1. UN GIORNALISTA DELLA 'DIRE' RIESCE A INFILARSI NELLA RIUNIONE DELLA TRILATERAL MENTRE PARLAVA LA BOSCHI, CON GLI UBER-RENZIANI MONICA MAGGIONI, ANDREA GUERRA E GUTGELD
2. LA MINISTRA GUFAVA L'ESITO DEL REFERENDUM: ''NON SARA' POSITIVO''. E SPIEGAVA LE SUE RIFORME COSTITUZIONALI. ''NON SERVONO PIÙ SENATORI PER BILANCIARE IL POTERE''
3. MATTARELLA RICEVE TUTTI I POTENTONI RIUNITI AL QUIRINALE, DA MONTI A TRICHET (VIDEO)
4. BORGHEZIO PROVA A ENTRARE AL CAVALIERI HILTON MA VIENE RESPINTO: ''È UNA SETTA SEGRETA, VIETATA DALLA LEGGE ITALIANA. NON È POSSIBILE CHE MATTARELLA LO TOLLERI''

Sul palco, moderato da Monica Maggioni, c’è un dibattito col commissario alla spending review Yoram Gutgeld, Andrea Guerra e il ministro Boschi. Davanti a circa 200 persone tra politici, imprenditori, uomini di affari. L’assemblea è chiusa ai giornalisti. Ma il cronista dell'agenzia Dire riesce a infilarsi...

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VIDEO - L'INTERVENTO DI MATTARELLA CHE RICEVE AL QUIRINALE I PARTECIPANTI ALLA RIUNIONE TRILATERAL

 

 

1. LA BOSCHI STAR DELLA TRILATERAL

Da ''Libero Quotidiano''

 

Dopo la figura non brillantissima di lunedì scorso, quando alla Blavatnik School di Oxford ha letto un discorso in un inglese stentato, il ministro Maria Elena Boschi è stata una delle protagoniste della riunione della Commissione Trilateral a Roma. «Non penso che il referendum sulle trivellazioni avrà un esito positivo», ha detto ai giornalisti fuori dalla riunione (che è segreta).

maria elena boschi parla alla trilateral commission maria elena boschi parla alla trilateral commission

 

In ogni caso «il referendum non cambierà nulla». Per la Boschi era la prima volta ai lavori della commissione, bestia nera dei complottisti, fondata nel 1973 da David Rockfeller. Tra i partecipanti ai lavori altri due renziani: l' ex ad di Luxottica Andrea Guerra e il commissario alla spending review Yoram Gutgeld.

 

 

2. TRILATERAL, RIUNIONE CON LA BOSCHI TRA I POTENTI. BORGHERZIO RESPINTO: “SETTA SEGRETA”

Manolo Lanaro per www.ilfattoquotidiano.it

 

Dopo 33 anni, come anticipato dal Fatto Quotidiano, la Commissione Trilaterale, organizzazione non governativa fondata nel 1973 dal magnate statunitense David Rockefeller, è tornata a riunirsi a Roma, per tre giorni. Incontro rigorosamente off limits alle telecamere, e che ha visto la presenza – in qualità di ospite – del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi intervistata dal presidente della Rai, Monica Maggioni.

 

maria elena boschi maria elena boschi

La lista degli invitati all’Hotel Cavalieri è delle grandi occasioni con pesi massimi del renzismo come Andrea Guerra (ex ad di Luxottica e per un anno consigliere a palazzo Chigi) e Yoram Gutgeld, deputato Pd e commissario di governo per la spending review. Poi Lapo Pistelli (ex viceministro degli Esteri, oggi vicepresidente di Eni), alcuni esponenti del Pd, come Lia Quartapelle e Vincenzo Amendola. Ma tra i componenti italiani ci sono anche: l’ex rettore della Bocconi Carlo Secchi, in qualità di presidente del gruppo italiano, Giuseppe Bono (ad di Fincantieri), Enrico Cucchiani (ex ad di Banca Intesa), l’ammiraglio Giampaolo Di Paola (già ministro della Difesa del governo Monti), la direttrice di Aspenia Marta Dassù, John Elkann , Enrico Letta e Marco Tronchetti Provera.

borghezio a tor sapienza con casa pound borghezio a tor sapienza con casa pound

 

Anche l’ormai ex ministro Federica Guidi compare nell’elenco ufficiale presente sul sito della Commissione. Invitato anche il presidente della Commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, che tiene a precisare: “La Trilateral è una lobby o un potere forte? No, quello è il Bilderberg“.

 

Ad essere però rimbalzato all’ingresso della Trilateral è Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, che non ci sta e sbotta: “Sono qui come abusivo, ho chiesto di essere invitato, ma non mi hanno fatto entrare. Questa – accusa – è una società segreta ed è grave che partecipino anche due ministri del governo italiano, Boschi e Gentiloni. Propongo che il logo della Trilateral diventi il logo del governo”.

 

 

3. BOSCHI PARLA ALLA TRILATERAL: “REFERENDUM SULLE TRIVELLE? NON CAMBIA NULLA”

HOTEL HILTON CAVALIERI A ROMA HOTEL HILTON CAVALIERI A ROMA

DIRE - ''Non penso che il referendum” di domenica sulle trivellazioni “avrà un esito positivo” e in ogni caso “il referendum non cambierà nulla”, perché il quesito tocca “un piccolo aspetto” della legge italiana. Il ministro dei rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi rassicura la platea della Trilaterale riunita a Roma. È la sessione di apertura del Rome plenary meeting 2016 della Trilateral Commission, “associazione privata– si legge sul sito italiano- fondata nel 1973 da un gruppo di cittadini nord americani, europei e giapponesi con la finalità di offrire ai soci un forum permanente di dibattito per approfondire i grandi temi comuni alle tre aree interessate, diffondere l’abitudine a lavorare insieme per migliorarne la comprensione e fornire contributi intellettuali utili alla soluzione dei problemi affrontati”.

trichet trichet

 

Ne fanno parte banchieri, politici, imprenditori ma anche intellettuali. Nella membership il fondatore David Rockfeller, Jean Claude Trichet, Madeleine K. Albright, Michael Bloomberg, Susan E. Rice e per l’Italia tra gli altri: il presidente di Fca John Elkann; Carlo Messina, consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, Marco Tronchetti Provera, amministratore Delegato di Pirelli Spa, Giuseppe Vita chairmam di Unicredit.

 

MARIO MONTI AL MEETING DI RIMINI MARIO MONTI AL MEETING DI RIMINI

Per Maria Elena Boschi si tratta dell’esordio davanti a una platea, circa 200 persone sedute intorno a tavolini rotondi con i nomi, piena di politici, imprenditori, uomini di affari. L’assemblea è chiusa ai giornalisti. Ci sono molte forze dell’ordine a presidiare la via di accesso alla location, il lussuoso albergo Cavalieri Waldorf Astoria di Monte Mario, e anche all’interno dell’hotel. Nel via vai di decine di persone, però, il cronista dell’agenzia Dire riesce a raggiungere la sala.

 

Sul palco, moderato da Monica Maggioni, c’è un dibattito col commissario alla spending review Yoram Gutgeld, Andrea Guerra e appunto il ministro Boschi. Che parla in inglese, fluentemente, davanti a una platea proveniente da tutto il mondo, che ascolta senza traduzione. Boschi non usa giri di parole: “Il referendum non cambierà nulla per la politica energetica italiana, che andrà avanti indipendentemente dal risultato”. Il quesito, spiega, “ha un effetto minimo sulla nostra legislazione, ne tocca solo un piccolo aspetto. Forse potrebbe avere un risultato sull’approccio politico”.

monica maggioni monica maggioni

 

Il ministro Maria Elena Boschi assicura che “il governo è impegnato nella ricerca di energie alternative, stiamo impiegando molte risorse”, ma spiega pure che senza le energie fossili “non penso che saremmo autonomi”. Mentre il ministro parla, all’entrata dell’albergo c’è l’eurodeputato leghista Mario Borghezio che inscena una protesta: “Voglio entrare- grida- fatemi entrare, sono un cittadino. Chi sono questi qui dentro? Basta con questi poteri forti, coN queste lobby che decidono tutto”.

 

andrea guerra matteo renzi leopolda andrea guerra matteo renzi leopolda

Non riesce a superare la sicurezza, guadagna però le telecamere, sbraita ancora un po’ e poi va via. Nel frattempo il politico ed economista indiano Nand Kishore Singh chiede al ministro Boschi della riforma della Costituzione e del prossimo referendum. “Ecco- risponde lei- quel referendum avrà un impatto più profondo sulla nostra politica energetica, perché ora dobbiamo dividere le decisioni con venti regioni, con venti legislazioni, ma dopo la riforma avremo solo una strategia e una legislazione per tutta l’Italia. Così, sono certa, avremo anche più peso in Europa”.

 

yoram gutgeld yoram gutgeld

E la Costituzione? “Non penso che il numero di senatori possa avere un impatto sui pesi e contrappesi della Costituzione. Penso che pesi e contrappesi sono garantiti dalla separazione dei poteri, dall’indipendenza della magistratura e dalle regole della Corte costituzionale. Anche il presidente della Repubblica è un garante- sottolinea- per esempio può rifiutare di firmare una legge approvata dal Parlamento se non rispetta la nostra Costituzione”.

 

 

 

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