sergio mattarella house of cards

COL FIATO DAL COLLE - MARIO GIORDANO: ''ORMAI IL QUIRINALE PRETENDE I MINISTERI CHIAVE'': LA POLITICA ITALIANA È COSÌ SDERENATA DA NON TROVARE NULLA DI STRANO NEL FATTO CHE MATTARELLA VOGLIA L'ULTIMA PAROLA SU ECONOMIA, ESTERI, DIFESA E INTERNO. SE PENSAVATE CHE NAPOLITANO ERA ATTIVISTA, COL SUO FARE E DISFARE MAGGIORANZE, IL ''NEW NORMAL'' COSTITUZIONALE È ANCORA PIÙ INCREDIBILE

Mario Giordano per “la Verità

 

mattarella e conte

La Giustizia? Ai 5 stelle. La Cultura? Al Pd. E l' Economia? Al Colle. Nei retroscena di Palazzo, ormai, la spartizione viene data per scontata come il tre per due all' Esselunga. Nelle intense trattative a porte chiuse, dove c' è sempre al centro il programma (eccome no), si litiga fino all' ultimo sulla poltrona di ministro della Salute (va ai 5 stelle o al Pd?) e su quella della Pubblica istruzione (va al Pd o ai 5 stelle?), ma quando si arriva agli Esteri si sa che la casella è bloccata: lì la scelta tocca al Colle.

 

Il ventriloquo presidenziale, il corrierista di lungo corso Marzio Breda, l' ha già scritto papale papale, anzi Quirinale Quirinale: sui «dicasteri critici» il presidente della Repubblica «è pronto a offrire pareri preventivi». Che, tradotto dal felpato linguaggio di corte, significa che vuol decidere lui. E nessuno pensi di scavalcarlo.

 

Del resto lo si era capito già nella formazione del precedente governo, quando la seggiola dell' Economia di Paolo Savona fu fatta brillare all' ombra dei corazzieri e al suo posto venne chiamato il più rassicurante (per i Palazzi europei) Giovanni Tria.

MATTARELLA E SALVINI

 

Anche agli Esteri, sempre per le medesime ragioni, diciamo così, di dipendenza internazionale, fu scelto un uomo di garanzia (garanzia dei Palazzi europei, ovviamente), con il bollo preventivo del Quirinale: infatti toccò a Enzo Moavero Milanesi, che avrebbe dovuto portare nel mondo l' odore forte delle rivoluzione populista-sovranista e invece ha lasciato dietro di sé soltanto una lunga scia di borotalco. L' unica cosa davvero incisiva della sua azione di governo.

 

Si era sempre detto che nel primo esecutivo Conte c' era il partito di Sergio Mattarella, formato, oltre che dal medesimo Conte, per l' appunto da Tria e da Moavero. E il partito, mese dopo mese, ha accresciuto i propri consensi. Non fra i cittadini, si capisce, tanto si sa che quelli in Italia non contano più. Ma di sicuro tra i Palazzi. E così, appena partite le nuove consultazioni, il Pdq, Partito del Quirinale, ha immediatamente rivendicato più spazio: sulla base degli accresciuti consensi (nei Palazzi) non si accontenta più dei due ministeri che aveva, seppur così rilevanti, come Economia ed Esteri. Ne vuole quattro.

NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLA

 

E cioè: Economia, Esteri, Difesa e Interni. I quattro ministeri più importanti. Più la presidenza del Consiglio. E la cosa straordinaria è che ormai questo Paese è così impazzito che tutto ciò sembra ovvio. A tutti. Lo si scrive e lo si dice come se fosse una cosa normale. Persino costituzionale.

 

Pensateci. Sono giorni e giorni che ci sentiamo dare lezioni sulla democrazia parlamentare. E sul ruolo delle Camere. E sulla rappresentanza come valore. Benissimo. Qualcuno di questi professori di Repubblica parlamentare sa dirmi dove lo trovo rappresentato in Parlamento il Pdq? Quali voti ha preso? Quanti seggi ha alla Camera o al Senato? In base a quale principio della democrazia parlamentare può permettersi di rivendicare (letteralmente: scegliere in via preventiva) i quattro ministeri più importanti del governo? Forse è cambiata la Costituzione a nostra insaputa. Benissimo. Lo si dica.

 

Sergio Mattarella scenda dal Colle e si presenti ai colloqui con Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, si butti nella bagarre, partecipi alla trattativa. Magari, chi lo sa, oltre a Economia, Esteri, Difesa e Interno, gli danno anche il sottosegretario ai Beni culturali o il viceministro delle Politiche agricole. Caso mai non gli bastasse il resto Di Maio avrà tutti i difetti di questo mondo, ma alla fine non ha mica torto quando rivendica a sé un ruolo da vicepremier. Altrimenti il partito politico che ha avuto più voti alle ultime elezioni e che ha più seggi in Parlamento (lo diciamo sempre per i docenti di democrazia parlamentare che hanno occupato i talk show nelle ultime settimane), che fa? Si prende le briciole e sostiene il governo dei tecnici scelti dal Pdq?

 

MATTARELLA E LUIGI DI MAIO

Salvatore Rossi o Daniele Franco all' Economia? Franco Gabrielli o Alessandro Pansa agli Interni? Il ritorno di borotalco Moavero agli Esteri? E la presidenza del più mattarelliano di tutti (oltre che merkeliano e macroniano), cioè Giuseppe Conte?

 

Tutte persone degnissime, si capisce. Ma scelte da chi non ha mai preso voti nel Paese.

Ora si capisce che i 5 stelle, così come il Pd, hanno poco margine di manovra. Sono con le spalle al muro. L' intero sistema di potere li sta mettendo sotto pressione: questo governo s' ha da fare. E loro, del resto, hanno una paura fottuta di andare alle urne. Quindi sono pronti a ingoiare tutto: se Mattarella gli chiedesse Mario Balotelli alle Politiche culturali e Barbablù alle Pari opportunità, dovrebbero chinare il capo e dire di sì.

 

Però, ecco, non vorremmo che nel far passare un governo della vergogna, facessero anche passare, sempre sulla testa degli italiani, una riforma costituzionale a loro insaputa. Il Quirinale deve nominare i ministri (tutti i ministri) su proposta del presidente del Consiglio. Ma non c' è scritto da nessuna parte che ha diritto ad averne una quota.

CONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DA MATTARELLA - NICOLA ZINGARETTI ANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIO PAOLO GENTILONI PAOLA DE MICHELI

 

Non c' è scritto da nessuna parte che deve partecipare alla spartizione. Non c' è scritto da nessuna parte, soprattutto, che gli spettano i quattro ministeri più importanti più il premier, sommando di fatto un potere assoluto senza alcun contrappeso. È ancora permesso dirlo? Oppure a forza di salvare la democrazia, ci siamo ridotti ad accettare supinamente la monarchia?

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...