giorgia meloni paolo gentiloni

“PATTO” BOMBA SU PALAZZO CHIGI – CONSIGLIO E PARLAMENTO EUROPEO HANNO TROVATO L’ACCORDO SUL NUOVO PATTO DI STABILITÀ, E SO’ DOLORI PER LA MELONI: LE NUOVE REGOLE ENTRERANNO IN VIGORE GIÀ A PARTIRE DA QUEST’ANNO. L’ITALIA DOVRÀ PRESENTARE UN PIANO DI RIENTRO DEL DEBITO DELL’1% L’ANNO – IL PD IN IMBARAZZO: ELLY VORREBBE NON VOTARE LA RIFORMA, CHE IL COMMISSARIO GENTILONI DEFINISCE “UNA BUONA NOTIZIA”

1. PATTO DI STABILITÀ, RESTANO I VINCOLI MA PIÙ FLESSIBILITÀ SUGLI INVESTIMENTI

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il "Corriere della Sera"

 

EMMANUEL MACRON ROBERTA METSOLA CHARLES MICHEL

Alle due del mattino di ieri, dopo sedici ore di trattative, i negoziatori del Consiglio e del Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo sulla proposta di riforma del Patto di stabilità, presentata dalla Commissione nell’aprile scorso. L’intesa arriva in tempo utile per consentire il via libera definitivo entro la fine della legislatura e l’applicazione delle nuove regole già da quest’anno.

 

Non era un negoziato facile perché il margine di manovra del Consiglio (i Paesi Ue) […] era molto limitato. Rispetto alla proposta della Commissione, ha osservato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni in una nota, «i testi concordati» sono «diversi e più complessi» ma «ne conservano gli elementi fondamentali».

 

giorgia meloni con paolo gentiloni

I Paesi Ue con un debito pubblico superiore al 60% del Pil dovranno presentare dei piani di riduzione in 4 anni che possono essere estesi a 7 in cambio di riforme e investimenti. I piani saranno nazionali. Il parametro di riferimento sarà la spesa primaria netta. Per gli Stati Ue con un disavanzo superiore al 3% del Pil o un debito pubblico superiore al 60% del Pil, la Commissione pubblicherà una «traiettoria di riferimento» specifica per Paese, che fornirà gli obiettivi di aggiustamento dei conti pubblici a medio termine per preparare i piani e garantire che il debito sia collocato su un percorso plausibilmente discendente o rimanga a livelli prudenti. Le «traiettorie di riferimento» arriveranno ai singoli Paesi entro giugno […].

 

URSULA VON DER LEYEN

Sono rimaste invariate le salvaguardie quantitative volute dalla Germania […] (riduzione del debito dell’1% annuo se supera il 90% del Pil; deficit all’1,5% nei periodi di crescita).

 

Tuttavia il Parlamento Ue nel negoziato con il Consiglio è riuscito a ottenere alcuni miglioramenti sul fronte degli investimenti […]: nella spesa primaria netta non sarà considerato il cofinanziamento nazionale di progetti finanziati con fondi di coesione e non è previsto alcun tetto per lo scorporo, andando oltre la richiesta dell’Eurocamera. […]

 

2. OK EUROPEO AL PATTO DI STABILITÀ MA È SCONTRO GENTILONI-MISIANI

Marco Bresolin e Niccolò carratelli per "la Stampa"

 

giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa

Dopo quasi sedici ore di trattative serrate, i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio hanno trovato l'intesa definitiva sulla riforma del Patto di stabilità  […] Ora il testo dovrà essere votato dagli eurodeputati (e poi di nuovo dai governi), verosimilmente ad aprile. A Strasburgo non dovrebbero esserci problemi a raggiungere la maggioranza, ma all'interno di alcune famiglie politiche già si intuisce il dilemma su come posizionarsi in occasione del voto, che arriverà alla vigilia delle elezioni europee.

 

Gilles Roth Paschal Donohoe Pierre Gramegna e Giancarlo Giorgetti

È il caso del gruppo dei socialisti e in particolare della delegazione del Pd. Ufficialmente la decisione verrà presa solo dopo un accurato esame del testo legislativo e un confronto interno al gruppo S&D. «Ne discuteremo, ma il nostro giudizio rimane critico», spiega a La Stampa Antonio Misiani, responsabile dem all'Economia.

 

Poi aggiunge in un post social che il nuovo Patto «rappresenta in gran parte un'occasione persa […]». Parole che farebbero ipotizzare una bocciatura. D'altra parte, la stessa Elly Schlein non ha mai risparmiato critiche all'accordo sul Patto di stabilità, definendolo «un cattivo compromesso» e accusando Giorgia Meloni di aver messo «una grande ipoteca sul futuro dell'Italia».

 

antonio misiani foto di bacco (2)

In teoria, con la versione definitiva in mano, la segretaria Pd non ha motivo di cambiare idea. Né una convenienza politica, almeno guardando alle dinamiche nazionali. Potrebbe, infatti, continuare a usare il tema dei vincoli di bilancio e del ritorno all'austerità come arma dialettica contro la premier nella lunga campagna elettorale per le Europee.

 

Arma che impugnerà, c'è da scommetterci, Giuseppe Conte. Dal Movimento 5 stelle, infatti, fin dalle prime ore del mattino sono scattate dichiarazioni a raffica contro il ribattezzato «Pacco di stabilità», che rappresenta «un pessimo accordo per l'Italia, perché ridurrà gli investimenti e spingerà verso la recessione», dicono gli esponenti M5s.  Insomma, turarsi il naso e votare a favore, per il Pd vorrebbe dire perdere un argomento forte per attaccare Meloni e prestare il fianco alle frecciate di Conte.

 

elly schlein paolo gentiloni

Ma nel partito esiste anche una linea, più "governista", che ritiene necessario il sostegno al testo. Anzi inevitabile […] visto che l'intesa è stata voluta e benedetta da un illustre esponente Pd come il commissario Paolo Gentiloni, che l'ha definita «una buona notizia per l'economia europea».

 

[…] Va detto che buona parte dei partiti membri del gruppo socialista, dai tedeschi dell'Spd agli spagnoli e ai portoghesi, ha già chiarito che voterà a favore delle nuove regole. Quindi, se si mettesse di traverso, la delegazione Pd rischierebbe di ritrovarsi isolata, o in netta minoranza, all'interno della sua famiglia politica.

 

CONTE SCHLEIN

È un terreno minato per i dem, come già si era capito a dicembre, in occasione del voto in commissione Econ. Secondo quanto risulta a La Stampa, da Roma era arrivato l'ordine di votare contro persino al testo della Commissione ammorbidito dagli emendamenti del Parlamento europeo. Dopo una mediazione interna, si era scelta una strategia indolore, facendo in modo che gli eurodeputati Pd non partecipassero al voto sul testo (poi sostenuto in plenaria).

 

Al netto delle schermaglie politiche, comunque, dopo il voto le norme entreranno subito in vigore. È stata accantonata l'ipotesi di un rinvio, che sarebbe stata accompagnata da un altro anno di transizione. Subito dopo le Europee, il 21 giugno, la Commissione pubblicherà la sua analisi di sostenibilità del debito dei singoli Paesi e per ognuno definirà una «traiettoria di riferimento».

 

IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA

Sulla base di questa, entro il 20 settembre i governi dovranno presentare i loro piani di rientro relativi ai successivi quattro anni (dal 2025 al 2028). Il percorso di riduzione del debito potrà essere esteso, fino a un massimo di sette anni, in cambio di riforme strutturali e investimenti in settori strategici come la transizione ecologica e quella digitale.

PATTO DI STABILITA - VIGNETTA DI GIANNELLIPASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONIPATTO DI STABILITA E CRESCITAELLY SCHLEIN PAOLO GENTILONI

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)