mohammed bin salman matteo renzi carlo calenda

LAW-RENZI D’ARABIA! – MATTEUCCIO A FINE LUGLIO ERA AL “FOUR SEASON” DI ATENE (PREZZO MEDIO 2.500 EURO A NOTTE) PER UN INCONTRO UFFICIOSO CON IL SUO GRANDE AMICO MOHAMMED BIN SALMAN. CON LUI C’ERANO VARI LEADER EUROPEI, TRA CUI IL PRIMO MINISTRO ALBANESE EDI RAMA E IL CAPO DEL GOVERNO MONTENEGRINO DRITAN ABAZOVIC – IN CHE RUOLO RENZI HA PARTECIPATO A QUESTI INCONTRI? DI COSA HA PARLATO CON IL PRINCIPE SAUDITA, ACCUSATO DI AVER DATO L’ORDINE PER UCCIDERE JAMAL KHASHOGGI? E CHE DICE CALENDA, CHE A GIUGNO BASTONAVA IL COLLEGA DEL TERZO POLO PER I SUOI RAPPORTI CON MBS? - VIDEO

LA COERENZ(I)A DI CARLO CALENDA: NON FARO' UN'ALLEANZA CON RENZI, L'HO DETTO SEIMILA VOLTE

Emiiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian per “Domani”

 

RENZI BIN SALMAN MEME

A fine luglio un pezzo dell’establishment europeo è stato convocato ad Atene. Nelle sale e nelle suite dell’albergo a cinque stelle Four Seasons di Atene, prezzo medio 2.500 euro a notte. In quei giorni, l’hotel era stato affittato interamente da Mohammed bin Salman, il principe saudita in visita ufficiale al primo ministro greco Kiryakos Mitsotakis.

 

Il capo del regime di Riad, però, ha approfittato della visita istituzionale per incontrare in via ufficiosa una ristrettissima cerchi di altri capi di stato, importanti parlamentari europei, oligarchi russi, tycoon e giornalisti. Un gruppo di una ventina di eletti, di cui ha fatto parte anche il senatore Matteo Renzi.

 

Nel bel mezzo della campagna elettorale, e a pochi giorni dal primo incontro con il leader di Azione Carlo Calenda prodromico all’alleanza elettorale del terzo polo, l’ex premier ha preso un aereo ed è atterrato in gran segreto nella capitale greca.

 

matteo renzi mohammed bin salman

Amico personale di bin Salman, Renzi è membro del board dell’FII Institute di Riad controllato dal fondo sovrano saudita (guadagna 80mila dollari l’anno), e siede nella Royal commission per Alula, antica città del deserto che il dittatore vuole trasformare in un grande polo turistico. Una poltrona di consulente che gli ha fruttato finora incassi per circa mezzo milione di euro complessivi.

 

ARABIA SAUDITA - IL PROGETTO VISION 2030

A differenza dei precedenti viaggi mediorientali, spesso legati a occasioni propagandistiche organizzate dai sauditi per il lancio del progetto “Vision 2030” (bin Salman punta a trasformare entro quella data il regno da una petrolmonarchia a un’economia basata sui servizi e sul turismo), ad Atene Renzi non doveva partecipare a cda, né fare conferenze e interviste sul futuro «rinascimento» dell’Arabia. Non ha preso gettoni né consulenze per eventi ufficiali.

 

MOHAMMED BIN SALMAN E Kyriakos Mitsotakis IN GRECIA

Il senatore ha incontrato in segreto il principe, e ha avuto rendez vous con il primo ministro albanese Edi Rama, con il capo del governo del Montenegro Dritan Abazovic (recentemente sfiduciato), il ministro dell’Energia saudita, il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, quello del parlamento di Strasburgo Eva Kaili e, ovviamente, il premier di casa Mitsotakis. Anfitrione al Four Seasons era anche il ricchissimo Theodore Kyruakou, classe 1974 e proprietario del gruppo Antenna, il più grande colosso mediatico della Grecia.

 

LE MIRE DEI SAUDITI

Renzi con bin Salman nell’opera di Harry Greb apparsa a Roma

In che ruolo Renzi ha partecipato agli incontri con personaggi pubblici di questa leva? Di cosa si è parlato durante i pranzi a tavola con il principe accusato di aver dato l’ordine di aver ammazzato giornalisti dissidenti (su tutti Jamal Khashoggi, ucciso dai sauditi su ordine, dice la Cia, di bin Salman), politici e imprenditori nel bel mezzo della crisi energetica e della guerra tra Russia e Ucraina? E come mai nessuno dei partecipanti – a parte Mitsotakis – ha dato notizia della loro presenza nell’albergo di lusso affittato per giorni da bin Salman?

 

È un fatto che il principe saudita stia cercando di modernizzare, da un punto di vista economico, il suo paese.

 

margaritis schinas

E stia cercando di cambiare anche la percezione dell’Arabia saudita nell’immaginario collettivo occidentale. Patria dell’integralismo musulmano, dove i diritti delle donne e delle minoranze sono minimi, il regno saudita deve trasformarsi in fretta se vuole sopravvivere all’età post petrolifera, finora unico core business dell’economia dello stato.

 

Bin Salman sta investendo miliardi a Riad, e contemporaneamente tesse da anni nuove relazioni internazionali, sfruttando l’enorme liquidità dei fondi governativi come il Pif. Il viaggio ufficiale in Grecia del 26 e del 27 luglio, il suo primo in Europa dopo la pandemia, è stata una tappa importante di questo processo.

ARABIA SAUDITA - IL PROGETTO VISION 2030

 

L’erede al trono ha portato dall’Arabia un codazzo di 700 persone che hanno viaggiato su 6 aerei, oltre al cibo personale per sé e i suoi consiglieri, la biancheria della camera da letto, i piatti e i bicchieri (non si fida né del Four Seasons né dei servizi d’intelligence di Atene), quasi 200 valigie personali.

 

«Vorrei congratularmi con voi per il progetto Vision 2030, e vorremmo esplorare ulteriori opportunità di cooperazione tra i nostri due paesi», ha detto Mitsotakis al principe. Mentre bin Salman vedeva il premier greco nella sede del governo, le due delegazioni hanno firmato accordi commerciali ed economici che secondo i giornali greci «sono stimati in alcuni miliardi di euro».

 

ARABIA VIVA

Basati quasi tutti su futuri investimenti sauditi in Grecia, sul settore della difesa e quello della cultura. Ma soprattutto sull’energia: il principe ha spiegato di voler collegare le reti elettriche, «per fornire all’Europa, soprattutto quella meridionale e occidentale, energia rinnovabile molto più economica: oggi firmeremo un memorandum d’intesa su questo. Siamo anche interessati all’idrogeno, e a come rendere la Grecia un hub per l’Europa nel campo dell’idrogeno», si legge in un comunicato.

 

RENZI E I PRESIDENTI

Le questioni trattate nel summit ufficiale con i greci sono state dunque strategiche. Ma probabilmente lo sono state anche quelle discusse durante gli incontri informali avuti da bin Salman. Il principe ha infatti convocato ad Atene anche due premier slavi, che sono corsi a omaggiarlo in piena estate: si tratta dell’albanese Rama, amico di Renzi, e del montenegrino Abazovic.

 

mohammed bin salman 2

Con loro bin Salman ha avuto un incontro riservato, a pranzo, il 26 luglio, presente anche il premier greco, il ministro dell’Energia saudita e l’ex presidente del consiglio italiano. «Sono andato ad Atene perché bin Salman è un amico, e perché ha la grande ambizione di portare energia elettrica prodotta con pannelli fotovoltaici in Arabia Saudita verso la Grecia, verso i Balcani, e poi l’Europa: sarebbe una risorsa eccezionale per sostituire il gas russo, e più in generale gli idrocarburi» dice Rama a Domani.

 

«Perché Renzi era lì? Mi è parso molto dentro al progetto di bin Salman di esportare verso l’occidente dell’energia solare saudita. Un’ipotesi interessantissima. Se abbiamo parlato anche di portare l’energia saudita in Italia dall’Albania? Sì, loro vogliono espandersi oltre i Balcani certo. Ma nella prima fase saranno coinvolti la Grecia e paesi limitrofi».

 

LAWRENZI D'ARABIA

Al netto dell’efficacia del disegno industriale ed economico del principe, è possibile che Renzi da consulente dei presunti valori neo rinascimentali del regime (fu proprio Renzi a suggerire al principe lo slogan all’evento FII di gennaio 2021, chiamata la Davos del deserto) sia ora diventato pure una sorta di consigliere di bin Salman anche in merito al cruciale settore energetico?

 

Lo staff di Renzi a Domani spiega che l’ex premier sarebbe stato chiamato ad Atene da Mitsotakis, suo amico personale, ma ammette che l’invito al Four Seasons potrebbe essere dovuto anche alla circostanza che i suoi eccellenti rapporti con bin Salman siano ormai universalmente conosciuti.

 

Negano che il suo viaggio, a differenza delle conferenze e dei soldi presi dalle fondazioni e commissioni saudite, avesse «natura professionale»: «Renzi intrattiene costantemente rapporti con colleghi che hanno o hanno avuto responsabilità di governo. L’incontro ad Atene ha visto la partecipazione di vari politici, tra i quali esponenti della Ue. Renzi non ha alcuna consulenza o interesse economico nel mondo energetico».

 

MATTEO RENZI – INTERVISTA CON BIN SALMAN

Nessuna risposta alla domanda se il leader, essendo pagato dai sauditi in merito ad altre partite, sia anche pagato in modo indiretto. Renzi in persona, contattato, dice solo che se lui fosse al governo non disdegnerebbe affatto un aiuto da parte di bin Salman: «Penso che l’Europa debba ridurre il costo delle bollette anche con l’aiuto dei paesi arabi e del nord Africa. Questa dovrebbe essere la priorità politica della delicata stagione che stiamo vivendo». Nessun altra dichiarazione in merito al viaggio estivo.

 

LA COERENZA DI CALENDA

matteo renzi bin salman meme

Se Renzi non ha alcuna intenzione di chiudere con le consulenze in giro per il mondo o rinunciare ai soldi di Riad, la vicenda non crea alcun imbarazzo all’alleato Calenda. «Non sapevo nulla dell’incontro di luglio, ma se non ha preso soldi non ci vedo nulla di male. E per un politico non è un obbligo pubblicizzare sempre chi si incontra».

 

Il numero uno di Azione che, dopo aver stracciato in 48 ore un accordo già firmato con il Pd, ha deciso ad agosto di legarsi al senatore di Rignano, fa della «serietà» e della «coerenza» la sua cifra politica, ma a causa del patto con Renzi ha già dovuto rimangiarsi quanto detto nel recentissimo passato.

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI BY DE MARCO

Solo a fine giugno aveva detto: «Con Renzi, che è una persona che stimo, c’è però un tema inaccettabile della lobbying internazionle, non si può essere pagati dall’Italia e dall’Arabia Saudita. Senza una linea retta e coerente non andrà mai sopra il 3 per cento. È un buco etico».

 

Poi, di nuovo: «Ho detto a Renzi: “Scegli se vuoi fare politica o business”». Qualche giorno fa Calenda giustificava il suo dietrofront così: «Io le consulenze non le prendo, tanto meno da paesi stranieri. Renzi risponde dicendo che questa cosa dell’Arabia Saudita è lecita, e in effetti per la legge lo è. Ma io sono disponibile domani mattina a votare per vietarla».

 

Il paradosso è che Calenda, che fa del liberalismo il suo mantra (nulla di più lontano dal regime saudita) e dell’agenda Draghi la sua stella polare, ha organizzato uno dei primi incontri con Renzi in vista di un possibile accordo tra Azione e Italia viva proprio il 25 luglio.

 

mohammed bin salman 1

 Cioè il giorno prima che il senatore e lobbista raggiungesse bin Salman ad Atene nelle stanze del Four Seasons dove si discuteva di energia elettrica saudita e investimenti con il principe ereditario, il suo ministro dell’Energia e i premier di altri paesi. «Ripeto: con Matteo siamo in disaccordo sulle consulenze, ma questo viaggio per me non ha nulla di scandaloso», spiega. Chissà se prima dell’accordo politico avrebbe usato parole così conciliatorie.

 

OLIGARCHI FORTUNATI

vladimir putin e mohammed bin salman 5

Ma chi erano gli altri avventori dell’albergo affittato da bin Salman in quei due giorni? Nella lista degli invitati al Four Seasons che c’è il nome di sir “Len” Blavatnik, il cui ufficio stampa non ha però risposto alle nostre domande sulla sua effettiva presenza e sui motivi della visita.

 

Blavatnik è l’uomo più ricco d’Inghilterra con un patrimonio che si aggira sui 40 miliardi di dollari, proprietario della Warner Music e di Dazn. Ha passaporto americano e inglese, ma le origini della sua fortuna sono simili a quelle degli altri oligarchi russi poi sanzionati dall’Europa (lui ne è rimasto indenne).

Len Blavatnik

 

Nato nel 1958 a Odessa, al tempo Urss, è diventato miliardario sotto le presidenze Boris Eltsin e Vladimir Putin. Ha lavorato nell’acciaio e poi nel petrolio: qualche lustro fa ha comprato il 40 per cento della compagnia russa TNK, poi fusa con l’inglese Bp. Nel 2013 la nuova società è stata comprata dalla Rosneft, multinazionale legata al Cremlino.

 

Secondo le cronache finanziere del tempo l’operazione, benedetta da Putin, ha portato nelle tasche di Blavatnik la bellezza di sette miliardi di euro. Abbiamo chiesto all’oligarca come mai era stato invitato al Four Seasons, e se avesse parlato con bin Salman e i presenti anche di energia o altri business, ma non ci è pervenuta risposta.

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI

Oltre al magnate dei media Kyruakou e il fondatore del sito Vice Shane Smith, nella lista degli invitati alla due giorni all’hotel affittato da bin Salman compare anche il nome di Margaritis Schinas, un liberal conservatore del partito greco Nuova Democrazia, lo stesso del premier Mitsotakis ora al governo, membro della grande famiglia del partito popolare europeo.

 

GLI IMBUCATI DI BRUXELLES

Schinas è un uomo che conta a Bruxelles: è uno degli otto vicepresidenti della Commissione europea guidata Ursula von der Leyen. Ha la delega alla Promozione dello stile di vita europeo. Schinas è stato membro del parlamento europeo tra il 2007 e il 2009, da quel momento in poi ha trascorso gli ultimi 13 anni negli uffici della Commissione, con vari ruoli: da portavoce a vicedirettore generale della comunicazione fino alla vicepresidenza attuale.

matteo renzi mohammed bin salman 1

 

In quest’ultimo ruolo ha svolto diverse attività collaterali. Per esempio ha coordinato il lavoro della commissione sullo Sviluppo della sicurezza europea e di quella istituita per rafforzare le misure di prevenzione, rilevamento e risposta alle minacce ibride. In una sua recente dichiarazione ha espresso la linea di fermezza dell’Unione contro l’invasione russa in Ucraina spiegando perché è necessario limitare il rilascio dei visti ai cittadini della federazione governata da Putin.

hatice cengiz e jamal khashoggi 3

 

Sui canali social non c’è traccia della sua presenza ad Atene all’incontro con il principe il 27 luglio. Su Twitter quel giorno ha pubblicato un post per magnificare il progetto ErasmusPlus e le «nostre università europee campionesse di conoscenza, educazione e innovazione per il bene degli studenti, educatori e società. Di certo tra i tanti accordi firmati tra Arabia Saudita e Grecia c’è anche un piano di partnership commerciali e industriali nel settore marittimo.

 

JAMAL KHASHOGGI

I rappresentanti di questa categoria, riuniti sotto la sigla “Unione armatori greci” (Union of Greek Shipowers), erano stati ricevuti da Schinas lo scorso marzo, incontro inserito nell’agenda del vicepresidente seguendo la normativa sulla trasparenza che obbliga i membri della Commissione a dichiarare i soggetti (aziende, associazioni, industrie) che incontrano e dove lo fanno. Con gli armatori ellenici il tema della riunione è stato il settore marittimo e il Green new deal.

 

Ma come mai Schinas è stato invitato al Four Seasonss? Da chi e perché? E come mai non dichiararlo, visto il livello degli altri invitati? Schinas non ha risposto alla nostra richiesta di commento sull’incontro con bin Salman, di cui non c’è traccia nell’agenda ufficiale del vicepresidente.

 

Neppure Eva Kaili ha risposto alle nostre domande sul perché il suo nome sia nella lista ristretta di invitati. A differenza di Schinas, Kaili è una dirigente del Partito socialista, ma come il suo collega ha fatto carriera in Europa. È attualmente vicepresidente del parlamento europeo e presiede il Comitato per il futuro della scienza e della tecnologia. È stata deputata in Grecia tra il 2007 e il 2012 e poi è stata eletta a Bruxelles, dove è diventata capo della delegazione per le relazioni con l’assemblea parlamentare della Nato, l’alleanza atlantica.

 

mohammed bin salman e matteo renzi il murale a roma 1

Sui canali ufficiali della leader politica non c’è alcun riferimento a incontri o cene ad Atene a luglio. In quei giorni, tra il 26 e il 27, ha però rilasciato un’intervista alla tv Mega, dove ha lavorato come giornalista prima di dedicarsi alla politica. Un’intervista ripresa da vari media: Kaili denunciava infatti che circa due anni prima era stata oggetto di un tentativo di intercettazione abusivo durante un viaggio nella penisola arabica. Un tentativo di attacco hacker simile a quello più noto subito e denunciato a fine luglio dal presidente del Pasok, il Partito socialista panellenico di cui Kaili fa parte.

 

Uno scandalo di spionaggio interno di rilevanza internazionale che ha portato alle dimissioni del segretario generale del governo Grigoris Dimitriadis, nipote del primo ministro Mitsotakis, e del capo del National Intelligence Service (EYP) greco, Panagiotis Kontoleon. Il caso ha portato all’apertura di un’indagine parlamentare, tuttora in corso.

 

Mohammed bin Salman

La vicepresidente del parlamento europeo Kaili è relatrice per i socialdemocratici europei nella commissione che si occupa di sicurezza informatica e software di sorveglianza. Tra i regimi accusati di aver usato il sistema di spionaggio informatico Pegasus per controllare attivisti e oppositori c’è l’Arabia Saudita di bin Salman, che ne ha sempre negato l’utilizzo.

 

Chissà se il gruppetto di fortunati invitati, tra energia elettrica, affari in Albania e Peloponneso, memorandum su telecomunicazioni e digitale, ha parlato anche di sicurezza informatica con il principe saudita, che si presenta ormai ai suoi interlocutori come uno dei pochi leader mondiali che può aiutare l’Europa di fronte alla crisi energetica globale.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”