giorgia meloni antonio tajani enrico letta olaf scholz emmanuel macron

DAGOREPORT – DR. GIORGIA E MRS. MELONI: LA DUCETTA CAMALEONTE SI SDOPPIA TRA ITALIA E UE! IN CASA PARTE DI CAPOCCIA CON DE LUCA, IN EUROPA FA IL GIOCO DELLE TRE CARTE PER SPUNTARE UN COMMISSARIO DECENTE PER L’ITALIA. E DOPO LE EUROPEE LA PERSONALITÀ DI “QUELLA STRONZA” (AUTO-CIT.) SUBIRÀ UNA NUOVA SCISSIONE: SCHIERATA ALL’OPPOSIZIONE COME LEADER DI ECR, ALLEATA “AFFIDABILE” PER SOSTENERE URSULA – TAJANI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE? È UNA PROVOCAZIONE DEI TEDESCHI PER METTERE ALL’ANGOLO LA DUCETTA – LE TRAME DI MACRON E SCHOLZ: MAI CON I CONSERVATORI…

PIACERE QUELLA STRONZA DELLA MELONI - INCONTRO TRA GIORGIA MELONI E VINCENZO DE LUCA

DAGOREPORT

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni si sta rivelando ogni giorno di più una camaleonte bifronte. Se in casa va sotto a Vincenzo De Luca con sguardo da Regina di Coattonia, in Europa è costretta a mostrarsi indulgente, morigerata, disponibile all’ascolto.

 

Ma se in Italia “quella stronza della Meloni” (come si è auto-definita davanti al governatore campano) può permettersi di mostrarsi come dr. Jekyll e mr. Giorgia senza colpo ferire, nelle cancellerie europee il suo atteggiamento non è più accettato, in barba alle sue vanterie (“Siamo tornati a contare nell’Ue” e via dicendo).

 

macron scholz

E così, il suo grande bluff sulle nomine europee si è sgretolato di fronte al muro di Macron e Scholz. Il presidente francese e il cancelliere tedesco, i due leader che danno davvero le carte nel Continente, si sono incontrati a margine della visita di stato del “Toyboy dell’Eliseo” in Germania.

 

Oltre a vergare un articolo a quattro mani per il “Financial Times”, in cui, su impulso del francese, hanno avvertito del rischio “mortale” dell’Ue alle elezioni del 9 giugno, invitando a dare “nuovo slancio” all’Unione, i due leader nei giorni scorsi hanno parlato ampiamente dei futuri equilibri politici a Bruxelles.

 

VICENZO DE LUCA GIORGIA MELONI

Il punto di partenza è sempre lo stesso, corroborato anche dai sondaggi: Socialisti (Scholz) e Liberali (Macron) vogliono preservare lo status quo dell’alleanza con il Partito popolare europeo, che sarà confermato come prima forza all’Europarlamento. Pse e Renew non accetteranno mai un allargamento dell’alleanza a Ecr, il gruppo guidato dalla premier italiana. Il dibattito in corso riguarda solo la Meloni: Giorgia sì o Giorgia no?

 

ursula von der leyen giorgia meloni

Nel corso dei mesi il rapporto con Macron, partito malissimo tra scazzi sui migranti e sgarbi istituzionali, si è stabilizzato, mentre l’intesa con il rigido Scholz non è mai nata.

 

In Germania, a differenza dell’Italia, la Storia è una cosa seria: il nazismo è ancora un tabù, un complesso reale, e i tedeschi hanno un’enorme difficoltà ad aprire al compromesso con un partito post-fascista come quello della Ducetta.

 

Dunque, che ce famo con quell’esprit de finesse della Meloni? Ursula, pur di sopravvivere alla Commissione Ue, sarebbe disponibile a imbarcare i Conservatori in toto; il Ppe apre ma ci sono molti distinguo interni sui camerati Kaczynski e Abascal, oltre all’incognita Orban (a cui è stato promesso l’ingresso in Ecr).

Macron Scholz Tusk

 

Il premier polacco Donald Tusk, molto influente all’interno del Ppe, per esempio, non accetterà mai di allearsi con il Pis, suo acerrimo nemico interno. Il fascio di nervi spagnolo di Vox, molto caro a Giorgia, è considerato un impresentabile da tutti. E il Viktator ungherese è il cavallo di troia di Putin in Europa: filo-russo fino al midollo, non potrà mai essere inglobato in una maggioranza che fa del sostegno all’Ucraina un’architrave irrinunciabile.

 

CONFRONTO LETTA MELONI

La sora Giorgia ha intuito da tempo la malaparata e sta solo facendo il gioco delle tre carte: l’obiettivo è negoziare un buon commissario, e nel mentre dovrà collaborare al Consiglio europeo, l’organo che riunisce i capi di Stato e di governo e che conta davvero.

 

Insomma, la Ducetta si ritroverà di nuovo scissa in due: all’opposizione come leader del partito Ecr al Parlamento Ue, alleata come premier al Consiglio europeo, a sostegno di Ursula von Der Leyen, per  puntare una poltrona decente per l’Italia. La nomina del presidente della Commissione arriva infatti su indicazione del Consiglio europeo, dove deve essere a favore il 55% dei Paesi (che devono però rappresentare il 65% della popolazione dell’Unione).

 

confronto enrico letta giorgia meloni corriere

A proposito di poltrone, oggi “la Stampa” e “Repubblica” hanno lanciato due fanta-scenari. Il quotidiano torinese, con un articolo di Ilario Lombardo, ha favoleggiato una possibilità per Enrico Letta di diventare presidente del Consiglio europeo, mentre Tommaso Ciriaco sul giornale di Molinari l’ha sparata ancora più grossa, parlando dell’ipotesi Tajani per la Commissione europea.

 

Cosa c’è di reale? Nulla, o quasi: l’ex premier difficilmente potrà essere in ballo come sostituto di Charles Michel. È vero che è socialista e il Pse rivendica quella poltrone. È vero anche che il suo carisma da curato di campagna si addice al ruolo (i leader non vogliono figure in grado di dominarli e metterli in ombra), ma non si capisce perché Macron e Scholz dovrebbero premiare l’Italia con un ruolo di questo livello. Senza considerare che Giorgia Meloni, schierandosi con l’ex segretario del Pd, darebbe un nuovo argomento di polemica a Matteo Salvini, che subito strepiterebbe dandole della traditrice che inciucia con la sinistra.

 

OLAF SCHOLZ URSULA VON DER LEYEN EMMANUEL MACRON

L’ipotesi Tajani invece è nata come provocazione del Ppe, quota Germania. Quel vecchio volpone di Manfred Weber, grande amico del ministro degli Esteri italiano, e i suoi compari tedeschi, l’hanno pensata come boutade/ultimatum: “Non volete Ursula? Allora beccatevi Antonio”. Una mossa chiaramente pensata per mettere in difficoltà Palazzo Chigi e spaccare il Governo a Roma: la Meloni non potrebbe dire di no a un candidato della sua maggioranza, ma allo stesso tempo il suo “mai con i socialisti” verrebbe subito sconfessato, e lei sbugiardata…

olaf scholz angela merkel frank walter steinmeier emmanuel macron olaf scholz

debora serracchiani enrico letta emily schlein

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?