nicola zingaretti giuseppe conte.

“LA RIAPERTURA DEI NEGOZI IL PRIMO GIUGNO? È UNA DATA MOLTO LONTANA…” - ZINGARETTI SEPPELLISCE CONTE E IL SUO DECRETO:MI PERMETTO DI SUGGERIRE AL GOVERNO DI AFFIDARSI ALLE CURVE EPIDEMICHE PER RIAVVIARE LE ATTIVITÀ DI ALCUNE CATEGORIE, COME RISTORANTI, BAR O, IN GENERALE, IL COMMERCIO” - ATTENZIONE AL SILURO PATRIMONIALE: “ALTRI SACRIFICI? SE CI SONO DA AFFRONTARE EVENTI DRAMMATICI ED ECCEZIONALI GLI ITALIANI NON SI SONO MAI TIRATI INDIETRO…”

nicola zingaretti giuseppe conte

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Nicola Zingaretti, segretario del Pd: ci si aspettava la fase due, non questo avvio lento...

«Gli italiani hanno reagito alle regole indicate dal governo per il lockdown mostrando una maturità e un rigore straordinari; questo consegna al nostro Paese una forza immensa. Ora qualsiasi scelta sui tempi di riapertura deve essere orientata a limitare al massimo la recrudescenza di una diffusione che probabilmente ci sarà, ma che va tenuta sotto controllo, con il costante supporto della scienza. Mi permetto di suggerire al governo di affidarsi alle curve epidemiche per riavviare le attività di alcune categorie, come ristoranti, bar o, in generale, il commercio. Verificando anche la data del primo giugno che mi pare molto lontana».

 

Per il presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi manca un progetto.

giuseppe conte nicola zingaretti

«Sin dal primo momento ho creduto nella necessità dell' ascolto di tutti, sia forze sociali che opposizione. Va detto, tuttavia, che mai si sono realizzate in Italia una serie di manovre in deficit come quelle messe in campo dall' attuale governo per sostenere non solo chi è entrato in cassa integrazione o non ha reddito, ma anche la ripresa delle attività industriali ed economiche. Parliamo di circa 750 miliardi. Errori possono esserci stati, ma sono infinitamente minori rispetto allo sforzo virtuoso attuato. La verità è che ci siamo trovati di fronte a qualcosa di sconosciuto, improvviso, invisibile e letale. Ora però ci sono tutte le condizioni affinché il Paese apra una nuova fase».

 

L'accesso al credito per le aziende è difficile. E tutti lamentano la farraginosità delle procedure.

«Il Pd la pone in tutte le sedi come priorità: far arrivare gli aiuti il più presto possibile direttamente nelle tasche dei cittadini. Più coraggio e meno burocrazia per la ripresa.

NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO

Conte si è impegnato ad eliminare lentezze e i passaggi inutili nell' amministrazione pubblica e a controllare che le banche facciano altrettanto.

 

Senza un intervento efficace della mano pubblica, le famiglie con redditi modesti non ce la possono fare così come le piccole e medie imprese commerciali, artigianali, dei servizi, turistiche, culturali. In forme tragiche questa vicenda ha sbugiardato tanta retorica e tanto ideologismo che consideravano il "pubblico" semplicemente da smontare, sempre e comunque».

in fila per il supermercato a milano coronavirus

 

La politica non ha delegato troppo ai tecnici?

«In questi anni si è cercato da più parti di delegittimare la politica e la stessa funzione dei partiti democratici, in nome dei tecnici. Oggi si criticano i tecnici, in quanto la politica sarebbe troppo debole. Le garantisco un fatto: ogni decisione rilevante e di indirizzo è stata assunta collegialmente dalla maggioranza e dal governo.

 

E per me sarebbe auspicabile, se ci fossero le condizioni, un coinvolgimento sull'emergenza anche maggiore delle opposizioni. I tecnici hanno il compito, in questa fase, di aiutare sul piano organizzativo, statistico, scientifico, dando un quadro il più realistico possibile dello sviluppo della situazione».

 

Come sono usciti maggioranza e governo da questa prova? Perché si sente parlare di governissimo...

la spesa ai tempi del coronavirus 2

«Il presidente Conte gode di una grande popolarità, non è tutto ma comunque conta, c' è un maggiore clima di collaborazione e una maggiore lealtà nell' esecutivo.

Siamo la forza politica più unita e unitaria, che non significa non discutere o non avere un punto di vista ma significa avere la preoccupazione di pensare innanzitutto al bene comune e all' Italia. Questo è apprezzato. La maggioranza degli italiani ha capito la prova tremenda che ci sta di fronte.

 

Vanno ringraziati gli italiani. Parlare in questo momento di cambi di maggioranza e di governo, di manovre politiche e tattiche, di calcoli elettorali e di potere è davvero tanto deprimente quanto velleitario. Semmai sento fortissima l' esigenza non di un nuovo esecutivo, ma di una nuova riflessione su certi paradigmi di sviluppo della nostra società. È mai possibile che un virus abbia messo con il sedere per terra il mondo intero e la politica non rifletta su cosa deve cambiare nei nostri assetti di vita?

giuseppe conte nicola zingaretti 1

 

Tranne qualche intellettuale, c' è stato un deserto di pensiero, c'è stato un rifiuto circa un esame di coscienza collettivo, ed ora c'è una fretta a ricominciare come se nulla fosse cambiato. Invece le ingenti risorse che vengono dal governo e dall' Europa debbono far ripartire l' Italia e nello stesso tempo indirizzarla su binari più giusti, umani e compatibili con il rispetto della vita e della specie. Anche il settore privato deve impegnarsi maggiormente nella innovazione, nella ricerca, nella riconversione. C' è uno spazio enorme di business nello sviluppo pulito ed ecologicamente compatibile».

 

Giudica positivamente il fatto che i Cinque Stelle abbiano cambiato idea sull'accesso al Mes senza condizioni?

«Sono sempre stato fiducioso che alla stretta delle scelte si possono scalfire e superare gli ideologismi e le prevenzioni. Il Pd ha accettato di far nascere questo governo sulla base di questa fiducia che comporta anche naturalmente una battaglia politica, alla quale non ci siamo mai sottratti. In Europa è cresciuta la consapevolezza della necessità di politiche comuni. Il recovery fund per esempio è una vittoria simbolica e concreta. Simbolica perché stabilisce un principio di intervento finanziario comune, concreta perché comunque rappresenterà un fondo di denaro da utilizzare per la ripresa soprattutto nei Paesi più colpiti dalla pandemia».

 

angela merkel ursula von der leyen

I cittadini italiani saranno costretti a fare altri sacrifici?

«Se ci sono da affrontare eventi drammatici ed eccezionali gli italiani non si sono mai tirati indietro. È passato da qualche giorno il 25 aprile che ha ridato la libertà alla nazione sulla base del coraggio e del dolore di tanti patrioti e democratici che hanno sacrificato anche le loro vite. Ma una cosa è certa: non solo gli italiani, ma con loro il Pd, non accetteranno più sacrifici se non vedranno che saranno utili per realizzare sviluppo, maggiore giustizia e umanità nelle condizioni di vita. Basta sacrifici per continuare a fare tutto come prima».

patrimoniale

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...