angela merkel greta thunberg

CHE CLIMA INFAME, ANGELONA! – LA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA ACCOGLIE IL RICORSO DI “FRIDAYS FOR FUTURE” E BOCCIA LA LEGGE DELLA MERKEL PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE: SE FINO AL 2030 IL PACCHETTO STABILISCE QUANTI GAS SERRA I SINGOLI SETTORI POSSONO EMETTERE, DOPO QUELLA DATA NON C'È NESSUNA INDICAZIONE PER RAGGIUNGERE LA NEUTRALITÀ ENTRO IL 2050 – LA PASSA AL GOVERNO, MA GIÀ ALLA PRIMA PIANIFICAZIONE SI ERA ARRIVATI NON SENZA COMPROMESSI TRA…

Uski Audino per “la Stampa”

 

GRETA THUNBERG ANGELA MERKEL

La corte costituzionale tedesca torna in campo. Questa volta lo fa sostenendo il ricorso dei ragazzi di Fridays for future e di diverse associazioni ambientaliste e dichiarando parzialmente incostituzionale la prima legge per la protezione del clima in Germania, varata a fine 2019, al culmine di un anno di manifestazioni-fiume sotto il segno di Greta Thunberg. Sembra un paradosso, ma non lo è.

 

Greta Thunberg

La legge tedesca sulla protezione del clima, progenitrice del Green Deal della Commissione Ue, è stata salutata come un passo avanti nella protezione dell' ambiente perché prevede una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e la neutralità climatica entro il 2050. Ma se fino al 2030 il pacchetto sul clima stabilisce quanti gas serra i singoli settori possono emettere per raggiungere gli obiettivi - nell' energia, nei trasporti, nella riqualificazione energetica degli edifici, in agricoltura - dopo quella data non c' è nessuna indicazione.

MERKEL E SCHOLZ ANNUNCIANO IL PACCHETTO CLIMA

 

Come si arriva alla neutralità entro il 2050? Nulla è scritto o previsto. Questo significa, ha sostenuto la Corte federale di Karlsruhe, che rispettare gli obiettivi sul riscaldamento globale concordati a Parigi entro il 2050 potrebbe diventare più impegnativo perché il tempo si riduce.

 

Dopo il 2030 gli obblighi diventerebbero più urgenti e a breve termine, andando a colpire la libertà «delle persone che vivono in quel momento», alias i giovani di oggi. «Il legislatore avrebbe quindi dovuto prendere precauzioni per mitigare questi alti oneri al fine di preservare le libertà fondamentali», ha dichiarato la Corte costituzionale. «Le disposizioni di legge» per la riduzione delle emissioni dal 2031 in poi «non sono sufficienti», dicono i giudici, e per questo «il legislatore è obbligato a regolare più dettagliatamente l' aggiornamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra per i periodi successivi al 2030 entro il 31 dicembre 2022».

 

manifestanti fridays for future a berlino 2

Dunque la palla ora passa al governo, che dovrà tornare a metter mano alla legge e specificare i suoi obiettivi.

La pianificazione fino al 2030 del resto era stato già il frutto di un compromesso politico. L' unione di Cdu-Csu non voleva parlare di piani, mentre il ministero dell' Ambiente a guida socialdemocratica avrebbe voluto dettagliare fino al 2050.

Ci si era fermati a metà strada.

 

angela merkel

La legge sul clima è un primo passo, aveva ripetuto più volte Angela Merkel, difendendo la legge dalle critiche di allora. Ma un passo in una crisi come quella climatica non è sufficiente, è necessario un percorso. Questo è il senso della sentenza di ieri, che chiede di tutelare i diritti delle nuove generazioni, così come di quelle esistenti. «Come leader politici, abbiamo il compito di non pensare solo in cicli a breve termine, ma di garantire i diritti fondamentali a lungo termine», ha commentato la candidata alla cancelleria dei Verdi Annalena Baerbock.

 

milano corteo per l'ambiente fridaysforfuture 26

Esultanza per la decisione di Karlsruhe è arrivata dalle associazioni ambientaliste che avevano firmato i ricorsi: Greenpeace, Germanwatch, Bund, Deutsche Umwelthilfe e Fridays for Future. «La corte costituzionale ha dato alla politica uno schiaffo sonoro» ha detto l' avvocato querelante Felix Eckart. La deputata verde Franziska Brantner chiama in causa «la fiacca politica del governo sul clima che lede la libertà dei giovani». «Per l' economia non sono buone notizie», commenta in tutt' altro tono un editoriale del quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung.

 

angela merkel

«Quanto è sensato fissare ora degli obiettivi per il 2037 o per il 2049?» si chiede. L' associazione dell' industria tedesca, la Bdi, è più cauta: «La politica deve porre degli obiettivi per la CO2 a lungo termine. Ma gli obiettivi politici fondamentali devono essere definiti dal legislatore, non dai tribunali».

manifestanti fridays for future a berlino 1milano corteo per l'ambiente fridaysforfuture 22merkelroma corteo per l'ambiente fridaysforfuture 12greta thunberg 3GRETA THUNBERG DAVID SASSOLImilano corteo per l'ambiente fridaysforfuture 5greta thunberg e papa francescogreta thunberg 2greta thunberg 1manifestanti fridays for future a berlino 3angela merkel incazzataangela merkel greta thunbergangela merkel

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….