beppe grillo giuseppe conte

CINQUESTELLE, DUE EGO - SE DOVESSE AVERE AL SUO FIANCO UN TERZO DEI SENATORI E LA METÀ DEI DEPUTATI, GRILLO ANDRÀ AVANTI CONTRO L'USURPATORE CON LA POCHETTE. IN CASO CHE I GRILLINI NON RISPONDESSERO AL RICHIAMO DELLA FORESTA, BEPPEMAO POTREBBE ACCONTENTARSI DI PIAZZARE DI MAIO ("L'UNICO CHE NON MI HA MAI TRADITO") COME VICE DI CONTE - IL CONTE-PARTY E' UN SOGNO DI CASALINO E TRAVAGLIO. MA CHI LO FINANZIA, GUIDO ALPA? - E POI "GIUSEPPI" E' UN CACADUBBI CHE TEME DI FARE LA FINE DI DINI E MARIO MONTI: ELOGIATI, INCENSATI E POI AFFONDATI DALLE SCHEDE NELL'URNA DELLA SOLITA PLEBE...

DAGOREPORT

 

grillo conte

Beppe Grillo ha la cotenna durissima: non vuole mollare la presa sul Movimento. Il video di ieri sera https://www.youtube.com/watch?v=2_-017Grk_U è servito a smorzare la tempesta che stava montando nel laghetto grillino ma non è un segno di resa.

 

BeppeMao ha fatto capire che ora vuole sedersi sulla sponda del fiume e aspettare. Come ogni generale sul campo di battaglia, prima della prossima mossa, ha bisogno di capire di quali e quante truppe dispone. In altri termini, deve prima capire chi sta con lui e chi è pronto a scaricarlo.

 

conte grillo

Se dovesse avere al suo fianco un terzo dei senatori e la metà dei deputati, allora andrà allo scontro con Conte, senza indietreggiare di un millimetro. E' ancora il Garante, è pur sempre il fondatore, ha la proprietà del simbolo, si è autoproclamato "Elevato" e autocertificato visionario: il suo ego non è disposto a compromessi.

 

Grillo è in piena modalità "tortellone", molto ripieno di sé. Se la consistenza delle sue schiere, invece, fosse talmente esigua da consigliare un passo indietro, Grillo dovrà rinculare e cedere. A quel punto potrebbe accontentarsi di piazzare Luigi Di Maio ("L'unico che non mi ha mai tradito") come vice di Conte. Una nomina di "garanzia" per sedare la minoranza interna.

 

travaglio conte

E Conte? Ha sguinzagliato il ciuffo catramato proclamando ai quattro venti che il suo progetto politico "non rimane nel cassetto per la contrarietà di una persona sola". Bene, e quindi: 'sto partito lo famo o non lo famo?

 

L'Avvocato di Padre Pio, notoriamente un "cuor di mozzarella", indeciso a tutto, trema all'idea di imbastire un suo partitello, come vaticina un giorno sì e l'altro pure il Re magio Marcolino Travaglio, con agnellino sulle spalle e incenso in penna. Un "partito di Conte", strombazzato e annunziato dalle Casalinate apparse sui quotidiani, sembra più un bau-bau verso Grillo: una sorta di pistolino puntato alla tempia del comico-padrone che non vuole mollare l'osso del potere.

 

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Ma è una vera minaccia? Come scrive oggi "il Messaggero", l'80% degli elettori M5s (sondaggio Swg), è schierato con Conte contro il centralismo di Grillo. Ma il sostegno deve diventare consenso e il consenso, voti.

 

La trasmutazione automatica non è stata ancora brevettata e Amazon non la consegna a casa. Ne sanno qualcosa Lamberto Dini e Mario Monti, issati in sedia gestatoria fino a Palazzo Chigi, infagottati di loden, ubriachi di lodi e imbrodi e poi affondati sulla tolda di comando dei loro instant-partiti che piacevano molto ai salottini e poco alle piazze.

 

E poi: chi lo finanzia 'sto partito? Gli schei, i talleri, i tornesi chi li caccia? Il ricchissimo Guido Alpa, fedele consigliori di Giuseppi? Chi fa politica lo sa: senza soldi si vendono sogni e non solide realtà. Per questa ragione l'Avvocato di Padre Pio spera che Grillo venga logorato dal dissenso interno e costretto a miti consigli…

 

giuseppe conte e rocco casalino

Nel sottobosco M5s, invece, non si pianifica più nulla: è il caos. I sottufficiali grillini sono in pieno delirio lacero-confuso: balcanizzati, divisi e su fronti opposti anche se alleati.

 

Il contiano Patuanelli non è un fan di Mario Draghi ma il contiano D'Incà, sì. Bonafede difende la sua riforma e lo stop alla prescrizione mentre il neo-garantista Di Maio si è accodato al ministro Cartabia. "Tontinelli" è anti-Draghi ma sta con Grillo.

 

E poi c'è il veleno che circola abbondante tra chi il Movimento lo conosce e non vedeva l'ora di regolare i conti.

 

L'ex grillino Pizzarotti, sindaco di Parma, lancia la sua stilettata: "Questa ribellione di qualche cosiddetto 'big' nei confronti di Grillo è un po' sospetta. Anche perché, in un contesto rinnovato, il limite dei due mandati andrebbe a cadere…Di Maio e Fico finora non si sono espressi? Non possono tacere in eterno. Anche da loro mi aspetto scelte figlie esclusivamente di calcoli politici personali".

 

stefano patuanelli matteo salvini giuseppe conte

I prossimi giorni serviranno per gli aggiustamenti tattici, i riposizionamenti, le giravolte e i contorsionismi con supercazzola. Il finale di partita sarà deciso anche dal "peso" dei due schieramenti? Quante divisioni ha Grillo? E Conte? Ah, saperlo…

 

M5S: DEPUTATI SI SFOGANO, NO ALLE TIFOSERIE

 (ANSA) - I deputati M5s si sfogano in assemblea dopo aver assistito allo scontro durissimo tra il fondatore e l'ex candidato leader. E si dividono. "Beppe ha chiamato cretino un presidente del consiglio che era sostenuto dal suo partito" avrebbe detto, secondo quanto riferito da chi è presente alla riunione, Riccardo Ricciardi. "Beppe ha fatto il suo show in assemblea ma non ci ha ascoltato. Beppe stai sbagliando tutto!" si sarebbe lamentata anche Gilda Sportiello parlando ai suoi colleghi. Ma non sarebbero molti, si apprende, i deputati che hanno attaccato le decisioni di Grillo.

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

 

"Beppe ha fatto la cosa giusta per il motivo sbagliato" avrebbe detto Davide Zanichelli che aggiunge: "ma anche Conte ha fatto un errore dicendo che siamo nel centrosinistra mentre noi siamo post ideologici". Ma i sospetti reciproci, anche rispetto ad una certa dose di "scouting" per capire chi sosterrebbe Conte, si incrociano.

 

"C'era qualcuno che già lavorava a questa scissione da tempo?" avrebbe domandato Luigi Gallo. Sono molti quindi gli inviti a ritrovare l'unità. "Se andiamo verso la spaccatura conteremo sempre di meno" mette in guardia Giovanni Vianello che avrebbe invitato a non lasciarsi andare alle "tifoserie". "Per una volta chiediamo noi a Beppe e Giuseppe responsabilità. Vediamoci e capiamo come difendere un sogno comune" l'invito all'unità di Stefano Buffagni ed anche Federico D'Incà ha chiesto di provare a "rimettere insieme le parti".

 

beppe grillo luigi di maio

GRILLO VS CONTE, CON CHI STANNO I GRILLINI? - L'80% DEGLI ELETTORI M5S E' CON L'AVVOCATO DI PADRE PIO (MA IL CONSENSO NON SEMPRE PORTA VOTI, COME DIMOSTRA IL CASO DI MARIO MONTI) - PIU' "L'ELEVATO" È PROVOCATORIO, DIVISIVO, POLITICAMENTE SCORRETTO, PIU' LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO È UNO ZELIG CHE SI FA CONCAVO E CONVESSO - OGGI I DATI DI GRADIMENTO DI GRILLO SONO INFERIORI ANCHE A QUELLI DELLO STESSO MOVIMENTO CHE AVEVA FERMATO IL PROPRIO ELETTORALE (FERMANDOSI AL 15%) DOPO L'INCORONAZIONE DI CONTE LEADER…

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/grillo-vs-conte-chi-stanno-grillini-39-80-elettori-m5s-275205.htm

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO