giorgia meloni patto di stabilita euro mes

DOPO UNA TRATTATIVA DI OLTRE 15 ORE, I NEGOZIATORI DEL PARLAMENTO E DEL CONSIGLIO EUROPEO HANNO RAGGIUNTO UN ACCORDO SULLA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ: L'EUROCAMERA OTTIENE QUALCHE PICCOLO SPAZIO IN PIÙ PER GLI INVESTIMENTI PUBBLICI E PIÙ MARGINI PER DEVIARE SUI PERCORSI DI SPESA IN CASO DI CIRCOSTANZE ECCEZIONALI PER UN TEMPO DEFINITO (MA CHE POTRÀ ESSERE PROROGABILE FINO A UN ANNO, ANCHE PIÙ DI UNA VOLTA) - LE NUOVE REGOLE PARTIRANNO SUBITO: GLI STATI DOVRANNO PRESENTARE ENTRO IL 20 SETTEMBRE DI QUEST'ANNO I PRIMI PIANI DI SPESA A QUATTRO ANNI, ESTENDIBILI FINO A SETTE…

IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA

ACCORDO TRA ISTITUZIONI UE SU RIFORMA PATTO DI STABILITÀ

(ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - Dopo una trattativa di oltre 15 ore, i negoziatori del Parlamento e del Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo sulla riforma del Patto di stabilità. Lo annuncia la Commissione per l'Economia del Parlamento europeo.

 

RIFORMA PATTO, A SETTEMBRE 2024 I PIANI NAZIONALI DI SPESA

(ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - Entro il 20 settembre 2024 gli Stati Ue dovranno presentare i primi piani nazionali che delineano spese, riforme e investimenti sulla base della riforma del Patto di stabilità. E' quanto emerge al termine del negoziato interistituzionale.

giorgetti patto di stabilità

 

PATTO, DEROGHE SU PROCEDURE DEFICIT PER TRANSIZIONE E DIFESA

(ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - Le nuove norme del Patto di stabilità obbligheranno gli Stati a garantire che i piani spieghino gli investimenti nelle aree prioritarie dell'Ue quali transizione climatica e digitale, sicurezza energetica e difesa. Gli investimenti già intrapresi in questi settori devono essere presi in considerazione dalla Commissione quando redige la sua relazione sulle deviazioni di uno Stato membro dal suo percorso di spesa, dando così più spazio a quello Stato membro per argomentare la propria causa per non essere sottoposto a una procedura per disavanzo eccessivo.

PATTO DI STABILITA E CRESCITA

 

Inoltre, la spesa nazionale per il cofinanziamento dei programmi finanziati dall'Ue sarà esclusa dalla spesa del governo, creando maggiori incentivi agli investimenti. I piani dovranno inoltre fornire informazioni sulle esigenze di investimenti pubblici, vale a dire dove esistono lacune negli investimenti.

 

PIÙ SPAZIO A INVESTIMENTI IN PATTO, PIANI DA SETTEMBRE

di Sabina Rosset (ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - Dopo una trattativa di quasi 16 ore, i negoziatori del Parlamento e del Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo sulla riforma del Patto di stabilità. L'Eurocamera ottiene qualche piccolo spazio in più per gli investimenti pubblici e più margini per deviare sui percorsi di spesa in caso di circostanze eccezionali. Le nuove regole partiranno subito: gli Stati dovranno presentare entro il 20 settembre di quest'anno i primi piani di spesa a quattro anni, estendibili fino a sette.

PATTO DI STABILITA - VIGNETTA DI GIANNELLI

 

Per dar spazio agli investimenti, il Pe ha ottenuto che venga scorporata la spesa nazionale relativa al cofinanziamento dei progetti finanziati dall'Ue dal conteggio complessivo della spesa pubblica. Inoltre, gli investimenti già avviati nelle aree prioritarie Ue come transizione climatica e digitale, sicurezza energetica e difesa saranno presi in considerazione nella relazione dalla Commissione sulla deviazione dai piani di spesa dando spazio agli Stati per evitare la procedura per disavanzo eccessivo.

 

L'Eurocamera ottiene anche che in caso di circostanze eccezionali capaci di determinare un impatto notevole sui conti si potrà chiedere di deviare dai piani di spesa concordati per un tempo definito ma che potrà essere prorogabile fino a un anno, anche più di una volta. Alla fine, comunque, si è arrivati a una mediazione tra le posizioni raggiunte a dicembre dai 27 Stati membri dell'Ue al Consiglio e all'Eurocamera rispetto alla proposta legislativa della Commissione europea dell'aprile scorso per rivedere dopo 25 anni le intese comuni sui conti pubblici europei. L'ultimo scoglio al negoziato era appunto la richiesta del Parlamento europeo di garantire maggior spazio per gli investimenti pubblici.

 

giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa

Il margine di manovra dei 27 era però quasi nullo dopo il faticoso equilibrio raggiunto un mese fa, al termine di estenuanti trattative tra Paesi 'frugali' e non. La riforma è incentrata su piani pluriennali di spesa sui quali gli Stati avranno autonomia, salvo per l'obiettivo di aggiustamento o 'traiettoria tecnica' che verrà calcolato dalla Commissione. Qui nel negoziato su pressante richiesta dei 'frugali' - Germania in testa - si sono aggiunte "salvaguardie" per impegnare i Paesi a un ritmo certo di riduzione del debito (dello 0,5 e dell'1% annuo per chi sfora rispettivamente il 60% e il 90% del rapporto debito/Pil) e del deficit pubblico (per portarlo all'1,5% del Pil, rispetto al 3% del Pil fissato dai trattati).

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."