stata importante la delega ai servizi per l'intera durata del governo Conte e quanto impegno abbia messo Renzi nel far cadere l'esponente grillino. La notizia di Cesa non smentita è l'ultimo tassello. Almeno per ora. Per dire come il comparto sia con le orecchie alzate.

 

Le fibrillazioni ieri sono derivate da un articolo pubblicato da Dagospia. Il sito ha riportato un comma finito in Gazzetta lo scorso 5 novembre lasciando intendere l'intenzione di Gabrielli di anticipare i pensionamenti per introdurre nuove leve. La notizia non appare fondata. Ma serve a misurare il polso. Comprensibile, quindi, che il governo Draghi voglia intervenire in modo selettivo con il bisturi, così come il nuovo presidente del Copasir abbia spiegato alla Verità in una intervista che il comitato si occupa di governo e di agenzie, non dei parlamentari.

 

giuseppe conte gennaro vecchione

Sarebbe però interessante fare luce su quanto fatto da Conte per prorogare e nominare dirigenti. Lo stesso Mancini è stato in predicato di diventare vice di Vecchione. Bisognerebbe anche fare chiarezza su tutte le scelte attuate in contrasto con la legge statutaria del comparto. A chi tocca? Forse al Parlamento. Più che al Copasir. Per i motivi scritti sopra scritti.

 

GIOVANNI CARAVELLI

L'altroieri è stato audito dal Comitato il direttore dell'Aise, Giovanni Caravelli, su temi come Etiopia, sicurezza energetica e difesa europea. Sul tavolo sono finite anche domande sulle trasferte retribuite di Renzi all'estero. Tema non certo di competenza dell'Aise. Risultato? I giornali ci hanno titolato. Ma così il tema finisce nel nulla. Per questo e pure per i fantasmi del Conte ter sarebbe opportuno che il Parlamento dicesse la sua e chiedesse a chi di dovere.

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…