federico mollicone peppa pig

EGO E MOSCHETTO, MELONIANO PERFETTO – IL RITRATTO BY PADELLARO DI FEDERICO MOLLICONE: “I DUE MOMENTI PIÙ ALTI DELLA SUA ‘VOCAZIONE SOCIALE’ SONO LA VIGOROSA POLEMICA ANTI-GENDER CONTRO PEPPA PIG E LA VIRILE REAZIONE A PUGNI E CALCI (IN COMBUTTA CON UN LEGHISTA) CONTRO UN DEPUTATO GRILLINO REO DI AVERE SBANDIERATO IL TRICOLORE NELL'EMICICLO DI MONTECITORIO” – LE BRETELLE “COORDINATE CON LO SGUARDO DETERMINATO” E LA SPARATA SULLA STRAGE DI BOLOGNA:  “HA SOSTENUTO LE RAGIONI DELL'ANTIFASCISMO CON UNA EFFICACIA CHE LA SINISTRA SI SOGNA...”

1. IL BRETELLATO MOLLICONE, EGO E MOSCHETTO

Estratto dell’articolo di Antonio Padellaro per “il Fatto quotidiano”

 

federico mollicone al premio strega 1

Nella figura di Federico Mollicone (adeguatamente scolpita in Rete) colpiscono le bretelle, coordinate con lo sguardo determinato e indicative di una personalità che nulla lascia al caso e meno che mai al sostegno dei pantaloni agganciati tramite fibbie.

 

[… A quanto è dato di sapere Mollicone non frequenta le boutique londinesi e neppure la Cbs o la Fox ma romano di Roma (novembre 1970) può essere considerato a suo modo un underdog capace di scalare le vette della politica (esponente di FdI e presidente della Commissione Cultura della Camera). E, infine, delle meritate bretelle.

 

GIORGIA MELONI E LA MATRICE FASCISTA NELLA STRAGE DI BOLOGNA - VIGNETTA BY MANNELLI

Molto si potrebbe ancora dire del Mollicone a tutto tondo, ma lo spazio tiranno ci costringe a rinviare ogni legittima curiosità alle esaurienti pagine in Internet, suddivise in capitoli […]l tutto introdotto da un'apposita "Panoramica generale", dizione che fa venire in mente quei binocoli a gettone siti alla sommità dei più ridenti cucuzzoli.

 

La molliconeide cita numerosi riconoscimenti e gemellaggi di carattere carnevalesco (con le sfilate di Fano e Viareggio) ma non i due momenti più alti della sua "vocazione sociale": la vigorosa polemica anti-gender contro Peppa Pig, cartone animato in cui era presente una famiglia omogenitoriale di orsi polari; la virile reazione a pugni e calci (in combutta con un leghista) contro un deputato grillino reo di avere sbandierato il tricolore nell'emiciclo di Montecitorio.

 

Ci occupiamo di Mollicone perché a lui si deve il più insidioso e rovinoso assalto alla narrazione sulle trame fasciste faticosamente elaborata da Giorgia Meloni e dal presidente del Senato Ignazio La Russa.

 

MOLLICONE SANGIULIANO

Infatti, nel sostenere che le sentenze sulle bombe nere "sono un teorema contro la destra", Federico Ego e Moschetto ha sostenuto le ragioni dell'antifascismo con una efficacia che la sinistra si sogna.

 

2. MOLLICONE E IL NEGAZIONISMO DI FDI CRESCE L’INSOFFERENZA DI FORZA ITALIA

Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

Non commentare. Lasciar cadere «la sparata identitaria» di Federico Mollicone, evitando di alimentare un dibattito «che schiaccia ancora una volta la coalizione a destra ». Ha dato a tutti la consegna del silenzio, Antonio Tajani. Deciso a non aprire un nuovo fronte nella maggioranza, già impelagata in una serie di beghe da cui fatica a uscire.

federico mollicone foto di bacco (3)

Ma la scelta del segretario forzista di chiudere in fretta il caso, silenziando le polemiche interne, non riesce tuttavia a contenere il fastidio che tracima dalle fila azzurre.

 

«Le sentenze sulla strage di Bologna sono un teorema politico per colpire la destra», ha detto il presidente meloniano della commissione Cultura, peraltro all’indomani del severo monito di Sergio Mattarella sulla matrice dell’attentato alla stazione. Frutto, secondo il capo dello Stato, di «una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani ».

 

A cui il deputato di FdI è sembrato fare il controcanto. Affermando, in ossequio al più trito complottismo diffuso nel suo mondo, che «l’obiettivo di parte della magistratura fosse quello di accreditare il teorema per cui nel Dopoguerra gli Usa, con la loggia P2, il neofascismo e perfino l’Msi avrebbero, con la strategia della tensione e le stragi, condizionato la storia repubblicana».

 

STRAGED THINGS - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Parole «assurde», «prive di senso », si è rivoltata la falange centrista che sostiene l’esecutivo. D’accordo a sorpresa con Elly Schlein che continua a martellare per sapere «cosa aspetti Giorgia Meloni a prendere le distanze, a chiarire se questa è solo la posizione di Mollicone o anche sua e del governo». Convinta, la segretaria del Pd, che «ci sia un tentativo costante di riscrivere la storia»: Fratelli d’Italia «non ha mai tagliato le radici con il proprio passato, si tengono stretta la Fiamma nel simbolo e fanno pure gli offesi», insiste.

 

[…] Grande è l’insofferenza sotto il cielo azzurro. La fa trasparire chiara il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, l’unico a sottrarsi alla consegna imposta da Tajani. «Il nostro problema è culturale. È quello di voler rifare i processi alla storia e di non accettare mai le verità storiche. Anche quando sono verità giudiziarie acclarate da sentenze definitive », taglia corto l’ex direttore di Panorama . «Quello di Bologna è uno dei casi in cui c’è poco da discutere: ci sono delle responsabilità definite e sono quelle che sono state sancite dalla magistratura. Su questo, nessun revisionismo è tollerabile».

 

federico mollicone andrea delmastro gennaro sangiuliano salone del libro torino

Una presa di distanza netta, che racconta l’umor nero di FI, fermandosi tuttavia sulla soglia di Palazzo Chigi. «Il governo non ha responsabilità » e neppure «è giusto attribuire eredità a partiti come quello di Meloni», incalza Mulè. Da quel drammatico 2 agosto «sono passati 44 anni, è un altro mondo». Per cui «chiederle un’abiura rispetto a una tragedia a cui lei e i suoi sono totalmente estranei è una forzatura che non giova alla democrazia», bacchetta pure le opposizioni il deputato azzurro. […]

federico mollicone foto di baccoLA STRAGE DI BOLOGNA SECONDO GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA renato zero federico mollicone ricevimento quirinale 2 giugno 2024 foto lapresse

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…