michele serra mario draghi

CHE DRAGHI E': SINISTRA, DESTRA O CENTRO-TAVOLA? – PER MICHELE SERRA, MARIOPIO "NON È DI SINISTRA”. E I LETTORI DEL "VENERDÌ" SI INFIAMMANO – “CERTO DRAGHI NON È UN RIVOLUZIONARIO ALLA BERTINOTTI O ALLA FASSINA, MA MI PARE CHE MOLTI PROVVEDIMENTI CHE HA PRESO DIMOSTRINO UNA GRANDE SENSIBILITÀ SOCIALE. COSA SIGNIFICA CHE LA SINISTRA DEVE DARE SPERANZE DI CAMBIAMENTO MAGARI CAMBIANDO IL MODO DI PRODUZIONE? CHE VUOL DIRE? TI SEI CONVERTITO ALLA RIVOLUZIONE LENINISTA?” - LA RISPOSTA

michele serra

1 - SERRA: ‘’DRAGHI NON C'ENTRA NIENTE CON LA SINISTRA’’ – SI RISCALDA UN LETTORE DEL “VENERDÌ”:  “TU DICHIARI CHE DRAGHI SAREBBE IDEALE PER UN CENTRO-DESTRA FINALMENTE CIVILIZZATO. MA ALLORA, CHI SAREBBE ADATTO AL CENTROSINISTRA, CHE GUEVARA, ALLENDE, BERTINOTTI, BERSANI, ZINGARETTI, BETTINI, PROVENZANO, OPPURE ADDIRITTURA GIUSEPPE CONTE? QUALE ELEZIONE PUOI MAI PENSARE DI VINCERE CON PERSONE (TUTTE RISPETTABILISSIME, PER CARITÀ!) COSÌ? – LA REPLICA DI SERRA…

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/serra-lsquo-rsquo-draghi-nbsp-non-39-entra-nbsp-niente-280507.htm

 

2  - DRAGHI NON È DI SINISTRA: SECONDA PUNTATA

Dal “Venerdì di Repubblica”

mario draghi in conferenza stampa 1

 

 

Caro Michele, certo Draghi non è un rivoluzionario alla Bertinotti o alla Fassina, ma mi pare che molti provvedimenti che ha preso dimostrino una grande sensibilità sociale.

 

Ne cito alcuni: assegno unico per i figli, accoglienza per gli immigrati, liberalizzazione dei brevetti sui vaccini, tassazione sulle multinazionali, nuova legge contro le delocalizzazioni, attenzione verso gli infortuni del lavoro.

CARLO AZEGLIO CIAMPI E MARIO DRAGHI

 

Mi pare possano considerarsi indice di un sano riformismo di sinistra. Cosa significa che la sinistra, come hai scritto rispondendo al lettore Trotta, deve dare speranze di cambiamento magari cambiando il modo di produzione? Che vuol dire? Ti sei convertito alla rivoluzione leninista?

MARIO DRAGHI MEME

 

Non pensi che una strada per superare questo sistema capitalista sia proprio nelle riforme forti?.

 

Maria Grazia Sentinelli

 

Risposta di Michele Serra

Cara Maria Grazia, non ho mai avuto il poster di Lenin né di Bakunin. E faccio eccezione al celebre detto "incendiario da giovane, pompiere da vecchio". Sono sempre stato tendenza-pompiere, anche a vent' anni. Se non uso volentieri la parola "riformista" è perché è la più abusata del nuovo secolo. Tutti riformisti, ma ben poche riforme: qualcosa evidentemente non ha funzionato Forse anche per fare riforme (una per tutte, lo ius soli) ci vuole radicalità di pensiero e di visione del mondo.

 

federico caffe

Per questo, rispondendo al lettore Trotta, ho detto che avere stima e fiducia in Mario Draghi non equivale a scaricargli sulle spalle il peso della parola "sinistra", che contiene in sé tante cose, belle e brutte, e tra le belle l'idea di una società meno sperequata di quella in cui viviamo. Basterebbe il vistoso indebolimento del mondo del lavoro (salari, diritti) a suggerire che sì, il problema è anche la struttura economica.

 

La fuga dei capitali, la finanziarizzazione, i dipendenti pomposamente definiti "risorse umane" e poi licenziati con una mail, il mostruoso arricchimento di pochi tycoon senza che la leva fiscale abbia potuto togliere loro di dosso che pochi spiccioli: ce n'è abbastanza, mi pare, per una profonda critica, ebbene sì, "di sistema". Detto questo so bene di avere detto poco.

meme su Mario Draghi e il recovery plan

 

Ma è un modo per invitare i moderati di sinistra (larga maggioranza, a giudicare dalle tantissime lettere che mi sono arrivate sulla questione) a non illudersi che basti "governare bene" per affrontare certi nodi; e a non parlare con eccessivo spregio (alla Calenda) della sinistra irrequieta, che è un pezzo rilevante, e pensante, della politica italiana. Ho passato la vita a polemizzare con l'estremismo di sinistra, non vorrei ritrovarmi a polemizzare con l'estremismo di centro. E ora, in breve, scusandomi per il metodo-spezzatino, qualche stralcio di alcune delle tante lettere (per la cronaca quasi tutte "draghiane") che mi sono arrivate.

 

***

mario draghi carlo azeglio ciampi

Certo Draghi non è di sinistra. Ma non lo erano neppure Prodi, Ciampi, Letta e Renzi. La sinistra per governare negli ultimi anni si è sempre dovuta avvalere di leader esterni al vecchio PC. Draghi è l'unico in grado di rifare il percorso di Prodi e garantire le riforme necessarie per l'Italia.

 

***

Nel discorso di commiato di Mario Draghi dalla BCE si trova un deciso appello a costruire lo Stato europeo, la cui sovranità dovrebbe fondarsi su quattro pilastri: affermazione economica, indipendenza in politica estera, multilateralismo regolatore, lotta a cartelli e monopoli. Questo è già un programma schiettamente di sinistra.

giuseppe provenzano foto di bacco

 

Per Draghi tanto di cappello, rimane la migliore soluzione possibile, ma al futuro, ad un'alternativa con una logica diversa, chi ci pensa? Credevo Letta, ma non mi sembra che voglia/possa decollare.

 

***

michele serra (2)

La globalizzazione ha reso quasi impossibile attuare politiche di sinistra, ma mi sento molto fortunata di vivere in un Paese dove il capo del Governo è una persona responsabile, degna di fiducia, che trova modi per contrastare la corruzione; difende i carcerati dai loro aguzzini; salva senza tante storie i naufraghi; cerca di convincere a vaccinarsi recalcitranti cittadini dimentichi della gratitudine che dobbiamo alla scienza. Oggi, io non oso chiedere niente di più.

 

***

Non mi convince il panegirico sulle qualità di Draghi perché, a parte ogni altra considerazione, non tiene conto della tragedia MPS iniziata quando lui, direttore di Bankitalia, autorizzò l'operazione Antonveneta; e i regali fatti ad amici fortissimi, quando era direttore generale del Tesoro, con le cosiddette privatizzazioni.

MARIO DRAGHI

 

Il fatto di essere stato uno studente di Caffè non lo eleva automaticamente a santo infallibile, anche io ho avuto Caffè come docente e nonostante ciò mi pare di essere rimasto normale.

 

***

Mi permetto di precisare che il vero cambiamento "di sinistra" è, prima di tutto, impedire alla destra di andare al governo.

 

***

Caro Serra, continui pure a coltivare le sue speranze affidandole a Provenzano. Mi auguro per noi, per il nostro Paese e pure per la sinistra, che Draghi possa continuare ad "amministrare".

 

***

Non sarei felice di lasciare Draghi alla destra, penso che sarebbe un'occasione sprecata dalla sinistra che, quanto a establishment, non ha nulla da invidiare alla destra, e ha pervaso anche quello che viene generalmente chiamato "Stato profondo".

MARIO DRAGHI BY CARLImeme mario draghi

 

 

MARIO DRAGHI E IL GREEN PASS BY OSHOmario draghi in conferenza stampa 3

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…