luca palamara david ermini

COME CAMBIERÀ IL CSM? – NUOVE REGOLE PER L’ASSEGNAZIONE DEGLI INCARICHI DIRETTIVI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI E ELEZIONE A DOPPIO TURNO CON BALLOTTAGGIO: IL GOVERNO STUDIA LA RIFORMA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA TRAVOLTO DALLO SCANDALO PALAMARA – ERMINI: “QUESTO CSM NON DEVE CAMBIARE PASSO PERCHÉ L' HA GIÀ FATTO DA TEMPO” (CIAO CORE)

 

 

 

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

David Ermini

Mentre il governo tenta di accelerare la riforma del Consiglio superiore della magistratura dopo le nuove puntate del «caso Palamara», il vice-presidente David Ermini rivendica: «Questo Csm non deve cambiare passo perché l' ha già fatto da tempo. Nessuno si illuda, chiedendo lo scioglimento, che questo Csm torni indietro». E a proposito di nuove norme per cambiare la composizione e il funzionamento dell' organo di autogoverno dei giudici, Ermini assicura: «Noi siamo i primi a voler dare suggerimenti di tipo tecnico e cambiare quello che non va».

luca palamara

 

Non c' è solo la modifica del sistema elettorale nel disegno di legge governativo di cui hanno discusso ieri il ministro grillino Alfonso Bonafede, il sottosegretario del Pd Andrea Giorgis e i «responsabili giustizia» dei partiti di maggioranza. Provvedimento che il Guardasigilli vorrebbe portare in Consiglio dei ministri già la prossima settimana.

giuseppe conte alfonso bonafede

 

Sono previste nuove regole per l' assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi negli uffici giudiziari, che assieme a quelle sul voto dei rappresentanti togati dovrebbero servire ad aumentare il tasso di meritocrazia, riducendo il peso delle correnti negli «scambi» e spartizioni di posti. Diventa obbligatoria, ad esempio, l' audizione dei candidati, ora rimessa alla discrezionalità del Consiglio; s' innalzano i requisiti di anzianità per le candidature alle funzioni direttive, ed è prevista la partecipazione a specifici corsi della Scuola superiore, con esami finali.

 

luca palamara

L' obiettivo è ridurre la platea dei candidati e i margini di discrezionalità nella scelta dei nominati, oltre che disincentivare (con la trattazione cronologica) la pratica delle «nomine a pacchetto» per soddisfare contemporaneamente le esigenze di tutte le correnti.

 

alfonso bonafede

Per quanto riguarda l' elezione del Csm (che torna ad essere composto di 30 consiglieri, 20 togati e 10 laici scelti dal Parlamento) viene introdotto un sistema a doppio turno con ballottaggio. E dopo essere stati al Csm, i magistrati dovranno attendere almeno 4 anni per accedere a incarichi direttivi o semidirettivi, e due per essere collocati fuori ruolo. Per bloccare le «porte girevoli» tra politica e giustizia, si prevede che chi va fuori ruolo per assumere funzioni di governo o elettive (parlamentare, consigliere in enti locali, ecc.) non può tornare a fare il magistrato ma sarà collocato «nei ruoli amministrativi della sua o di altra amministrazione».

SERGIO MATTARELLA DAVID ERMINI

 

luca palamara

Oltre che tra i partiti di maggioranza e - almeno nelle intenzioni del Guardasigilli - quelli di opposizione, il dibattito sulla riforma dovrebbe allargarsi ai suggerimenti di magistrati, avvocati e dell' accademia. Sparito ogni riferimento al sorteggio dei candidati da eleggere (inizialmente immaginato da Bonafede), sul nuovo ddl non dovrebbero esserci tra i partiti differenze insormontabili; ma sul terreno della giustizia, scivoloso e sempre esposto ad emergenze che richiedono interventi immediati, le sorprese restano dietro l' angolo. Tra le stesse correnti delle toghe ci sono posizioni diverse. E dentro il Csm l' ex pm antimafia Nino Di Matteo ha chiesto che pure nella scelta dei magistrati segretari sia evitata «anche la semplice apparenza di cooptazioni da parte di gruppi o singoli consiglieri».

LUCA PALAMARAluca palamara nicola zingaretti

Il plenum ha deciso di rinviare la decisione. Lo stesso Di Matteo non considera chiusa la vicenda che l' ha visto contrapposto al ministro della Giustizia sulla sua mancata nomina al vertice delle carceri, nel 2018. Intervistato nel programma Atlantide , su La7, ha ribadito: «Non ho potuto essere ulteriormente circostanziato, ma se sarò sentito in una sede istituzionale lo farò, non posso accettare che si faccia credere che io abbia detto qualcosa che non corrisponde a verità».

Mattarella con PalamarabonafedeLUCA PALAMARA ADELE ATTISANIpalamara luca palamara 2008luca palamara francesco cossigaPalamara Cascini palamara valerio fracassidavid ermini

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”